Radicale e imprevedibile: la Biennale Teatro 2005 di Romeo Castellucci

Presentata a Milano insieme alla Biennale Danza e alla Biennale Musica

Pubblicato il 07/04/2005 / di / ateatro n. 083

E’ difficile immaginare come potrà essere la Biennale Teatro 2005, che Romeo Castellucci ha presentato a Milano sotto l’insegna Pompei. Il romanzo della cenere. Perché tutti i gruppi invitati sono cresciuti e lavorano fuori dai circuiti dei festival (e in genere dai normali circuiti teatrali). Perché il fattore comune è, nelle parole dello stesso Castellucci, la radicale messa in discussione del concetto di rappresentazione. Perché nessuno di essi parte dall’illustrazione di un testo (nella tradizione dell’avanguardia), e perché l’uso delle nuove tecnologie – quella che Castellucci ha definito “una moderna superstizione” – è vicino alla zero. Perché tra gli artisti chiami direttamente dal direttore per l’anno 2005 della prestigiosa istituzione veneziana ci sono diversi “non teatranti”, artisti visivi o del suono, chiamati a misurarsi con la dimensione teatrale.
Ed è difficile anche perché il metodo di reclutamento, per così dire, è stato assai curioso, semplice e radicale come nello stile della Societas Raffaello Sanzio: un bando in forma di una semplice lettera cui hanno risposto circa 700 tra gruppi e compagnie di cinque continenti, in una sorta di grande censimento dell’off mondiale.
Insomma, una ricognizione sulla necessità e sul senso del teatro, oggi, che non parte dalle grandi istituzioni della scena e dai maestri riconosciuti, ma va a scavare nei margini, nelle pieghe nascoste, là dove il teatro è insieme una necessità e un problema irrisolto.
Così per 11 giorni, dal 15 al 25 settembre, l’Arsenale diventerà per undici giorni una città del teatro, con decine di performance, installazioni, spettacoli, la griglia in cui raccontarsi, appunto, un “romanzo della cenere”: quel romanzo che i singoli spettacoli, con il rifiuto della centralità del testo e la problematizzazione della rappresentazione, vogliono eludere e che dunque ogni spettatore dovrà provare a ricostruire partendo dalla propria esperienza.

Il prgramma completo nella pagina dei Festival di ateatro.

Altre info e avant-programme sul sito della Biennale.

Redazione_ateatro

2005-04-07T00:00:00




Tag: BiennaleTeatro (26), Romeo Castellucci (28)


Scrivi un commento