Cos’’è successo alla Paolo Grassi

Una ricostruzione sintetica. Un approfondimento dettagliato. Le interviste ai protagonisti della vicenda.

Pubblicato il 29/11/2009 / di / ateatro n. 124

>>> in crisi

Ci sono diverse crisi che attraversano il nostro paese come il mondo intero. Quella sulla bocca di tutti è quella economica. Questo fenomeno ci ha resi tutti economisti, abbiamo imparato cosa sono i subprime, ci siamo interessati di mutui, banche, crediti e speculazioni, perché in gioco c’erano i nostri posti di lavoro e i nostri soldi, guadagnati, sudati, risparmiati e ora a rischio di magica evaporazione.
Un’altra crisi, che viene da più lontano, di cui più o meno tutti riconosciamo l’esistenza, passa invece inosservata. Si tratta di una crisi culturale. Il processo di sviluppo è meno lineare e di difficile ricostruzione. Complesso individuare singoli eventi scatenanti, responsabili e meccanismi pandemici che ne hanno favorito la diffusione nella società.
Questa complessità rende molto faticosa una visione lucida e favorisce invece una metabolizzazione sedativa dei frammenti di questo processo che ogni giorno ci si pongono di fronte.
Abbiamo uno spirito molto punk, l’ironia e il nichilismo con cui reagiamo/non reagiamo alle bordate di pop culture, che assomiglia sempre meno all’espressione di un processo evolutivo e sempre più all’intrattenimento dei nostri bassi istinti, è il nostro “no future”.
Eppure non è sempre così. Ci sono giorni in cui i danni fatti risultano talmente evidenti che le persone prendono la parola, si ribellano e costruiscono piccole dighe a questo fiume in piena di black bloc che sfasciano senso e si nutrono di distruzione, scaltri architetti di mediocrità, sciacalli.
Quello che è successo alla Paolo Grassi a partire da luglio 2009 è un’esperienza di resistenza. Lo shock di un’improvvisa demolizione, la palla di ferro di una gru cingolata che si abbatte contro la facciata della Scuola ha svegliato di soprassalto le coscienze.

>>> cosa è successo alla Paolo Grassi – in breve

Dopo due anni di direzione della Scuola Paolo Grassi, progettati in continuità con quanto elaborato da Massimo Navone, direttore precedente e con sostanziali novità e una forte apertura verso il panorama nazionale e internazionale realizzata attraverso l’Ufficio Innovazione e Sviluppo, il 20 luglio 2009 Maurizio Schmidt non viene riconfermato direttore.
Il periodo di direzione è stato caratterizzato da un’iniziale sintonia con il Consiglio di Indirizzo della Fondazione Scuole Civiche di Milano, Fondazione di partecipazione il cui unico socio è il Comune di Milano che dal 2000 gestisce la Paolo Grassi e altre tre scuole milanesi (Scuola di Cinema, Scuola di Musica e Scuola di Lingue), ma con il passare del tempo sono cresciute le tensioni con la Direzione Generale della Fondazione anche a causa di tagli del budget in corso d’anno, di divergenze sulle regole di autofinanziamento e dello scarso riconoscimento della specificità e di quell’autonomia che da statuto è attribuita ai direttori delle Scuole.
Il 14 luglio i docenti scrivono una lettera alla Direzione della Fondazione denunciando una situazione di forte difficoltà causata dall’assenza di indicazioni sul budget per l’anno successivo che determina l’impossibilità di sviluppare una programmazione. A questa lettera non fa seguito nessuna risposta.
La non riconferma di Schmidt da parte del Consiglio di Indirizzo della Fondazione non viene argomentata e non vengono fornite motivazioni ufficiali. Intanto la sera stessa del 20 luglio viene pubblicato il nuovo bando di direzione che prevede tempi inconciliabili con la programmazione e l’avvio dell’anno scolastico 2009-10.
Docenti e studenti si mobilitano fin da subito con due comunicati del 23 luglio in cui esprimono il loro dissenso in merito alla scelta della Fondazione, la loro preoccupazione per l’anno che sta per partire e chiedono a Maurizio Schmidt di partecipare al bando ricandidandosi. Questo appello viene firmato da una parte consistente del panorama teatrale e culturale italiano.
Il 30 luglio viene nominato il nuovo Consiglio di Indirizzo della Fondazione, uno solo dei consiglieri uscenti, dottor Giacinto Sarubbi, è rinominato e il nuovo presidente è il dottor Umberto Paolucci.
Il 7 settembre si chiude il bando e gli allievi della Scuola sostengono la candidatura di Schmidt con una giornata di mobilitazione che vede due presidi: uno davanti alla sede della Fondazione e uno davanti a Palazzo Marino. In questa occasione l’Assessore alla Cultura Finazzer Flory afferma che le voci degli allievi vanno ascoltate.

Intanto dal 1° settembre la Direttrice Vicaria della Fondazione, dottoressa Anna Fellegara assume il ruolo di Direttrice ad interim della Scuola Paolo Grassi e della Scuola di Cinema e Televisione, anch’essa in attesa di un nuovo direttore. Senza una comunicazione ufficiale viene nominato coordinatore didattico della Scuola Gaetano Sansone, già docente della Scuola di Cinema. Sansone risulta però allo stesso tempo candidato alla direzione della Paolo Grassi, si crea così un conflitto di interesse che la Fondazione non si pone il problema di risolvere. Gli studenti non riconoscono il ruolo di Sansone e auto-organizzano il Festival delle Pre-Occupazioni in cui una serie di ospiti di rilievo del panorama teatrale si alternano in serate di spettacolo e di dibattito a sostegno della causa perorata dagli allievi.
Per la prima volta dopo anni si tiene un’assemblea congiunta dei docenti della Paolo Grassi, della Scuola di Musica e di quella di Cinema (tre delle quattro scuole sotto il cappello della Fondazione) che vede interventi puntuali e critici sugli aspetti di bilancio, di statuto e di gestione della Fondazione e prospetta una possibile azione sindacale.

Il 5 ottobre il Consiglio di Indirizzo invalida il bando dicendo che nessuno dei binomi candidato-progetto risulta soddisfacente. A questo punto viene nominato direttore ad interim della Scuola il dottor Antongiulio Bua, Direttore Generale della Fondazione da poco rientrato dopo alcuni anni di aspettativa.
La dottoressa Fellegara rientra in sede senza incarichi specifici e dopo mesi di assoluto protagonismo, come in una commedia mal riuscita, esce improvvisamente di scena. Ci chiediamo se questo non rappresenti un’insoddisfazione della Fondazione per come l’ormai ex Direttrice Vicaria ha gestito (e contribuito a generare???) la complicata situazione della Paolo Grassi.
Emergono da questo momento posizioni divergenti all’interno del corpo docenti: c’è chi è convinto che si debba dare battaglia e chi che si debba collaborare per salvare il salvabile.
Gli allievi non si arrendono e organizzano il funerale di Paolo Grassi attraversando la città con un corteo funebre e facendo sentire la loro presenza fuori da Palazzo Marino e dal Piccolo Teatro (guarda il video: http://www.youtube.com/watch?v=jYnZrQkhZMg ).

Il dottor Bua convoca i consigli di corso solamente con gli insegnanti a contratto a tempo indeterminato, una minoranza nel corpo docenti, escludendo così gli altri dalla programmazione e prova a trovare delle soluzioni con i coordinatori dei diversi corsi.
Gli allievi si rifiutano di andare a lezione fino a quando non è garantita una programmazione per tutti i corsi e ottengono che il III anno sia programmato da Schmidt in continuità con il suo progetto didattico.
La Scuola riparte a singhiozzo, con una programmazione mutilata e disorganica, e alcuni docenti vengono assunti a tempo indeterminato. Intanto il Consiglio Comunale, tramite le Commissioni, discute in due sedute sul caso Paolo Grassi, il 13 ottobre, e sullo stato della Fondazione, il 21 ottobre. In questa sede arrivano dure critiche da una parte della maggioranza e dall’opposizione sull’operato della Fondazione, sulla decisione di non rinominare Schmidt e sulla scelta di invalidate il bando di settembre bloccando di fatto la Scuola.
Ora tutti sono in attesa del nuovo bando di direzione i cui tempi non sono ancora stati chiariti, i docenti provano a rimettere in moto la didattica e gli allievi vigilano sulla qualità dell’offerta formativa. C’è un clima di attesa per una storia che non è ancora finita…

>>> e quindi?

Questi non sono i fatti, questa è una versione dei fatti, quella che riconosco, quella che inquadro senza difficoltà in un contesto diffuso di vandalismo culturale, come l’ha definito Chance il giardiniere.
Come dimostra la teoria delle broken windows di James Q. Wilson, se in un quartiere ci sono edifici abbandonati e le strade sono poco curate si moltiplicheranno gli atti vandalici, perché degrado chiama degrado.
Così oggi, in questo contesto politico e culturale, vale tutto, niente va troppo oltre, nessun danno sembra eccessivo. Tutto si giustifica e si dimentica.
La risposta che la Paolo Grassi ha messo in campo, sostenuta dal sistema teatrale, è la difesa di un modello virtuoso. Difficile parlare di vittoria o di sconfitta, più facile pensare ad un conflitto complesso, una guerriglia di senso, in gioco c’è la capacità della forma teatrale di interloquire a livello formativo, produttivo e comunicativo, con la società della globalizzazione, dell’Europa unita, di internet, delle migrazioni, dei film piratati, dell’India e della Cina, del terrorismo, della crisi economica, dei contratti a progetto, delle serie televisive, dei centri commerciali, dei social network, della tv satellitare, dei nuovi poveri, della cocaina, dell’influenza, della velocità…

Non so cosa succederà ora. So che la Scuola aspetta un nuovo direttore e quello di cui ha bisogno non è pensiero addomesticato ma una persona autonoma di altro profilo che sappia arare a fondo questo terreno che ha assorbito una notevole dose di pesticidi. Nulla è concluso, gli eventi di questi mesi per quanto gravi e frustranti sono relativi, parziali. Così come questo periodo di decadenza politica, economica, sociale e culturale non è assoluto ma ovunque ci sono germogli che lasciano intravedere un superamento del buio. Il punto non è avere fede o meno in questi germogli, ma prendere la parola.

>>> approfondimenti

Vi proponiamo di seguito alcuni materiali di approfondimento sulla vicenda:
– una ricostruzione più estesa e dettagliata degli avvenimenti occorsi tra luglio 2009 e novembre 2009
– una serie di interviste ad alcuni dei protagonisti di questa vicenda.

UNA RICOSTRUZIONE DETTAGLIATA

>>> la direzione Schmidt

Maurizio Schmidt è stato direttore della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi per circa due anni.
Quello che ha fatto, nella sostanza, è stato aprire la Scuola all’esterno, mettere in contatto gli allievi in formazione con il mondo reale di modo che, con la tutela della Scuola, si confrontassero con un pubblico vero, con una situazione produttiva vera, nei centri e nelle periferie della città e del sistema teatrale. L’allievo lavora sulle tecniche, le acquisisce, le testa in contesti interni ed esterni, si mette in gioco, si confronta con se stesso e con gli altri e viene infine supportato nell’inserimento nel mondo del lavoro.
La Paolo Grassi ha potuto così praticare un’importante innovazione didattica diventando allo stesso tempo punto di riferimento culturale.
Per fare questo la Direzione si era dotata di un Ufficio Innovazione e Sviluppo, diretto da Mimma Gallina, con il compito di sviluppare e organizzare tutti quei progetti didattici che travalicavano le aule ricercando anche i finanziamenti di modo che questi progetti non gravassero sul bilancio della Scuola, della Fondazione Scuole Civiche di Milano, dentro cui si situa la Scuola, e del Comune di Milano, da otto anni unico socio della Fondazione SCM.
Da settembre 2008 si assiste a mesi di forte tensione tra la Direzione della Scuola e la Fondazione durante i quali il budget della Scuola viene ridotto in corso d’anno e vengono rimesse in discussione alcune regole di gestione e di autofinanziamento.

>>> la non riconferma di Schmidt

Il 20 luglio 2009 il Direttore Maurizio Schmidt riceve dalla Fondazione SCM la comunicazione telefonica che il CDI (Consiglio di Indirizzo), in scadenza e che aspetta da mesi un rinnovo che notizie informali danno per molto imminente, ha deciso di non riconfermare il suo incarico di Direzione.
La sera stessa sul sito della Fondazione SCM compare il nuovo bando di direzione, evidentemente preparato in precedenza, insieme a quello per la direzione della Scuola di Cinema, Televisione e Nuovi Media che vive una situazione totalmente diversa in cui il direttore è da tempo concorde e preparato al cambio.

>>> 23 luglio_nasce il comitato difendiamolaPaoloGrassi

Il 23 luglio i docenti e gli allievi si ritrovano in assemblea per capire come affrontare la situazione.
Il fulmine non arriva a ciel sereno, già il 14 luglio i docenti chiedono, con comunicazione scritta, un incontro al CDI della Fondazione SCM per discutere della situazione di tensione e confusione. La richiesta non riceverà mai risposta.
Il 23 luglio i docenti con un comunicato rivolto al Sindaco, agli Assessori, agli organi della Fondazione, diffuso anche a stampa e operatori, affermano, tra l’altro, che:

”La scelta, operata da un consiglio di amministrazione scaduto da diversi mesi, di interrompere il percorso pedagogico e culturale avviato con successo da Maurizio Schmidt – anche in continuità con l’operato del direttore precedente, Massimo Navone – e di farlo con questi tempi e modi, rivela una totale insensibilità e scarsa consapevolezza delle necessità didattiche e operative della Scuola…” (forti preoccupazioni in proposito erano già state espresse per iscritto dal Consiglio di Dipartimento in data14/7). Il senso stesso del “bando” è inoltre compromesso dalla durata dell’incarico prospettato: una sola annualità. Il rinnovo o la revoca di anno in anno degli incarichi costituisce del resto una delle pratiche discutibili che caratterizzano l’operato della Fondazione Scuole Civiche…”

“…La specificità della Paolo Grassi è sempre stata quella di integrare una didattica avanzata e applicata a diverse professionalità con la testimonianza culturale nella città e una presenza attiva nel sistema teatrale, finalizzata alla ricerca e al rinnovamento generazionale. L’attività degli ultimi due anni – il periodo di direzione di Schmidt – ha accentuato positivamente queste caratteristiche (didattiche, pedagogiche, culturali e di ricerca), allargando l’offerta formativa e le collaborazioni cittadine, nazionali e internazionali tanto in collegamento con l’attività didattica che attraverso progetti speciali. Negli ultimi anni la Paolo Grassi ha aumentato in conseguenza le esperienze, le opportunità e la stessa visibilità degli studenti. A fianco dei corsi per attori, registi, drammaturghi, organizzatori, tecnici della scena e performer di teatrodanza si sono sviluppate innovative iniziative di formazione continua avanzata per professionisti, Questa linea di lavoro ha portato a concretizzare una rete diffusa di collaborazioni…”

“…Nei due anni di gestione del direttore Schmidt, fiancheggiato da un ufficio sviluppo creato ad hoc, sono stati reperiti a livello pubblico e privato e attraverso l’iscrizioni ai nuovi corsi, risorse straordinarie per c.ca € 475.000,00 (cui vanno aggiunti i costi direttamente assunti dalle organizzazioni collaboranti), oltre ad altri € 245.000,00 c.ca proiettati sul prossimo anno accademico (se i progetti potranno proseguire), per un totale di € 720.000,00 (…) La strada dell’autofinanziamento oltre ad essere auspicata dall’identità delle Scuole Civiche di Milano in quanto Fondazione “di Partecipazione”, risulta obbligata in collegamento con la contrazione dei contributi comunali in atto.
A fronte di risultati di tale positività appare a maggior ragione incomprensibile la scelta di FSC che interrompe questo percorso. Docenti, non docenti e studenti presenti all’assemblea auto-convocata, hanno conseguentemente chiesto a Maurizio Schmidt di ricandidarsi alla direzione della Scuola, riproponendo un progetto che è in fase avanzata ed è fortemente condiviso. Si riservano parallelamente di mettere in atto tutte le opportune iniziative di appoggio e diffusione della sua candidature a delle posizioni espresse.”

Gli studenti, sempre il 23 luglio comunicano pubblicamente che:

“..ci sentiamo in dovere di dimostrare il nostro dissenso non accettando la decisione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Scuole Civiche Milano di interrompere la Direzione di Maurizio Schmidt.

“…Questo – di fatto – procrastina l’inizio delle lezioni e impedisce a noi studenti di essere a conoscenza delle attività che la scuola propone in futuro…”

“…L’entusiasmo, la volontà e il fermento che è nato, in particolare quest’anno, è la prova della ricerca continua di un miglioramento e della motivazione che questa Direzione ci ha saputo passare. Noi non accettiamo la decisione presa e, coinvolgendo i nostri compagni allievi, ci riserviamo di attuare ogni possibile forma di divulgazione, sensibilizzazione, contrasto e protesta…”

>>> il nuovo Consiglio di Indirizzo (meglio tardi che mai)

Il 30 luglio, una settimana dopo la decisione di non riconfermare Schmidt, viene nominato il nuovo CDI della Fondazione SCM composto da Umberto Paolucci (nominato Presidente), Maddalena di Mauro, Fabio Monti, Maurizio Salerno e Giacinto Sarubbi (già consigliere del CDI decaduto).
Da questo punto in poi, ogni responsabilità circa la decisione presa viene scaricata sul CDI scaduto, nonostante il Consigliere Sarubbi rappresenti un elemento di continuità, e quindi diventa praticamente impossibile indagare le motivazioni della non riconferma di Schmidt e discutere dell’inopportunità della tempistica scelta.

>>> io sto con Maurizio Schmidt

Tra la fine di luglio e il mese di agosto numerosi protagonisti del mondo teatrale e della cultura del nostro Paese e non solo sottoscrivono l’appello degli studenti che denuncia la situazione e chiede la riconferma di Schmidt.
L’elenco completo delle firme è disponibile sul sito www.difendiamolapaolograssi.it .
Maurizio Schmidt, sollecitato da allievi e docenti della Scuola e dal mondo teatrale, accetta di ricandidarsi e presenta un progetto di direzione che porti a regime quanto iniziato fino a quel momento.

>>> e fu settembre

Dal primo settembre Anna Fellegara, direttrice vicaria della Fondazione SCM, diventa direttrice ad interim della Scuola Paolo Grassi e della Scuola di Cinema, fino alla nomina dei nuovi direttori.
Inoltre, senza nessuna comunicazione ufficiale, viene nominato Gaetano Sansone, già insegnante della Scuola di Cinema, coordinatore didattico della Paolo Grassi con il compito di predisporre l’avvio delle attività fino all’insediamento del nuovo direttore.

>>> 7 settembre per le vie di Milano

Il 7 settembre si chiude il bando e gli allievi “accompagnano” la candidatura di Schmidt con una giornata di mobilitazione.
La giornata è articolata in tre momenti.
Alle 10.00 c’è un corteo che da piazza XXIV Maggio raggiunge la sede della Fondazione SCM dove prendono vita alcune performance degli allievi.
Alle 12.00 c’è un secondo presidio, fuori da Palazzo Marino, sede del Comune di Milano durante il quale viene messa in scena un’asta al ribasso per la svendita di attori, registi, drammaturghi, danzatori, tecnici e organizzatori…chi offre meno se ne porta a casa uno!
Gli allievi vengono ricevuti da Finazzer Flory, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, il quale dichiara poi che le proteste degli allievi sono legittime ed è necessario tenerle in considerazione. Le sue dichiarazioni verranno riprese anche dalla stampa.

>>> il festival delle Pre-occupazione

La sera, presso la Scuola si inaugura il Festival delle Pre-occupazioni. Le serate, gestite in autonomia dagli allievi, prevedono momenti di spettacolo e di discussione. Gli ospiti che si susseguono nel corso delle serate sono Moni Ovadia, Elio De Capitani, Serena Sinigaglia, Compagnia delle Furie, Mimmo Sorrentino, Compagnia Alma Rosè, Compagnia Expoi, Arianna Scommegna, Eugenio Allegri, Renato Sarti, Daniele Milani, Paolo Rossi e la Compagnia Babygang, Lella Costa, Ottavia Piccolo e altri ancora…
Le serate sono molto partecipate, momenti intensi in cui si è percepita la solidarietà del sistema teatrale. Compagnie, singoli professionisti, nomi più o meno noti si offrono di sostenere in prima persona la protesta degli allievi. Tutti parlano di come, in modi diversi, la Paolo Grassi abbia incrociato la loro carriera professionale e abbia lasciato un segno fondamentale; parlano di futuro e di come questa Istutuzione formativa e culturale non possa essere depotenziata ma debba rimanere un punto di riferimento.

Dal comunicato stampa degli allievi sulla giornata del 7 settembre:

“…Ciò che preoccupa in modo particolare gli allievi, oltre al fatto che nel corso dell’anno scolastico che sta per iniziare si risentirà in maniera grave della ristrettezza dei tempi entro i quali un nuovo eventuale direttore si troverà ad agire, è che non ci siano per la scuola garanzie di autonomia didattica e progettuale, che il divario tra gli organi direttivi della Fondazione e chi ogni giorno lavora con passione ed impegno all’interno della Scuola stia diventando incolmabile e che la Paolo Grassi si trovi continuamente a subire decisioni calate dall’alto. Abbiamo la necessità di ottenere l’attenzione del Comune, unico socio della Fondazione SCM, del nuovo Consiglio d’Indirizzo della Fondazione (appena nominato e non responsabile della decisione presa dal precedente Consiglio) e dell’opinione pubblica, sperando si possa rimediare al più presto a questo errore…”

>>> il caso Sansone

Con la chiusura del bando viene reso pubblico che i candiati sono cinque: tra gli altri, oltre a Maurizio Schmidt, hanno presentato un progetto anche Giorgina Cantalini e Gaetano Sansone.
Si verifica una situazione per cui Gaetano Sansone è candidato alla Direzione e allo stesso tempo insediato a Scuola facente, praticamente, le funzioni di un direttore didattico, con libero accesso a documenti e contatti a disposizione di un direttore.
La situazione viene denunciata, gli allievi si rifiutano di riconoscere il ruolo di Sansone ma dalla Fondazione non si muove nulla e non viene fatto niente per risolvere questo palese conflitto di interessi.
E’ pensiero diffuso che la Fondazione avesse già individuato nella figura del professor Sansone il nuovo direttore della Paolo Grassi e che la sua nomina sia saltata a causa del passo falso, denunciato da studenti e alcuni docenti, di insediarlo prima del tempo.
Nel frattempo rientra da un’aspettativa di diversi anni, durante la quale ha ricoperto un altro incarico di Direttore di Settore per il Comune di Milano, Antongiulio Bua. Il dottor Bua è direttore della Fondazione SCM dalla sua costituzione e, per statuto, lo sarà fino al suo pensionamento.
Con questa mossa si completa il quadro di apparente rinnovamento degli organi della Fondazione di modo che nessuno possa più rispondere di quanto deciso prima di agosto 2009.
Venerdì 18 settembre si concludono le serate del Festival delle Pre-Occupazioni, l’insoddisfazione e la tensione rimangono alte; prima della pausa estiva la dottoressa Fellegara aveva assicurato che le lezioni sarebbe riprese senza intoppi il 15 di settembre ma ancora non succede nulla.

>>> i docenti

Gli unici che sembrano essere pronti, sulla linea di partenza aspettando solo il via sono i docenti del corso di Teatro Danza. Marinella Guatterini, ideatrice e coordinatrice del corso, ritiene opportuno definire fin da subito una collaborazione con la dottoressa Fellegara in modo tale da garantire la partenza dell’anno e per realizzare il progetto con il coreografo Shen Wei, a cui tiene particolarmente, e che l’anno precedente era sembrato troppo oneroso.
Questo caso di frattura nella posizione dei docenti è solamente il più eclatante. Iniziano a farsi strada atteggiamenti diversi, che si manifesteranno con il passare dei giorni, fatti più che di prese di posizione, di silenzi, di assenze, di parole di mediazione non richieste.
Questo deriva anche da un’insoddisfazione di alcuni docenti che, nonostante il progetto di direzione di Schmidt fosse ampiamente condiviso, lamentano il fatto che si sia puntato eccessivamente su relazioni e progetti esterni alla scuola non valorizzando a sufficienza i docenti interni.

>>> 22 settembre_il primo Consiglio dei docenti

Il 22 settembre la dottoressa Fellegara convoca un Consiglio dei docenti a cui partecipano anche gli studenti e il coordinatore didattico Gaetano Sansone.
In quella sede, la dottoressa Fellegara comunica che si svolgeranno regolarmente, senza esplicitare in che modo e convocando quali docenti, le audizioni per il corso attori e registi e che si sta lavorano alla pianificazione delle audizioni per gli altri corsi. Comunica inoltre l’inizio dell’anno scolastico, previsto per lunedì 28 settembre con l’avvio delle lezioni del secondo anno attori e registi e del terzo anno attori. Del terzo anno regia, del secondo e terzo anno drammaturgia ancora non si sa nulla. La direttrice ad interim conferma la nomina di Sansone a coordinatore didattico, su cui fino a quel momento non c’era stata comunicazione, e annuncia che Sansone è da considerarsi insegnante della Scuola perché ha richiesto uno spostamento da Cinema alla Paolo Grassi che è stato accordato dalla Fondazione. Fellegara non risponde però alla questione posta da alcuni insegnanti sulla duplice posizione di Sansone di candidato e coordinatore, andandosene in tutta fretta.

>>> aule deserte

Il 28 settembre gli studenti del secondo anno attori e registi e del terzo anno attori non si presentano alle lezioni. Inviano una lettera in cui spiegano le motivazioni della loro scelta.

b>Alla Dott.ssa Anna Fellegara
Al Responsabile alle attività didattiche, Prof. Gaetano Sansone
(…)
Con la seguente, comunichiamo che non parteciperemo alle lezioni per questi motivi:
• non abbiamo un direttore didattico;
• non abbiamo alcuna informazione circa la linea didattica e la programmazione dell’anno accademico 2009/2010;
• i corsi, fatta eccezione per Teatrodanza, sono attualmente privi di un coordinatore e quindi di un interlocutore;
• non sappiamo quali docenti, di ruolo e non, saranno riconfermati.
Inoltre, non iniziare le lezioni significa per noi essere solidali ai nostri compagni drammaturghi del secondo e del terzo anno e ai registi del terzo anno, per cui non è prevista nessuna programmazione a partire dal 28 settembre…”

>>> e il nuovo direttore è… nessuno!

Il 29 settembre il CDI della Fondazione si riunisce per valutare le cinque candidature e i relativi progetti scartandone due e decidendo di procedere al colloquio con Maurizio Schmidt, Gaetano Sansone e Giorgina Cantalini.
Sapendo che in quella giornata i consiglieri si sarebbero riuniti, gli allievi li invitano ad una serata/spettacolo autorganizzata dal titolo “La scuola si racconta. Noi, l’eredità progettuale di Paolo Grassi.”
L’obiettivo è quello di presentare in forma di spettacolo ai consiglieri l’idea che anima la Scuola e assaggi dei progetti sviluppati di recente. Gli allievi sono stati spinti dalle dichiarazioni di alcuni consiglieri, tra cui il presidente Paolucci, che hanno ammesso di non conoscere l’attività della Scuola.
La dottoressa Fellegara impone che in sala presenzino solamente i consiglieri della Fondazione temendo forse un pubblico confronto, in realtà gli allievi non mollano e, alla fine, il teatro sarà comunque pieno.

Lunedì 5 Ottobre il CDI si riunisce per prendere una decisione in merito alla direzione della Paolo Grassi. L’esito di questo incontro viene comunicato alla Scuola attraverso un comunicato che contemporaneamente viene mandato alla stampa:

“Inizia il nuovo anno scolastico alla Scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi, dove fra pochi giorni riprenderanno a pieno regime le attività didattiche.
Prosegue L’Interim alla direzione, affidato al Direttore Generale della Fondazione Scuola Civiche di Milano, Antongiulio Bua, con il compito di predisporre un nuovo bando per l’incarico di direttore del Dipartimento.
La decisione del Consiglio di Gestione della Fondazione SCM giunge al termine della valutazione e dell’audizione delle candidature alla direzione della Scuola, pervenute dal 27 luglio al 7 settembre 2009. Al momento, questa la conclusione del Consiglio, nessun binomio candidato-progetto è stato ritenuto pienamente adeguato. Si è considerato necessario quindi aprire un nuovo bando, che sarà pubblicato in tempi brevi.
Restando ferma l’intenzione di garantire, non solo nell’immediato, il regolare funzionamento delle attività e di proseguire l’investimento sulla crescita e l’arricchimento dell’offerta formativa della Scuola, il direttore ad interim sarà supportato da un team di esperti, interni ed esterni alla Scuola, e attivare tutte le sinergia necessarie alla sua gestione…”

In sostanza bando annullato, cambio di direzione ad interim da Fellegara a Bua, team di interni ed esterni a gestire la didattica e nuovo bando non si sa quando.

>>> la gestione Bua

Qui c’è un cambio fondamentale di scenario.
Innanzitutto la palla è in mano a Bua e non più a Fellegara. Secondo non c’è più nessun esito di bando da attendere, nessun nuovo direttore all’orizzonte e la Scuola va fatta ripartire. Inoltre, i docenti, quasi tutti contrattualizzati annualmente, sono per la grande maggioranza ancora senza contratto.
Bua si dimostra una persona molto concreta, incontra privatamente gli ex coordinatori, chiede a ognuno la disponibilità a rimettere in moto il proprio corso e, in caso di eventuale rifiuto, prospetta una sostituzione con un altro docente interno o esterno.
Nessuno dei coordinatori dà una risposta definitiva e tutti decidono di confrontarsi con l’assemblea dei docenti.
Il 12 ottobre, il dottor Bua convoca docenti e allievi e comunica di aver richiesto la disponibilità agli ex coordinatori di formare un team di lavoro, inoltre richiede che il professor Massimo Navone (direttore della Scuola prima di Schmidt) sia il “coordinatore dei coordinatori”, il primus inter pares.
Gli insegnanti chiedono delucidazioni sull’eventuale ricorso a persone es

Davide_Pansera

2009-11-29T00:00:00




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