Equal Vivo di Spettacolo: i risultati della ricerca

Che succede nel teatro pugliese

Pubblicato il 04/04/2007 / di / ateatro n. 108

Presentati oggi in conferenza stampa i risultati della 1° fase di Ricerca Vivo di spettacolo, il progetto Equal con capofila il Teatro Pubblico Pugliese e sei prestigiosi partner, dall’’Accademia Nazionale d’’Arte Drammatica “Silvio D’’Amico”, alla Fondazione Accademia d’’arti e mestieri dello Spettacolo Teatro alla Scala, dalla Fondazione Accademia Verdi Toscanini, al Conservatorio Statale di Musica “U. Giordano” di Foggia e Rodi Garganico, all’’AGIS, al Consorzio di Cooperative Sociali Elpendu’.
Per la prima volta in Puglia l’’Unione europea e la Regione Puglia hanno finanziato attraverso l’’iniziativa comunitaria Equal, un intervento per lo spettacolo che ha per oggetto il lavoro e i lavoratori. E per la prima volta in Puglia è stata realizzata un’ indagine conoscitiva, approfondita e scientifica, del sistema spettacolo regionale.

Dopo la mappatura e l’identificazione e quantificazione di tutte le realtà presenti in Puglia (2.154) e di tutte le figure professionali dei settori musica, danza, cinema, teatro, tv e radio, circhi e spettacoli viaggianti (150 raggruppate in 5 aree), il sistema spettacolo è stato esaminato in termini qualitativi e quantitativi.

Il lavoro, la formazione, le figure professionali, il rapporto e l’incrocio tra domanda e offerta sono gli oggetti di questo studio.

Il settore è stato analizzato attraverso interviste e focus group con esperti ed operatori del settore. Partendo dallo scenario generale sono stati analizzati i percorsi formativi e gli sbocchi professionali realizzabili in Puglia, le modalità di accesso al mondo del lavoro e l’adeguatezza della formazione rispetto alle figure professionali richieste dal mercato (professioni emergenti).
In tutti i settori indagati sono emersi punti di forza e criticità (ad es. territorio ricco di talenti spesso costretti ad emigrare; tessuto territoriale frammentato cioè costituito da realtà di piccole dimensioni e poco specializzate) e bisogni (maggiore visibilità agli artisti locali; disponibilità di più luoghi e spazi come sale da concerto, teatri, auditorium; offerta formativa più efficace e adeguata; maggiori investimenti nelle produzioni anche da parte dei privati)
Comune ai settori è l’esigenza di una politica di sviluppo organica di medio e lungo termine e di cooperazione tra gli operatori dello spettacolo attraverso la costituzione di reti sinergiche.
In particolar modo nei focus group sono state formulate ipotesi di sviluppo ed espresse proposte innovative finalizzate a valorizzare il settore, a migliorare la situazione del lavoro e a rinnovare l’offerta formativa rafforzandone i legami con gli sbocchi professionali.

Per esempio dal bisogno di cooperazione sono scaturiti modelli concreti in ambiti quali:
la pianificazione (attraverso tavoli di concertazione coordinati da un ente super partes che pianifichi in termini di luoghi, contenuti artistici e date la programmazione, evitando sovrapposizioni nelle proposte al pubblico);
la condivisione degli spazi artistici, la comunicazione e divulgazione delle informazioni, gli scambi culturali tra operatori e istituzioni, l’utilizzo ottimale degli investimenti e delle figure professionali
Nel settore della musica, in particolare, l’esigenza di “una rete di distribuzione” o un “ufficio organizzativo centralizzato” .

Da un punto di vista quantitativo, sono state misurate a livello statistico alcune variabili considerate critiche per la ricerca. La somministrazione di questionari distribuiti in modo capillare in tutta la regione ci ha permesso di approfondire:
la tipologia di figure professionali (141) impiegate in Puglia nelle aree ideazione e progettazione, interpretazione-esecuzione, gestione, formazione, ingegneria dello spettacolo e dunque l’identificazione delle figure difficili da reperire e del mercato potenziale (ad esempio l’accordatore e l’agente/artist manager per la musica, l’organizzatore per il teatro e la danza, lo speaker e l’addetto alla post-produzione per TV e Radio, il proiezionista e l’addetto alla promozione del pubblico per il cinema);
le differenze territoriali e le forme giuridiche (associazione 49%; ditte individuali 21%, società 14%, etc);
i finanziamenti (il 40% degli enti riceve finanziamenti di cui il 75% da enti locali, il 26% dal FUS e FURS, il 5% da privati, etc..);
l’anzianità dei Soggetti (il 61% ha una età inferiore a 15 anni);
le forme contrattuali più diffuse (soci collaboratori 36%, dipendenti a tempo indeterminato 22,35, prestazioni occasionali 21,1%, collaboratori volontari 7,5%, dipendenti a tempo determinato 7,1%, collaboratori a progetto 5,%).
Abbiamo ricavato i numeri principali dell’impiego generato dalle realtà nel 2005, sia per il lavoro dipendente che per le forme diverse di collaborazione, per i soggetti che hanno ricevuto finanziamenti e per quelli che non ne hanno usufruito (numero medio di collaborazioni generate dal singolo ente, numero medio di giornate lavorative generate dal singolo ente, numero medio di giornate lavorative per collaborazione)
Infine, i numeri principali della formazione cioè le strutture che hanno svolto formazione (195 cioè il 36% del totale), la durata media dei singoli corsi, il numero di iscritti per corso, la percentuale di corsi con stage, con crediti formativi e di corsi finanziati, l’ età e la composizione dell’offerta formativa per aree (prevale quella dell’esecuzione interpretazione).

La Ricerca, che confluirà in volume con saggi e commenti di esperti del settore, è il primo passo di uno studio che continua.

Il progetto Vivo di spettacolo si conclude a dicembre 2007. E’ già partita la seconda fase, l’Osservatorio (con la distribuzione di questionari in alcuni teatri), ed è già partita la fase preparatoria dello Sportello con la redazione dei profili professionali.

Nell’ambito di questa fase, in particolare della sua sperimentazione, sono in corso due indagini pilota sul pubblico che hanno l’ obiettivo di determinare il profilo del pubblico e del “non pubblico”, o pubblico che non c’è, anche in chiave comportamentale e motivazionale, nonché di individuare il pubblico potenziale.
Entro giugno, poi, saranno disponibili i risultati di altre due indagini. La prima, sul sistema produttivo dello spettacolo delle imprese, nella quale si chiederà la collaborazione ad un panel di aziende rappresentative del sistema produttivo dello spettacolo (un’ indagine che ha l’obiettivo di acquisire non solo dati oggettivi – parametri economici/finanziari tra cui costi fissi di gestione e di produttività, investimenti sul personale e i trend di sviluppo, ma anche alla maniera di un termometro delle percezioni degli operatori, di indagare circa i bisogni del settore produttivo e la propensione all’investimento). La seconda indagine sarà specificatamente incentrata sull’occupazione, con l’obiettivo di monitorare, attraverso fonti ufficiali (in particolare l’Enpals), le dinamiche di occupazione artistica nel settore dello spettacolo nella regione Puglia: livelli occupazionali; il numero di giornate lavorate per tipologia di lavoratore dello spettacolo; la retribuzione; la stagionalità; la verifica dei trend.

COSA HANNO FATTO I PARTNER: un confronto costante nei gruppi di lavoro e nel Comitato di Gestione. : il Conservatorio di Foggia ha condotto in questa fase specifica e in collaborazione con i CSA provinciali, l’indagine sulle scuole primarie e secondarie di 1° e 2° grado che hanno attivato progetti speciali nel settore dello spettacolo ( PON, POR e fondi pubblici) e, con l’Accademia Nazionale Silvio D’Amico ha stipulato contratti ai venti rilevatori dell’indagine quantitativa .
L’Agis CHE ha messo a disposizione molti dati confluiti nella mappatura e coordinerà la sperimentazione dello Sportello d’orientamento al lavoro e alla formazione insieme alla Silvio d’Amico e all’ Accademia d’Arte e Mestieri della Scala.
Il Consorzio Elpendu’è il nostro partner di supporto nella complessa rendicontazione. Infine la Fondazione Accademia Toscanini di Parma coordina il lavoro sulle figure professionali, (già realizzato per la Regione Emilia Romagna) e in collaborazione con lo staff del Tpp e l’Accademia d’arte e mestieri della Scala sta realizzando i job profile che conterranno competenze, capacità , percorsi formativi e sbocchi delle figure professionali individuate nell’indagine desk.

Ufficio_Stampa

2007-04-04T00:00:00




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