La lingua, il corpo, la politica

Un ritratto di Cada Die Teatro

Pubblicato il 20/07/2003 / di / ateatro n. 055

Cagliari, 24 giugno 2003, ore 11.
Appuntamento alla sede amministrativa del Cada Die Teatro nella zona Casteddu di Cagliari, in via dei Genovesi 94, nella città vecchia, vicino al Bastione. Ci aspetta Giancarlo Biffi bresciano che ha dato vita con altri compagni sardi al gruppo dopo aver frequentato l’Ista di Volterra diretta da Eugenio Barba. Ci porta nella sala prove, la “stanza più fresca di tutta Cagliari”.
Cada Die è una compagnia di teatro di ricerca riconosciuta dal Ministero per i Beni e le attività culturali. Vicina ai temi del teatro popolare e della narrazione, attinge al patrimonio della cultura e della lingua sarda con attenzione a una sua riproposizione in chiave attuale. Il gruppo si forma a Cagliari nel 1982; nel 2001 l’Associazione nazionale dei critici di teatro gli ha assegnato il Premio speciale della Critica e numerose sono state negli anni le premiazioni, i riconoscimenti e le segnalazioni al Premio Ubu; La Soffitta di Bologna ha dedicato una personale al Cada Die, nel 2001, come omaggio ai (quasi) vent’anni di attività.
Cada Die ha la sua storica sede teatrale presso la vecchia vetreria nel quartiere di Pirri, in Via Italia, da loro riadattata a spazio teatrale. Il Comune di Cagliari nel 1999 ha iniziato i lavori di ristrutturazione dell’intero edificio, e ha deciso di affidarlo per concorso pubblico ad associazioni locali che ne facessero domanda. Nonostante la lunga attività intrapresa nella sede però la “cordata” che faceva capo al Cada Die non ha vinto, anche se poi la compagnia continuerà di fatto a lavorare all’interno della struttura: “Si tratta di uno spazio che abbiamo tirato su noi dieci anni fa, non esisteva un teatro a Pirri, la scommessa è stata proprio farlo nascere lì, in quella periferia. La vecchia vetreria era una vera struttura di archeologia industriale, aveva mattoni in tufo, il giardino interno. Sono convinto che più teatri ci sono, più c’è buon teatro, più trovi la fiducia del pubblico. E il pubblico veniva sino a qua a vedere gli spettacoli, fidandosi delle nostre programmazioni anche se non conoscevano le compagnie. In quello spazio abbiamo portato Le Albe, la Raffaello Sanzio e Fanny & Alexander e i Motus all’epoca dei “Teatri sommersi”. Là hanno realizzato quattro edizioni di Contaminazioni, rassegna di teatro di ricerca in cui hanno ospitato tra gli altri, Pierangela Allegro e Michele Sambin con il Tam teatromusica, Davide Enia, Marco Baliani, Leonardo Capuano, Enzo Moscato, Danio Manfredini, Pippo Delbono. Importante anche la rassegna Custodi del tempo, spettacoli e incontri sull’arte del narrare giunta quest’anno alla terza edizione.”
Contemporaneamente Cada Die gestisce anche uno spazio per Teatro ragazzi, un ex oratorio che è stato ampliato ad accogliere 200 posti, non senza sforzi dal gruppo stesso.
Giancarlo Biffi è sardo acquisito, ma parla della Sardegna come fosse un nativo: “Credo che qui in Sardegna ci sia un patrimonio da tirar fuori, una memoria più profonda, un legame con la terra che è più stretto. Questa sardità non è solo la “limba”(=lingua), qua ci sono le radici antropologiche che tocchi con mano, il mare che è una risorsa importante, sei in un’isola e vivi quotidianamente questa dimensione di “nazione”. Ovunque ti muovi non c’è altro che Sardegna. Abbiamo messo in piedi uno spettacolo Sos sinnos da un testo di un autore sardo Michelangelo Pira, con musica e e introduzione narrativa; l’ha visto Soru di Tiscali e lo vuole portare a Berlino. Non bisogna temere di non essere compresi: se io parlo del mio paese divento universale”.
Sulla Sardegna Cada Die sviluppa da anni un importante filone di narrazione con l’ interpretazione e la regia di Giancarlo Biffi, Alessandro Lay, Pierpaolo Piludu, Alessandro Mascia; tra i lavori più significativi ricordiamo il progetto La bella gioventù che comprende Tzia Teresa, Famiglia Puddu, Federico, tre storie con momenti di canto e poesia in sardo, con un unico denominatore: gli anni Quaranta, la fine del fascismo e della seconda guerra mondiale; Posidos e Sos Laribiancos dal romanzo Quelli dalle labbre bianche di Francesco Masala, libro ristampato e distribuito con l’Unione sarda proprio in questi giorni. I protagonisti di Posidos sono le narratrici e narratori di Scano Montiferro, un paese della Sardegna centro-occidentale e il loro insostituibile patrimonio di cultura orale: “Il narrare è una pratica e come tale trae forza dal suo continuo ripetersi… Esplorare storie, attraversarle, infilarsi nelle sue pieghe per poter trovare o incontrare lo sconosciuto: c’è qualcosa che ci appartiene in questi racconti, che ci spinge davanti alle nostre domande, senza per forza darci delle risposte”.

Posidos.

I contos antigos con sas ànimas e su dimoniu con storie che raccontano di agattare unu posidu (trovare un tesoro) raccolti da Pierpaolo Piludu dopo una antropologica “ricerca sul campo” vengono portati oggi nei teatri e nelle classi e raccontate alla maniera antica.
Sos laribiancos è la storia di dieci ragazzi partiti da Arasolé nel 1940 su un carro bestiame per andare in guerra, raccontata in parte in italiano in parte in sardo-lugudorese.

Unità 7.

La nuova produzione, Unità 7. Notizie dal deserto di Mandras ha avuto un’anteprima nazionale al Teatro delle Saline a Cagliari nel novembre 2002 e ottime recensioni su “La nuova Sardegna” e “Unione sarda”.
Unità 7 è un lavoro sul corpo, sull’immagine, è di impatto, a livello visivo è godibile anche se è un po’ difficile da collocare nei teatri perché ha bisogno di spazi particolari. Parla di scorie e abbiamo previsto i tempi recenti (la Sardegna è stata da qualche settimana dichiarata Regione adatta a smaltire scorie radioattive a causa della bassa densità abitativa; se la cosa dovesse essere approvata significherebbe che obbligatoriamente verrebbero rovesciati annualmente sull’Isola tonnellate di rifiuti. L’Unione sarda intitolava questi giorni: Sardegna pattumiera d’Italia e distribuiva la bandiera “No alle scorie”, amm). Cinque uomini vengono abbandonati alla deriva in un posto deserto che è la loro prigione, dove per avere uno sconto di pena devono stoccare materiale radioattivo; ma nessuno va più a prenderli, neanche il carceriere è recuperato e condivide così con loro la pena. Non c’è sipario, c’è una rete metallica e gli attori guardano sempre in avanti nell’illusione che qualcosa stia arrivando. Ma il mondo ti guarda e non ti vede”.
Cristolu. Vita di un frate bandito adattato da Alessandro Lay dal romanzo di Salvatore Niffoi di Orani, considerato uno dei migliori narratori della Sardegna, è nato in collaborazione con Bocheteatro di Nuoro, tra parole e musica (da Monteverdi e Pergolesi). E’ la storia di un frate che si macchia di omicidio, del “dovere di sangue” per vendicare la sorella violentata e uccisa dal figlio del potente del paese, di un “agnello che diventa lupo”. Walter Porcedda ne “La nuova Sardegna” scrive che “nello spettacolo tutto est pretzisu. Dove su bandidare è segno disperato e ancestrale di rivolta che si coniuga all’illusione di riscatto, di voglia di giustizia, de iustitia”.

Cristolu.

Cristolu è la storia di una faida barbaricina. Uno spettacolo con due attori Giovanni Carroni e Pierpaolo Piludu. Volevamo fare la Sardegna e fare “scantonamenti” leggeri, “contaminazioni”: Pergolesi “sporcato”dalla lingua sarda”.
L’altro filone della compagnia è quello del teatro ragazzi: “Abbiamo presentato quest’anno con successo Radio cipolla a Vimercate, al festival “Una città per il gioco”. Non è la “Melevisione”. Partiamo da una Apixedda (=l’Ape car) in scena. I Supremi e le loro guardie i lupantropi cercano di togliere i sentimenti, vogliono togliere la musica. Impossibile far piangere e far ridere, tutto è vietato. Il popolo dei boschi sopravvive grazie a un giradischi che tiene lontano i lupantropi ma presto rimangono senza scorte di energia. Riusciranno a sconfiggere i lupantropi diffondendo la musica attraverso onde radio”.
Mariposa la farfalla meccanica, finalista allo Stregagatto 2000 ha ottenuto il Premio Ribalta 2002-sezione miglior attore per Mauro Mou e ha avuto significative e positive critiche (V. Ottolenghi, M. Marino).

Mariposa la farfalla meccanica.

Giancarlo Biffi lavora anche a un suo progetto personale basato sulle storie dei ragazzi di strada di Managua. Un’amica, Zelinda Roccia, è ancora là a lavorare con i ninos de la calle ad un progetto per il recupero dei bambini di strada. Nasce Los locos del calvario: “Il Calvario è il nome di una chiesa che sorge presso il Mercado Oriental, il loro rifugio. Ricordo quei giorni a Managua stretto ai ragazzi lungo i viottoli, ricordo le parole, gli odori i colori. Nulla di ciò che viene narrato è frutto di fantasia, tutto è spietatamente reale. Quei ragazzi di cui parlo esistono davvero.”
Uno dei progetti speciali a cui Cada Die si sta dedicando è Migranti, laboratorio teatrale permanente indirizzato verso l’area del disagio fisico, psichico e sociale ideato diretto da Alessandro Mascia con Alessandro Lay e vede il coinvolgimento di vari comuni della Sardegna (Monserrato, Sinnai, Dolianova, Donori e Soleminis). Il laboratorio è confluito nel 2002 nello spettacolo Migranti, popolo in cammino e quest’anno in Pronto soccorso ospedali riuniti Cada Die ha dato vita recentemente e con grande successo di pubblico, anche alla manifestazione Ogliastra teatro (che si disloca nell’arco di tutto l’anno tra Lanusei, Perdasdefogu, Jerzu) in cui è inserito Jerzu teatrofestival in punta di bicchiere. Nella terra dell’Ogliastra, patria del vino Cannonau, ogni anno ad agosto il festival anima il paese di Jerzu con spettacoli, incontri e iniziative in collaborazione con la Cantina Antichi poderi. Scena e vino. I luoghi sono le case del paese, il Centro di aggregazione sociale e naturalmente su magasinu. Il progetto è promosso dall’Eti (per la diffusione della cultura teatrale in aree disagiate) e dalla Regione Autonoma della Sardegna: “La nostra attività in Ogliastra non si vuole limitare a una organizzare una manifestazione con un inizio e una fine precisa. La nostra è una scelta di intervento teatrale permanente, per vitalizzare e mantenere alto l’impegno in una delle più belle zone della Sardegna”, racconta Biffi al quotidiano di spettacoli in Sardegna on line “Godot”.

Cada Die Teatro
Via dei Genovesi 94/A
09124 Cagliari
tel. 070 662994

Anna_Maria_Monteverdi




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