Videoteatro, stabili e Olimpiadi

L'editoriale di ateatro 70

Pubblicato il 13/07/2004 / di / ateatro n. 070

Fin dagli inizi una delle vocazioni di ateatro è stata quello di offrire uno spazio aperto di discussione e riflessione sui problemi del teatro. Questo ateatro 70 prova ad approfondire e invitare al dibattito su diverse linee.
Un primo spunto arriva all’’ultimo TTV expanded theatre, che si è chiuso con il polemico comunicato della giuria sui criteri della commissione di selezione del Concorso Italia. Al di là dell’’occasione specifica, le difficoltà dell’’importante rassegna romagnola (l’unica manifestazione di livello internazionale dedicata al videoteatro) fanno emergere alcune questioni irrisolte. Riguardano in primo luogo la definizione stessa di videoteatro (e di expanded theatre, ovviamente) e implicitamente la possibilità e la necessità di definire e catalogare diversi generi e sottogeneri; ancora, l’opportunità di accorpare tutte le opere «made in Italy» in un unico concorso-contenitore, indipendentemente dalle modalità di produzione (si va dai video autoprodotti alle produzioni delle grandi reti televisive) e a prescindere alla destinazione (dalle reti generaliste alla documentazione a uso interno). Senza dimenticare che in questa fase gli incroci e le contaminazioni appaiono sempre più numerosi e imprevedibili (come peraltro hanno dimostrato i lavori prodotti e ospitati proprio in questo Riccione TTV). Sono tematiche che, all’interno di ateatro, la sezione tnm curata da Anna Maria Monteverdi esplora e approfondisce da sempre. Dunque ci è sembrato naturale accogliere l’invito della direzione di Riccione TTV: abbiamo raccolto un ampio dossier e aperto uno spazio alla discussione.
Un secondo fronte riguarda la situazione dei teatri stabili pubblici, che hanno nominato al loro vertice il direttore dello Stabile del Veneto Luca De Fusco: una decisione che ha suscitato qualche resistenza e un abbozzo di dibattito. Anche in questo caso, cerchiamo di portare la discussione fuori dalle segrete stanze, «all’aperto» (grazie al puntuale intervento di Mimma Gallina), in modo che diventi possibile comprendere i termini della questione.
Terzo, una ingenua proposta. E’ rivolta al più geniale regista italiano, Luca Ronconi, che per le prossime Olimpiadi di Torino dovrà allestire cinque spettacoli cinque (con un budget che dovrebbe oscillare tra i 5 e gli 8 milioni di euro, con un investimento inedito per le nostre scalcagnate scene). Se la cosa vi incuriosisce e la proposta non vi risulta così strampalata (ma anche se non vi sembra praticabile), potete ovviamente commentare e/o aderire nel forum Nuovo teatro vecchie istituzioni.
Non c’è solo questo, in ateatro 70, perché vi regaliamo (sì, è tutto gratis) recensioni, approfondimenti & informazioni. A propo, se non l’avete ancora fatto, guardatevi la notizia sul Critical Art Ensemble: è ridicola e agghiacciante.
Infine c’è una grande novità nel sito: una apposita sezione (uno strepitoso database) con i programmi dei festival dell’estate, con le date e informazioni sugli spettacoli.
Insomma, leggete leggete leggete (e intervenite intervenite intervenite: senza il confronto con i suoi visitatori, senza il loro contributo, un sito come www.ateatro.it perde gran parte della sua forza ed efficacia.

Redazione_ateatro

2004-07-13T00:00:00




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