Beppe Grillo testimone sul crac Parmalat: ma forse era meglio affidare la CONSOB a un comico

Quando la satira è (anche) informazione

Pubblicato il 16/01/2004 / di / ateatro n. 062

Beppe Grillo è stato sentito in qualità di testimone per il caso Parmalat. In un suo spettacolo qualche tempo fa il comico genovese aveva illustrato con dovizia di particolari la difficile situazione della multinazionale del latte. Insomma, quello che le grandi banche italiane e straniere, la Consob e la Banca d’Italia non dicevano ai risparmiatori, un «buffone» lo raccontava ai suoi spettatori, facendoli sganasciare dalle risate.
“Tanzi ha commesso un unico errore. Avrebbe dovuto fondare Forzalat e scendere in politica”, ha detto Grilllo, che ha consegnato alla magistratura anche materiali su Telecom e Fiat.
Ovviamente da tempo Beppe Grillo (come molti altri) in televisione non ci va, perché – dicono – il «rischio querele» è troppo alto e i pubblicitari minacciano il boicottaggio. Sulla cosa dovrebbero riflettere (almeno un secondino) tutti coloro che hanno attaccato Raiot, il programma di Sabina Guzzanti su Raitre, in base al principio della divisione tra i generi: da un lato c’è la satira, dall’altra l’informazione, che devono restare ben separate: e il comico che osa fare informazione deve essere censurato perché esce dal suo specifico, senza operare la necessaria elaborazione linguistica e senza ottemperare alla par condicio.
Naturalmente se tutti facessero bene il loro mestiere, i comici non dovrebbero fare gli analisti finanziari, gli storici o i commentatori politici. Ma in un paese dove non si può dire la verità, e dove la verità fa troppo spesso sganasciare dalle risate (per non piangere), possiamo solo ringraziare i comici che continuano a fare quello che hanno sempre fatto: farci ridere mentre ci danno il loro punto di vista sulla realtà – e magari regalarci qualche informazione che i media ci nascondono.
Visto quello che vicenda Parmalat i vari organi di controllo, le banche e i media non sono stati in grado di spiegare quello che stava succedendo,forse è il caso di dare a Beppe Grillo un ruolo di controllo e di garanzia dei piccoli risparmiatori: facendone magari il super-presidente della CONSOB, oppure il garante della nuova autorità di garanzia ipotizzata dal ministro Tremonti. Forse non riuscirà a fare molto meglio dei controllori professionali, ma almeno si ride.

PS Se volete sapere qualcosa sulle storie di Berlusconi, Dell’Utri e la mafia, leggete i libri di Marco Travaglio e andate a vedere gli spettacoli di Dario Fo e Franca Rame (se ne parla in questo numero di ateatro e nei forum). In fretta, prima che il senatore Dell’Utri vinca la causa miliardaria che ha intentato ai due attori, chiedendo un milione di euro di danni e l’immediata sospensione dello spettacolo in tutte le sue forme.

Oliviero_Ponte_di_Pino

2004-01-16T00:00:00




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