Se il Papa va in Turchia, Mimma Gallina porta la Turchia a Trento

Al limite al confine a Trento dal 29 novembre al 4 dicembre

Pubblicato il 15/11/2006 / di / ateatro n. 103

CENTRO SERVIZI CULTURALI S. CHIARA
e
Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento

Progetto internazionale
Allimitealconfine
2006/2007
La Turchia fra Europa e Asia
a cura di Mimma Gallina

TRENTO, dal 29 novembre al 4 dicembre 2006

Collaborazioni:
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Assessorato all’’emigrazione,
solidarietà internazionale,
sport e pari opportunità
COMUNE DI TRENTO
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ISTANBUL (IKSV)
FESTIVAL ASTITEATRO
CASSA CENTRALE CASSE RURALI TRENTINE
Con il patrocinio di
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

Dopo il primo appuntamento, dedicato alla Siberia, torna Al limite, al confine, il progetto internazionale e multidisciplinare che il Centro Santa Chiara promuove in accordo con la Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento. L’obiettivo è quello di mettere a fuoco, con respiro pluriennale, l’idea di confine, che ha acquistato nella storia del presente una rinnovata centralità: ai confini si sviluppano culture complesse, fra valorizzazione dell’identità e confronto, il confine evoca lontananza e la dialettica centro/periferia è alla base di grandi creazioni artistiche. Il concetto di limite è sinonimo e assieme esasperazione di questo stato e suggerisce situazioni sociali e individuali estreme, che si collocano talvolta all’origine di processi creativi. La posizione storica di confine della città di Trento la rende ideale per un’esplorazione a vasto raggio in queste direzioni.

Per la sua collocazione geografica strategica, la Turchia è stata storicamente il crocevia, il punto di incontro dei due continenti, qui sono nate e si sono intrecciate grandi civiltà. Questa posizione unica ha
permesso di sviluppare identità e presentare volti diversi: quello balcanico, mediterraneo, mediorientale, caucasico, europeo e asiatico. Se l’attualità politico culturale del tema è collegata al dibattito sull’ingresso nell’Unione Europea e alle problematiche più generali dei rapporti fra occidente e mondo islamico, l’incontro con questo universo ribalta schemi geografici e mentali e impone un respiro più ampio. La Turchia è sempre stata per l’Europa, del resto, assieme lontana e vicina. Se oggi la presenza di cittadini turchi è capillare in molti paesi europei (in Germania soprattutto, dove sono nate espressioni culturali rilevanti, in letteratura, nel cinema, in teatro), tornando indietro di secoli, l’impronta turca è fondamentale nei Balcani, in Albania, in Ungheria, nel nostro Salento. In Italia del resto, l'”immaginario” sul “Turco”ha stimolato grandi artisti da Rossini a Carmelo Bene.

La prima tappa del progetto [2006] privilegia la presenza di gruppi e artisti turchi e la riflessione sulla Turchia. Si prosegue nel 2007 con un’attenzione particolare alla presenza e all’influenza della cultura turca in Asia e in Europa.

CONVEGNO INTERNAZIONALE

2 dicembre 2006, ore 10/13, 14.30/18
Centro Santa Chiara, Sala Video
LA TURCHIA FRA TRADIZIONE E MODERNITÀ
traduzione simultanea
relatori: Serdar Altay, Miachel Bommes, Mario Diani, Sema Erder, Suna Gulfer Ihlamur, Fakiye Ozsoyal, Giuseppe Sciortino, Ulas Sunata, Mario Zucconi.
Discussants: Marco Brunazzo, Francesca Decomo, Mark Gilbert

Al confine fra Europa e Asia e fra tradizione e modernità: l’incontro esplora sfide e equilibri difficili. La posizione di crocevia ha fatto a lungo della Turchia un paese di immigrazione e di asilo. Oggi è un paese di emigrazione e allo stesso tempo al centro di flussi migratori da diverse parti del mondo. La posizione geografica ha inoltre determinato la politica estera della Repubblica fin dalla sua fondazione: Due temi principali, l’occidentalizzazione e la modernizzazione, fanno dell’adesione all’UE uno dei principali obiettivi di questa politica. La fine della “Guerra Fredda” ha peraltro generato nuovi vincoli ma anche nuove opportunità che hanno favorito l’allargamento dell’influenza turca dall’Europa fino all’Asia centrale. Mentre una nuova era basata su rapporti di buon vicinato è iniziata nelle relazioni turco-russe, la trasformazione della regione ha consentito alla Turchia di offrire sostegno e riallacciare legami politici,
economici e culturali con il Centro Asia e la regione del Caucaso. Infine, riflettere su “tradizione” e “modernità” nel contesto turco invita a mettere a fuoco un aspetto emblematico: la condizione e lo status socio legale delle donne. In sintesi, il convegno si articola nei seguenti temi:
La Turchia nell’età dell’Emigrazione: dove si colloca la Turchia?
Le Relazioni internazionali della Turchia
(con l’Unione Europea, con la Russia, con gli stati dell’Asia centrale)
La condizione della donna in Turchia

SPETTACOLI E LABORATORI

Teatro delle Ombre/Compagnia di Cengiz Özek

29 e 30 novembre 2006, ore 20.30
Centro Santa Chiara/Teatro Cuminetti
L’ALBERO MAGICO

1 dicembre 2006, ore 20.30
Centro Santa Chiara/Teatro Cuminetti
IL MOSTRO DI SPAZZATURA

30 novembre e 1 dicembre 2006, ore 17.30/19.30
Centro Santa Chiara/ Teatro Cuminetti
con Cengiz Özek
LABORATORIO PER MARIONETTISTI
costruzione e animazione secondo le tecniche turche

Il teatro delle Ombre, le cui origini risalgono al 1600, è, assieme alla tradizione dei cantastorie, la forma più popolare ancora viva di spettacolo e costituisce una ricca sintesi della cultura turca, combinando poesia, arte della miniatura, musica, costumi folcloristici e tradizione orale. Intrecci e intrighi affini a quelli della nostra commedia dell’arte fanno capo a un personaggio principale, Caragoz, animato, assieme ai numerosi altri personaggi e agli scenari che mutano, da un unico marionettista/attore/costruttore (come nelle guarattelle, i teatrini di Pulcinella, di cui del resto Caragoz è un po’ parente). L’impianto scenico è caratterizzato da uno schermo sottile dietro cui si muovono le raffinate sagome piatte, una tradizione comune a molte culture asiatiche. Cengiz Özek ha fondato la sua compagnia nell’86; popolarissimo in patria, dove dirige anche il festival delle marionette di Istanbul, e molto noto a livello internazionale, porta in scena con grande virtuosismo questo prezioso patrimonio ma sa, allo stesso tempo, coniugarlo con la modernità, creando nuove storie e suggestioni visive. “L’albero magico” è basato su canovacci del 18° e 19°secolo e presenta una storia classica di Caragoz. Ne “Il mostro di spazzatura”, ambiente e ecologia sono al centro di una nuova avventura della popolare maschera, ma sono anche il pretesto per una storia ricca di fantasia e colpi di scena. Il teatro delle Ombre è per adulti e bambini; di grande impatto visivo non presenta difficoltà di comprensione. Si forniranno al pubblico riassunti dettagliati delle storie.
La presenza di Cengiz Özek in Italia offre anche l’opportunità, a professionisti e appassionati, di accostarsi attraverso un laboratorio, all’arte e ai segreti di questa grande tradizione, alle tecniche per costruire e animare le sagome.

2 dicembre 2006, ore 20.30 e 22.30, 3 dicembre 2006, ore 16 e 20.30
4 dicembre 2006, ore 20 e 22
Teatro Sociale
Compagnia Dot
in coproduzione col Festival Internazionale di Istanbul
UNA COMMEDIA PER DUE
Testo di Yekta Kopan
Regia e impianto scenico di Bulent Erkmen
Con: Melike Gumer e Altay Ozbek
Traduzione dal vivo iunteghrata nello spettacolo

Una produzione innovativa sul piano drammaturgico, visivo, dell’interpretazione. Lo spettacolo di Bulent Erkmen, attivo anche nel campo del design, del video, delle arti visive, e della compagnia DOT, è unico -non incarna propriamente una tendenza- ma allo stesso tempo è rappresentativo del dinamismo e della sorprendente modernità della scena turca. La storia di una coppia che si è amata in un passato non troppo remoto e cerca di rincontrarsi, si esprime attraverso una drammaturgia frammentaria (singole parole, brevi frasi che pure riescono a rievocare ricordi e atmosfere), all’interno di uno spazio scenico di grande impatto e suggestione visiva: una gabbia-labirinto in cui i personaggi si muovono e si inseguono attraverso i meandri geometrici della scenografia, senza mai raggiungersi e senza mai toccare terra. Il pubblico è a sua volta accolto all’interno della struttura scenica, e segue da poltrone girevoli l’inseguimento e l’incontro impossibile, prigioniero partecipe e un po’ voyeur di questo amore.
Il testo è recitato in turco e “doppiato” in diretta e dal vivo in italiano.
La compagnia DOT si è costituita nel 2005, ma con la sua sede nel centro del quartiere di Beyoglu -il cuore della città- è diventata uno dei punti di riferimento della cultura contemporanea a Istanbul.


LA NUOVA DRAMMATURGIA TURCA

4 dicembre, ore 15.30/19
Centro Santa Chiara/Sala Video
AUTORI E TESTI DEL TEATRO CONTEMPORANEO TURCO
in collaborazione con Festival Internazionale di Istanbul
e Festival Asti Teatro

La recente attribuzione del premio Nobel per la letteratura a Orhan Pamuk ha portato
clamorosamente alla ribalta internazionale la letteratura turca. Ma Pamuk non è un fenomeno isolato, la qualità della letteratura in Turchia è altissima e la scrittura per il teatro non è da meno. Anche grazie alla collaborazione con il festival di Istanbul, si sono scelti quattro autori inediti in Italia, diversi per temi e stile, accomunati da un singolare intreccio fra realismo e fantasia e da alcuni punti di contatto, come il conflitto fra tradizione e modernità, il tema dell’alienazione e della solitudine nella grande città. La forma scelta per la presentazione al pubblico è quella della lettura da parte di attori e registi di alcune scene: una classica prima prova a tavolino.

GLI AUTORI, I TESTI, LE LETTURE

Tuncer Cucenoglu, “La valanga”
a cura di Sabrina Morena per L’associazione “Spaesati”
Legge: Fulvio Falzarano con gli allievi dell’Accademia Teatrale Città di Trieste

Tuncer Cucenoglu
, classe 1944, membro del Pen Club, nonché di organismi sindacali e governativi. I suoi testi caratterizzati da metafore di grande efficacia e ricche di humor sono entrati nel repertorio di più di 30 paesi in tutto il mondo. Ne “La Valanga” la minaccia di una catastrofe costringe gli abitanti di un villaggio sperduto al silenzio per nove mesi l’anno: qualunque grido potrebbe far precipitare la valanga…
“Gli ho detto: NO! Non puoi farlo! Non puoi gridare!
perchè moriremo tutti. Ci pensi, eh, ci pensi che moriremo tutti? Ci penso ma è più forte di me, ho una voglia disperata di uscire ed urlare…
”
Sabrina Morena coordina la lettura con l’associazione Spaesati di Trieste, che affronta tematiche vicine a quelle de Al Limite al Confine.

Yesim Ozsoy Gulan, “Ultimo mondo”
a cura di Renata Ciaravino e Valeria Talenti per Dionisi Compagnia Teatrale di Milano
Leggono: Renata Ciaravino, Marco Fubini, Carmen Pellegrinelli, Valeria Talenti

Yesim Ozsoy Gulan mette in scena personalmente i suoi testi col gruppo VeDST, che ha fondato nel 2001 e che opera nel campo della nuova drammaturgia e delle nuove tecnologie. “Ultimo mondo” è stato presentato al Festival Internazionale di Istanbul 2006.
“Da qualche parte ai confini d’Europa un aereo crolla. Tre persone a bordo del volo Noah 71/71 si ritrovano in un posto che non possono descrivere. Sono sconosciute l’una all’altra. Per un momento cercano di capire questo posto indescrivibile. Sono morti? Il tempo si è fermato? È arrivata la fine del mondo? Dove sono? Sono nominati come La Donna, L’Uomo e la Terza Persona: questo trio rappresenta i poli EST e OVEST e il “né l’uno, né l’altro””
Abbiamo interpellato per la presentazione di questa autrice una compagnia “al femminile”, Dionisi di Milano, diretta dall’autrice Renata Ciaravino e dalla regista Valeria Talenti.

Ozen Yula, “In affitto”
a cura di Mauro Avogadro e Elisa Galvagno,
con attori della Scuola del Teatro Stabile di Torino: Andrea Bosca, Elisa Galvagno, Paolo Giangrasso, Diego Iannaccone, Fabio Marchisio, Angelo Tronca.

Ozen Yula è uno degli autori più attivi della sua generazione in Turchia -novelle, romanzi, saggi- ma ha trovato nel teatro il suo linguaggio più congeniale. Anche regista, è stato tradotto e rappresentato in numerosi paesi d’Europa e in Giappone. “In affitto” descrive un piccolo mondo regolato dalla legge del più forte, dove ragazzi neanche ventenni si aggirano come fantasmi, corpi in affitto, per una notte, in un parco, in cerca di un’impossibile via di fuga dalla miseria e dalla solitudine.
“Un giorno farò l’amore con lui… come un mio cliente qualsiasi…
Allora l’amore si consumerà… Allora andrò via da qui… La notte scenderà… Ucciderò mio padre e mia madre… Nel nome di tutte le ragazze innocenti uccise dagli uomini delle loro famiglie…
Incendierò il palazzo nel nome della moralità… Le fiamme saranno viste dall’intera città. Ogni famiglia virtuosa uscirà fuori dai propri balconi e guarderà… Guarderanno di generazione in generazione..
”
Un testo per interpreti giovanissimi: abbiamo chiesto a Mauro Avogadro di guidare nella lettura attori diplomati alla Suola del Teatro Stabile di Torino.

Murathan Mungan, “La maledizione del Cervo”
a cura di Massimo Salvianti per Arca Azzura di Firenze
Leggono: Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci

Murathan Mungan è autore di racconti, di numerosi testi teatrali ma è soprattutto poeta –uno dei maggiori poeti turchi- e il suo teatro è teatro di poesia. “La maledizione del cervo” percorre quattro generazioni di una stirpe nomade, fra foreste, deserti, palazzi, prigioni, cerve che si trasformano in donne bellissime, Bey orgogliosi e misteriosi, geni e streghe. È soprattutto una favola:
“Cos’è la storia? Cosa il tempo? Esiste un solo tipo di tempo in Asia: il Tempo
della Favola. Passato, futuro e presente. Tutti sono il Tempo della Favola… C’era una volta, nel nord dell’est, c’era una volta un palazzo immenso. Voi potreste chiedere: quale est? Quale nord? L’est di cosa? Il nord di cosa? Diciamo l’est di qualunque luogo, il nord di qualunque luogo.
Impossibile? Perché? Non è un problema dove stiamo sulla faccia della terra? Si dice che se noi andassimo abbastanza a ovest, arriveremmo a est, alla fine. Lo sapete bene. In breve, ovunque andiamo, andiamoci con la convinzione che il mondo è rotondo.
”
Arca Azzurra di Firenze, con il coordinamento di Massimo Salvianti affronta la lettura di questo testo complesso e affascinante.

Introdurrà gli autori e la drammaturgia contemporanea nel quadro del teatro in turco, Fakiye Ozsoyal docente di critica teatrale all’Università di Istanbul.

L’iniziativa è rivolta anche agli operatori teatrali a livello nazionale e si propone di promuovere la conoscenza del teatro contemporaneo turco e possibilmente il futuro allestimento, in edizione italiana, di un testo turco. Questa intenzione promozionale è condivisa dal festival AstiTeatro e dal Festival di Istanbul che, assieme al Centro Santa Chiara selezioneranno e sosterranno in forme diverse nel corso del 2007 e 2008 una eventuale produzione. >/p>

Centro_S._Chiara

2006-11-15T00:00:00




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