Cultura come ritrovo, incontro, toccante e divertente, mai futile

Un progetto per artiste giovane, disperate ed energetiche. Per davvero?

Pubblicato il 03/03/2014 / di / ateatro n. #BP2014 , 148

Desperate Houseactresses–Attrici Clandestine è un’associazione culturale, nata nel 2012 a Roma, che porta ed esporta spettacoli teatrali nei salotti privati e/o in luoghi non convenzionali. Il progetto risponde a una fame di cultura sempre più pressante, alla demotivazione di artisti eccellenti che non trovano luoghi adatti di espressione, alla voglia di lavorare di egregi attori, autori, musicisti e tecnici disoccupati e alla difficoltà per gli artisti di attrarre il pubblico ai propri spettacoli. Cultura come ritrovo, incontro, toccante e divertente, mai futile.
Senza pretendere di avere inventato nulla la nostra Associazione è sicuramente una realtà relativamente inedita nella capitale che raccoglie una sinergia di talenti che pur avendo un solido cv professionale non sono in senso classico ‘famosi’. Roma è una città enorme, spesso dispersiva, con i ritrovi culturali ancora fortemente concentrati in alcune zone, dove pochi quartieri hanno cinema o teatri e con i mezzi pubblici scarsi nelle ore serali, con conseguenti difficoltà di spostamento, parcheggio e tempistica, che mettono a dura prova il desiderio di condivisione e convivialità, con forti ripercussioni sulle relazioni umane. La nostra iniziativa quindi ha tra i suoi obbiettivi anche quello di migliorare la qualità della vita nella capitale, offrendo spettacoli ed eventi in ogni quartiere della città. Roma è anche una città che, soffrendo l’offerta generale e patendo fortemente la crisi economica, si è dimostrata ben lieta di approfittare di un’offerta vantaggiosa e originale, che unisce la cultura alla convivialità, a costi accessibili. Per chi esce tardi dal lavoro, poi, trovare un posto accogliente in cui poter mangiare bene, vedere uno spettacolo di qualità, socializzare e tornare a casa presto a un costo estremamente contenuto, è davvero una svolta.

Disperata. Per davvero?

Disperata. Per davvero?

Il progetto Desperate, è anche un marchio depositato che sta aprendo i salotti in altre città italiane, come Napoli e Catania. Nasce dalla mente di Nadia Perciabosco, attrice e autrice, e Roberta Calandra, scrittrice e autrice, e dal loro appassionato sodalizio artistico e soprattutto umano. Donne per le donne. Non che non ci sia posto per spettacoli al maschile o misti, ma le attrici che hanno figli ad esempio, spesso hanno difficoltà ad andare in tournée, riducendo così le proprie opportunità di lavoro; il cinema e la tv offrono più ruoli agli uomini che alle donne e così il doppiaggio; gli autori teatrali e televisivi in voga sono per lo più uomini senza ignorare il fatto che le artiste donne sono molte di più. Questo panorama culturale difficile, problematico e a tratti inaridito, rende ancora più inutile il lamentarsi e ancora più importante l’agire per trasformare e iniziare un cambiamento. Non c’è il lavoro? Me lo invento! Così, in poco tempo, Desperate è diventata una piccola realtà anche produttiva e di distribuzione di spettacoli sul territorio, con predilezione per quei testi che analizzano aspetti della vita femminile, sia in modo ironico che più introspettivo (ad esempio “Post Partum” e “Il Buco”), legati alla vita di tutti i giorni, che comunque alla fine generano un grosso dibattito anche tra il pubblico maschile. Spesso il ruolo registico è stato assunto da Laura De Marchi, e funzione insostituibile di proposta e supporto hanno assunto attrici affermate dagli innumerevoli registri come Lidia Vitale e altre meno note e specializzate soprattutto nel registro comico come Barbara Mazzoni e Valeria De Luca. Un gruppo fluido, legato da reciproca stima e che ha tra i suoi scopi principali quello della creazione di valore e della continua sfida per migliorarsi. E’ interessante notare come le messe in scena nelle case aprano poi in alcuni casi la pista a spazi più istituzionali, come teatri o piazze, come è accaduto nel caso di “Solo Anna”, “Il buco”, “Solo tu hai le chiavi del tuo cuore”.
Come funziona: Si scelgono case private, ville o altri luoghi deputati che possano accogliere da un minimo di 30 persone in su e, in base a questo, ospitare un monologo o uno spettacolo con più attori/artisti coinvolti (fino a 4 per adesso) i quali vengono sempre retribuiti per la loro performance. Lo spazio viene poi allestito per lo spettacolo, diventando un teatro vero e proprio e Il pubblico, che viene reclutato tramite messaggi privati o attraverso il web, prenota per l’evento che preferisce e paga in loco un “biglietto” di 15/20 euro per assistere allo spettacolo e cenare.
Dove. Gli spettacoli finora sono stati allestiti in salotti privati, loft, terrazze, giardini, serre, sale hobbies, atelier d’arte, saloni di bellezza, stanze e sale d’albergo che ci vengono segnalati dagli stessi proprietari (che spesso si trovano tra il pubblico dei nostri spettacoli) o da terze persone. Quindi si effettuano sopralluoghi adeguati per valutare se le caratteristiche degli spazi offerti siano rispondenti alle nostre esigenze (accessibilità, capienza min. 30 persone, numero di sedie o posti a sedere, cucina, etc)
Gli spettacoli. Di solito si prediligono testi di autori contemporanei, drammaturgie scritte o adattate appositamente e progressivamente messe a punto per le situazioni specifiche e quasi sempre inedite. Ogni luogo vedrà sviluppato uno spettacolo coerente contenutisticamente con la sua natura come “ai miei tempi…” per anziani, etc. Ma è anche interessante osservare quanti e quali spunti offra alla messa in scena e all’interpretazione dell’artista, lo spazio deputato. Una “contaminazione” che rende unico, speciale e mai ripetitivo ogni evento, sia per il pubblico che per gli artisti. Tra gli spettacoli presentati finora: “Il buco” di R. Calandra, con Nadia Perciabosco; “Disperata per davvero” di e con Laura De Marchi, “Solo tu hai le chiavi del tuo cuore” di R. Calandra con Barbara Mazzoni, “Sono stata assunta” di e con Serafino Iorli, “Annullarsi in un attimo” di R. Calandra e “Solo Anna” con Lidia Vitale, “A lume di candela” con Jerry Gherardi e Valeria De Luca, “In cerca di prima occupazione” di e con Massaro e Barletta, “Post partum” di Betta Cianchini con Sonia Barbadoro, “Incontinenze” di Roberta Calandra e molti altri…tra i quali ricordiamo “Non sono Sharon Stone” e “ Poesia e trombone” di e con Donatella Mei, “Gold Show” di e con Giorgia Goldini, “L’eco d’er core” di e con Stefano Onofri, “Lina Battiferri, condominio femminile” omaggio a Franca Valeri con Paola Lorenzoni.
Costi e ricavi: l’attività ha piccoli costi di gestione ordinaria (telefono, cancelleria, web master) che vengono sostenuti e detratti dall’incasso delle serate. Agli artisti viene offerto un rimborso spese minimo garantito (di solito € 100 netti) che può aumentare a seconda della quantità di pubblico presente allo spettacolo; Rimborso spese forfettario anche ai proprietari dello spazio ospitante e ai cuochi. I costi per Noleggio luci, microfoni o altro materiale tecnico, fonico e/o staff tecnico, segreteria vengono sempre preventivati e ricavati dal budget di ogni singola serata.
Difficoltà: è difficile quantificare sempre con esattezza le possibili disdette che a volte sono annunciate ma spesso no e questo si ripercuote sul budget realmente disponibile per la serata, rispetto a quello preventivato. Abbiamo provato a muoverci con i “pre-pagati” ma con bassissima percentuale di adesioni: sembra che tutti preferiscano il “last minute”. Difficile mantenere la relazione con la Siae per la varietà di sedi, lo scarso ritorno economico per l’autore e l’esilità del budget. In futuro vorremmo sperimentare l’utilizzo di Creative Commons, opportunamente guidate.
Partners: Portando avanti questa attività e sviluppandola in modo da riuscire a contenere i costi mantenendo alta la qualità dell’offerta, si sono create spontaneamente preziose sinergie e collaborazioni con truccatori, arredatori, cuochi, scuole di cucina, alberghi, bed & breakfast, parrucchieri, centri estetici, i tipi di “bed and show”, teatri, web master, registi, operatori tv, case di moda, stilisti, scuole di scrittura, cinema e teatro che, collaborando con noi, anche se non hanno un vantaggio economico diretto, beneficiano della nostra rete di contatti per espandere con successo le proprie attività.
Infatti, La rete e le persone sono il nostro asso nella manica. Fino a questo momento Desperates Houseactresses si è mosso tramite contatti personali, amicizie, il tradizionale “passa parola”, facebook, social network, raggiungendo in brevissimo tempo una mailing lista affezionata che comprende più di mille e cinquecento persone. La nostra forza è nel contatto personale: visitare le case comprendendone le varie esigenze e possibilità, incontrare i cuochi, spesso scelti tra studenti di scuole cucina, visionare personalmente testi e artisti, privilegiando inediti di alta qualità.
Il pubblico. In questi ultimi anni la domanda “quanta gente mi porti?” da parte dei gestori di teatri e locali agli artisti, è diventata una prassi. Anche se questa dovrebbe essere responsabilità altrui, L’artista deve occuparsi non solo dell’aspetto artistico del proprio progetto ma anche e soprattutto di “procurarsi” un pubblico che lo ascolti. Un doppio lavoro, quindi, che spesso va a discapito del risultato, in entrambi i campi. Il progetto Desperate, invece, garantisce sempre agli artisti un pubblico motivato e attivo, sollevandoli da ruoli che non sono di pertinenza della propria natura e restituendogli così la dignità e il rispetto che meritano. Sono le persone stesse che partecipano agli spettacoli a chiedere di questo o quell’artista, di uno spettacolo o di occuparci di una tematica in particolare (oltre a fornire spesso suggerimenti su altri spazi possibili) fornendo continuamente linfa e spunti per nuovi allestimenti. Il pubblico è eterogeneo, bambini, ragazzi, adulti e anziani, di ogni fascia sociale, intellettuali, studenti ma anche tantissime persone di livello culturale non particolarmente alto che, attraverso questa iniziativa, stanno imparando ad apprezzare e a capire il teatro. Un pubblico attivo, sempre curioso e partecipe, che non subisce la performance ma ne è parte integrante e che diventa sempre più consapevole dell’importanza di sostenere e promuovere l’arte e la cultura; che si lascia coinvolgere e travolgere dalle emozioni che arrivano così dirette e senza barriere tra pubblico e spettatori, per ritrovarsi a ridere di cuore o con le lacrime agli occhi per la commozione. Altro elemento innovativo è la possibilità, alla fine dello spettacolo, di parlare direttamente con gli artisti, ed avere accesso e sentirsi protagonisti di un evento culturale non solo in senso intellettuale ma soprattutto sperimentandolo sulla propria pelle.
Questo fa parte del Valore offerto dal progetto “Desperate”. Promuovere l’arte e la cultura in modo accessibile e comodo, facendola approdare in luoghi inusuali come la casa o il parrucchiere, una cultura più partecipata, attiva, consapevole e condivisa. Accessibile a tutti: una persona sola che appunto per questo non va più a teatro, è più stimolata, si trova più accolta e trovando l’attività nel proprio quartiere o palazzo può anche andare a piedi, socializzare, senza dimenticare il notevole risparmio economico dato dall’abbattimento dei costi di benzina, parcheggio e, abbinando lo spettacolo alla cena, contiene i costi e soddisfa la comodità di non andare in due luoghi diversi senza fare tardi la sera. Il nostro è un mercato di nicchia che si rivolge alle masse e crea valore con la diffusione dell’arte. Abbiamo già riscontrato nel suo procedere un forte potenziale di aggregazione, che ha naturalmente dato il via a nuove forme di collaborazione artistica e inediti legami umani. Questa iniziativa mira infatti a sconfiggere la solitudine, a creare sinergie, a promuovere talenti inediti o non abbastanza famosi, portando cultura e divertimento in luoghi inconsueti. Inizialmente eravamo noi a contattare gli artisti, adesso invece sono loro stessi che ci contattano, da ogni parte d’Italia, proponendo testi o spettacoli già costruiti.

Link
www.attriciclandestine.it
www.nuoveartiterapie.net/2013/07/12/il-buco-2/ (www.nuoveartiterapie.net)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/21/altro-casalinghe-italia-disperate-sono-attrici-clandestine/237342/
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/?id=3.1.3309312736 https://www.facebook.com/photo.php?fbid=361280663992131&l=08d34d422a




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