Dieci anni: ci aiutate a raccontarli?

La molteplice natura di un sito web

Pubblicato il 15/12/2010 / di / ateatro n. 127

Nel gennaio 2011 www.ateatro.it compirà dieci anni. Ha attraversato (ormai) buona parte della storia della rete (sono solo dieci anni, in cui però sono successe tantissime cose), cercando di mantenere la propria identità e la propria qualità, cercando di interagire con la mutevole “ecologia del web”.
Per festeggiare i nostri primi dieci anni, di cui tracciamo qui sotto una breve cronologia (che racconta anche uno spicchio di storia della rete) ci piacerebbe raccogliere le vostre testimonianze: per cercare di raccontare, tutti insieme, redattori storici e collaboratori saltuari, ma anche frequentatori più o meno assidui, la storia di un sito; per cercare di capire che cosa ha significato per voi, all’interno dell’universo labirintico della rete, un sito dedicato alla cultura e all’economia del teatro. E magari per aiutarci a capire che cosa potremmo fare meglio (tenendo presente le nostre poche forze..).
Insomma, scrivete a info@ateatro.it, oppure postate sulla nostra pagina Facebook.

Dieci anni di www.ateatro.it (molto in breve)

1. In principio era il blog (alla fine degli anni ’90, la parola ancora non si usava). www.olivieropdp.it è un archivio personale di testi, frutto di oltre vent’anni di attività culturale, digitalizzati e riversati online (in pagine html statiche), poi via via arricchito di nuovi materiali d’attualità.

2. Ma era anche un indirizzo e-mail. Quando Mario Martone viene costretto a dimettersi dalla direzione del Teatro di Roma, alla fine del 2000, molti (teatranti, critici, semplici spettatori…), non trovando altri spazi in cui esprimersi, iniziano a mandare messaggi a olivieropdp@libero.it: vengono pubblicati sul blog, dando spazio e visibilità al dibattito. Si raccoglie così una piccola comunità, con interessi da condividere pubblicamente.

3. All’inizio del 2001, nasce la rivista, o meglio la webzine: www.ateatro.it (a cura di Oliviero Ponte di Pino in collaborazione con Anna Maria Monteverdi, che cura anche la sezione “Teatro e nuovi media”). Il numero 0 e il numero 1 vengono firmati interamente da Oliviero Ponte di Pino, nel numero 2 vengono pubblicati solo testi di collaboratori. Nel corso degli anni, nasce e si consolida una redazione, che fino al 2009 pubblica oltre 120 numeri con cadenza (circa) mensile.

4. In parallelo, nasce la newsletter che informa gli iscritti alla mailing list su varie iniziative: per esempio, l’uscita di un nuovo numero o un incontro pubblico.

5. Nel 2002 si apre il forum (evoluzione dei vecchi newsgroup), dove la comunità di www.ateatro.it informa e si informa, discute e polemizza.

6. Negli anni, vengono pubblicati centinaia di testi: si crea così un archivio digitale, inserito in un database che viene reso consultabile e ricercabile online (con pagine html dinamiche). Attualmente l’archivio contiene tutti gli articoli pubblicati (quasi 2000).

7. L’attività online riverbera nel mondo “reale”: www.ateatro.it diventa una officina di progettazione culturale, in grado di ideare, organizzare e promuovere iniziative come l’’incontro-convegno Le Buone Pratiche del Teatro (a cura di Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino), che dal 2004 raccoglie ogni anno diverse centinaia di partecipanti. La settima edizione, “Risorgimento!”, si terrà il 26 febbraio 2011 a Torino.

8. Alcune delle informazioni contenute nel database, catalogate con tag tematici, vengono organizzate e presentate in forma di enciclopedia: la atea@tropedia, assai utilizzata dagli studenti, conta ormai centinaia di voci dedicate ai maestri e ai grandi temi della scena contemporanea.

9. La rete è in costante trasformazione. L’’avvento dei social networks erode lo spazio di blog e forum. Nel 2009-2010 si chiude il forum di www.ateatro.it e vengono aperti un gruppo e una pagina su Facebook, che in pochi mesi supera i mille iscritti.

10. Nell’’ottobre 2010 la Consulta Universitaria del Teatro stabilisce che i saggi pubblicati su www.ateatro.it vadano presi in considerazione quando si tratta di valutare i futuri candidati ai concorsi universitari.

11. ??? (ma certo qualcosa inventeremo…)

Redazione_ateatro

2010-12-15T00:00:00




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