Un nuovo canale televisivo sperimentale e digitale fatto da giovani

Una tv delle comunità

Pubblicato il 28/10/2004 / di / ateatro n. #BP2004 , 074

La notizia è stata data nel corso di una non programmata conferenza stampa convocata alle 16 di Giovedì 14 Ottobre 2004 al Grinzane Cinema che si stava svolgendo a Stresa, presenti il Presidente del Premio Grinzane Cavour Giuliano Soria, il Direttore di Innovazione Prodotto Rai Franco Matteucci e il Direttore Sede Regionale Rai di Torino Tommaso Genisio e si tratta in sostanza dell’imminente nascita di un nuovo canale televisivo digitale terrestre, ovvero una “televisione-laboratorio” come viene definita, che trae ispirazione ed origine da un’iniziativa condotta dal Dams di Torino, che da tempo realizza un telegiornale degli studenti, come pure dalle esperienze di vari laboratori di sperimentazione audiovisuale.

Occorre considerare che la Provincia di Torino è attiva nel settore da due anni con il finanziamento di iniziative come UndergroundTV e Scenari, che hanno coinvolto decine di scuole superiori e di gruppi ambientalisti in processi formativi e soprattutto nella produzione di programmi televisivi e di reportage.
Sperimentazioni che hanno favorito la nascita della TV della Comunità, costituita da una rete di persone, gruppi, associazioni, enti, con riferimento a costituendi centri di produzione audiovisiva e multimediale nell’intento di creare luoghi d’incontro, fare formazione e produrre materiali audiovisivi e multimediali.
La Provincia di Torino ha inoltre creato un canale su internet il Canale Multimediale, veicolo delle produzioni attuali e future della TV della Comunità, aperta a tutti (case di produzione audiovisiva, TV locali, Enti Pubblici che possono partecipare ed essere protagonisti di questa videocomunità).
Gli strumenti di produzione audiovisiva e multimediale nel giro di pochi anni sono sostanzialmente cambiati, offrendo qualità elevata e notevoli possibilità creative: oggi piccole telecamere digitali a basso costo possono competere, in alcune produzioni, con strumentazioni professionali e semplici software di montaggio permettono di effettuare in casa la post-produzione video.
L’integrazione fra audiovisivi e internet pone le premesse per un nuovo modo di fare televisione, interattivo e multimediale, che potrà nei prossimi anni, creare linguaggi originali e nuovi modi di distribuzione dei contenuti, per raggiungere target diversi da quelli della TV tradizionale.

Cosa NON E’ la Tv della Comunità:
Non è un insieme di laboratori video in cui si produce qualsiasi tipo di video.
Non è un insieme di laboratori che forniscono documentazioni video o prodotti istituzionali ad enti locali.
Non è un service gratuito per chi realizza video a basso costo.
Non è un laboratorio che produce video promozionali per associazioni e enti o video commerciali.
Non è un progetto occupazionale che darà lavoro se non come ricaduta su un piccolo numero di persone.

La TV della Comunità E’:
Innanzi tutto una TELEVISIONE, che presuppone linguaggi, modelli produttivi e un pubblico con spazio a sperimentazioni e innovazioni, quindi un infinito campo d’azione da esplorare e inventare.
In secondo luogo è televisione DELLA COMUNITA’, ovvero strumento per dare voce a chi non ce l’ha e strumento di costruzione di relazioni tra persone e quindi veicolo di costruzione di comunità.
Una televisione che sia espressione del territorio e della comunità sul territorio.
Una Tv che ripensa il locale
Una Tv partecipe e partecipata dalle istanze del territorio, che puntando al “think global & act local”
Una Tv visibile sul territorio con proiezioni in luoghi pubblici, in tv, sul web.
Un canale di comunicazione bidirezionale.
Una Tv da considerare un importante momento di FORMAZIONE
Le prime sperimentazioni
Nel 2001-2002 sono stati avviati due progetti sperimentali di modelli produttivi “dal basso” in collaborazione con Zenit Arti Audiovisive, società di produzione attiva anche nel campo della didattica dell’audiovisivo.

UndergroundTV
Underground TV è un programma televisivo realizzato interamente dagli studenti delle scuole medie superiori di Torino e provincia, all’interno di un percorso di educazione ai media.
Nell’anno scolastico 2001-2002 sono state realizzate 6 puntate con 10 scuole di Torino e provincia.
L’iniziativa ha coinvolto circa 150 ragazzi e una ventina di insegnanti.
Underground TV ha inoltre attivato un laboratorio parallelo per la Fiera Internazionale del Libro 2002, con la realizzazione di un video-giornale quotidiano realizzato dagli studenti e diffuso sull’emittente Quartarete e all’interno del sito della Provincia di Torino.
Nel corso dell’anno scolastico 2002-2003 sono state altre 6 nuove puntate del programma. La nuova serie, presenta una struttura più articolata che potenzia il carattere di intrattenimento della trasmissione. Ogni puntata contiene un inserto proveniente da un paese straniero e realizzato da coetanei al fine di stimolare il confronto tra esperienze e punti di vista diversi.

Scena/ri di sostenibilità.
E’ un laboratorio audiovisivo realizzato in collaborazione con il Laboratorio Territoriale per l’Educazione Ambientale di Torino. I partecipanti, provenienti da 5 associazioni ambientaliste, hanno realizzato in prima persona una serie di reportage sul tema della sostenibilità ambientale, dotandosi degli strumenti teorici e pratici di base che presiedono al ciclo completo di produzione di un reportage.
Il percorso formativo è stato incentrato sulla riflessione attorno alla comunicazione sociale con particolare attenzione al genere del reportage televisivo. I prodotti sono stati presentati al Festival Cinemambiente. L’esperienza è stata poi ripetuta nel 2002-03.

Modelli stranieri
Community Television. Il fenomeno della community television si è sviluppato negli Stati Uniti a partire dagli anni ’70, parallelamente alla diffusione delle tecnologie leggere di ripresa video e della tv via cavo.
All’interno del modello americano, dominato dai grandi network privati, costituisce il fondamentale spazio di accesso ai media e alla comunicazione di massa per le istanze provenienti dalla società civile.
La programmazione è orientata ad un modello di tv di servizio radicata nella comunità e sul territorio, con prevalenza di programmi di informazione indipendente/controinformazione, informazioni sul territorio, programmi educativi, sulla salute o d’informazione gestiti direttamente da associazioni e gruppi di interesse.
Il modello operativo della community television mira a fornire ai cittadini le conoscenze necessarie alla realizzazione di prodotti televisivi attraverso una fase di formazione, al fine di renderli in grado di produrre essi stessi programmi che vengono poi realizzati e trasmessi.
Esperienze di community television, diverse secondo i contesti in cui sono nate ma unite dall’idea di accesso pubblico ai media, sono presenti in Inghilterra, Germania, Francia, Austria, Belgio, Olanda, Danimarca, Paesi Scandinavi, Australia, Canada, Brasile, Uruguay, Guatemala, Nuova Zelanda.
BTV – Barcelona TV. La televisione della città di Barcellona, rappresenta un modello di TV locale pubblica che raccoglie le istanze provenienti da istituzioni, associazioni e cittadini. BTV dà spazio non soltanto all’informazione sul territorio, ma anche alla sperimentazione sui linguaggi e alla creatività giovanile. Attraverso scelte di programmazione originali e una forte identità stilistica, BTV è diventata un punto di riferimento per la città.

Linee guida delle attività nel 2005
Messa in regime del format e produzione seriale.
Raccogliendo l’esperienza della puntata zero, il gruppo di lavoro che si è formato diventa una troupe televisiva al servizio della comunità; in collaborazione con enti locali e associazioni sul territorio, si progettano alcune puntate su vari temi riguardanti la comunità locale; si promuove poi sul territorio l’evento nel suo duplice aspetto: la ripresa live in un luogo pubblico e la trasmissione della puntata; la Tv della Comunità diventa così visibile nel momento in cui si fa e nel momento in cui si trasmette.

Ciclo formativo di base
Corso base inerente progettazione, ripresa e montaggio indirizzato a singoli ed associazioni che vogliano produrre contenuti per la Tv della Comunità; ricerca e archiviazione di materiali esistenti sul territorio.

Coordinamento e Produzione
Progettazione del palinsesto; Forum di presentazione progetti: momento di condivisione e discussione dei progetti in funzione del palinsesto a cui partecipano singoli e gruppi della videocommunity e progetti portati dai laboratori; sviluppo e accompagnamento dei progetti: i progetti presentati al forum vengono approfonditi in incontri con esperti al termine dei quali si decide la realizzabilità del progetto; produzione dei progetti: nel caso in cui il laboratorio dell’Istituto Avogadro sia oberato, alcuni progetti non legati alle realtà territoriali si realizzano nei laboratori territoriali; formattazione delle puntate per la messa in onda.

Formazione
Corso per videoreporter; Ciclo di incontri di approfondimento tecnico ed editoriale.

Attività di promozione generale
Ufficio stampa per la promozione del progetto e del palinsesto; Creazione di eventi di networking coordinati sul territorio: proiezioni, convegni e incontri pubblici; Realizzazione sito internet.

Progettazione
Attivazione di un gruppo di lavoro permanente per la progettazione e il fund raising, che in collaborazione con i soggetti della videocommunity (associazioni, case di produzione, enti), elabora progetti che integrino progressivamente la Tv della Comunità (elaborazione su bandi specifici nazionali ed europei, elaborazione di progetti che coinvolgano più soggetti della videocommunity, collaborazioni con l’Università, eccetera).

Claudio_Braggio

2004-10-21T00:00:00




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