Scaparro si lamenta

(e allora la situazione è davvero disperata...)

Pubblicato il 25/07/2003 / di / ateatro n. 056

“Oggi credo si possa e si debba chiedere a tutte le forze politiche e sindacali, e naturalmente alla presidenza del consiglio e al ministro Urbani, di affrontare senza ulteriori ritardi e debolezze la vertenza culturale”. Il regista Maurizio Scaparro, vicepresidente vicario dell’Agis, si associa al grido di allarme lanciato dal presidente Alberto Francesconi per denunciare la scarsa attenzione verso lo spettacolo da parte delle istituzioni. “Abbiamo di fronte un possibile progetto esaltante – scrive Scaparro sul Giornale dello Spettacolo – che vede l’Italia protagonista per tradizione, storia, potenzialità attuali, nell’Europa Culturale, oppure colpevole per assenza di interessi e di volontà, e destinata a una inesorabile deriva che non riguarda soltanto, sia chiaro, lo spettacolo”. Scaparro, impegnato nel progetto ‘Les Italiens’ che porterà, da settembre a dicembre, il teatro e il cinema italiani in Francia, parla dello sciopero dei precari che sta bloccando gli spettacoli in quel Paese e, a proposito della situazione italiana, dice “quello che e’ successo in Francia non può passare sotto silenzio nel nostro Paese dove il disagio ha altre cause, ma è ugualmente profondo e diffuso”. “La verità – continua Scaparro – è che ormai da mesi (se non da anni) un malessere corre per l’Europa in forme diversificate, investe i lavoratori dello spettacolo e in particolare dello spettacolo dal vivo, che per sua natura è artigianale, talvolta anche solitario, sempre comunque debole e indifeso rispetto alla forza stabile crescente dell’industria dell’intrattenimento”. All’Agis, che riunisce al suo interno le varie esperienze e categorie dello spettacolo, secondo Scaparro, spetta il compito di “affrontare il grande tema della gestione della cultura in Italia e in Europa, nei prossimi anni”. (Mak/Adnkronos)

Redazione_ateatro

2003-07-25T00:00:00




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