Dossier critico. L’inchiesta-sondaggio sulla critica teatrale in Italia: i risultati e le prime considerazioni

Tutti i dati nel pdf scaricabile

Pubblicato il 30/12/2014 / di / ateatro n. 152

Chi sono i critici teatrali italiani? In quali condizioni lavorano? Cosa pensano dello stato della loro professione, delle questioni deontologiche e delle sfide del futuro? Abbiamo concluso il 2014 sottoponendo trentasette domande ai critici dell’era del web 2.0, e apriamo il 2015 offrendovi i risultati completi.
È ovvio che questi risultati vanno presi con un grano di sale: c’è chi risponde solo a un certo numero di domande, chi comincia a rispondere una volta e poi magari ricomincia da capo da un altro computer, c’è forse anche chi non dice la verità. Ci sono ovviamente i pregiudizi involontari, le sviste e le imprecisioni delle nostre domande e risposte prefabbricate. C’è soprattutto il filtro della rete: chi ha compilato il sondaggio è il popolo di internet, cioè i giovani (soprattutto) che un sondaggio lanciato su un webzine è riuscito a raggiungere e a mobilitare. Inoltre, tenendo conto della deprofessionalizzazione della critica nell’era del Web, il sondaggio era aperto a tutti coloro che praticano la professione in maniera regolare, partendo da quelli che lo fanno come hobby, anche solo scrivendo una recensione al mese senza essere retribuiti, fino a coloro che vivono esclusivamente di questa professione. C’è dunque una grande disparità di punti di vista.
Chi avrà tempo e voglia di leggere tutte le risposte troverà dati impressionanti, numeri sorprendenti ma anche prevedibili, commenti divertenti e spesso irriverenti. Ogni lettore potrà costruirsi un percorso individuale attraverso questa foresta di percentuali, arrivando a conclusioni personali, riconoscendosi o meno nell’opinione della maggioranza.
Nel pubblicare i risultati, non vogliamo imporre letture ufficiali, visto che i dati basilari sono ben visualizzati e facilmente leggibili nel pdf scaricabile.

Scarica il pdf con i risultati completi.

Vorremmo invece sollecitare le vostre riflessioni proponendo alcuni spunti iniziali. Potreste anche chiederci di applicare filtri ai risultati, per esempio sulla base dell’età, per capire come cambiano le risposte in base ai dati anagrafici, o vice versa come cambiano i dati anagrafici in base a una risposta. Ad esempio, quanti anni hanno i pochi che vengono retribuiti? Come hanno risposto alle domande sull’etica professionale i ventenni, e come gli over-60?

Per iniziare, ecco dunque i risultati che mi hanno più sorpreso:

1. Quanti anni hai? I trentenni sono di gran lunga il segmento demografico più rappresentato tra i critici che usano la rete.
2. Di che sesso sei? La critica teatrale è donna: 55% dichiara di essere di sesso femminile.
3. Sei iscritto all’Ordine dei Giornalisti? L’iscrizione all’Ordine è ancora molto diffusa, quasi al 43%.
4. Sei membro dell’ANCT? L’iscrizione all’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, in confronto, è molto poco diffusa: 12,5%.
5. Se collabori con un blog o sito web, è membro di Rete Critica? Solo il 14% di chi risponde non scrive mai per siti web o blog.
6. Per quali pubblicazioni scrivi? La maggior parte di noi scrive solo per una pubblicazione.
7. Che tipo di pubblicazioni sono? Il 48% scrive (solo o anche) per un sito indipendente nazionale dedicato al teatro con collaboratori in varie città, e solo il 12% scrive (solo o anche) su un quotidiano nazionale generalista cartaceo.
8. Quali forme di collaborazione esterna ha la tua pubblicazione? Solo il 38% delle pubblicazioni su cui scrivono i critici di teatro italiani non hanno sviluppato nessuna forma di collaborazione esterna con realtà teatrali (tipo media partnership o gestione della comunicazione).
9. Se collabori prevalentemente per una testata, che ruolo svolgi? Per ogni membro di una redazione, ci sono solo due collaboratori esterni o freelance.
10. Che tipo di lavoro svolgi per queste pubblicazioni? Il classico genere della recensione è ancora il più diffuso: il 93% di chi risponde ne scrive.
11. Che tipo di contributo caratterizza la tua collaborazione? Ben il 73% dei 152 che hanno risposto a questa domanda non viene retribuito per il proprio lavoro di critico.
12. Quanti articoli scrivi in media al mese? Il 61% di chi risponde scrive tra uno e cinque articoli al mese.
13. Sei hai un contratto da dipendente, quanto guadagni al lordo delle imposte mensilmente per il tuo lavoro di critico teatrale? Meno del 3,5% di chi risponde guadagna una cifra uguale o superiore ai 1.000 € per la propria attività di critico teatrale.
14. Se sei freelance, quanto vieni pagato in media al lordi per ogni recensione? Due terzi dei freelance che vengono retribuiti prende un massimo di 50 € a cartella.
15. Quale proporzione delle tue entrate annuali proviene direttamente dalla tua attività di critico teatrale? Tra chi viene retribuito, poco più del 25% guadagna tra l’1 e il 25% delle proprie entrate lavorando come critico teatrale. Quasi l’8% guadagna tra il 25 e il 99%, e poco più dell’1% guadagna il 100% scrivendo di teatro.
16. Quale proporzione del tuo tempo dedichi all’attività di critico teatrale? Poco meno del 55% di chi risponde dedica tra l’1 e il 25% del proprio tempo alla critica teatrale. Il 44% dedica tra il 25 e il 99% del proprio tempo, mentre poco più dell’1% dedica tutto il proprio tempo lavorativo a questo mestiere.
17. Ti consideri un aspirante critico, un critico per hobby, un teatrante in senso lato, un critico di professione, o un critico che esercita la professione come secondo o terzo lavoro? Solo il 17,5% di chi ha risposto si ritiene un critico teatrale di professione.
18. Quali altre attività svolgi oltre a quella di critico teatrale? Il 42,5% di chi ha risposto lavora anche in un campo diverso dal teatro.
19. Sei membro di giurie o comitati di selezione di premi o concorsi? La maggioranza (52%) di chi ha risposto non fa parte di giurie o comitati di selezione di premi e concorsi.
20. Se fai il critico per hobby o passione, quali sono le ragioni che ti spingono a farlo? Una delle motivazioni più diffuse tra chi fa il critico in maniera occasionale o per hobby è quella di ‘partecipare ad un discorso comune sul teatro’ (40,5%), seguita da ‘mi diverte scrivere di teatro’ (30%).
21. Rispetto al mondo del teatro, ti consideri un osservatore esterno, un osservatore partecipante, o un partecipante interno? Solo il 13% di chi risponde si sente un osservatore esterno rispetto al mondo del teatro, mentre la maggior parte (56%) si sente un osservatore partecipante, e il 32% si sente un partecipante interno.
22. Ti sei mai occupato di teatro dal punto di vista pratico? Solo il 18,5% di chi ha risposto non ha mai fatto teatro dal punto di vista pratico.,
23. Se ti sei occupato di teatro in altri ruoli, che cosa hai fatto? Tra gli altri mestieri legati al teatro preferiti dai critici teatrali ci sono l’organizzazione di conferenze (40%), la drammaturgia (35,5%) e la recitazione (31,5%).
24. Credi che occuparsi di teatro dal punto di vista pratico per un critico sia una cosa positiva o negativa? Solo l’8% di chi risponde crede che il fatto che un critico si occupi di teatro anche dal punto di vista pratico sia una cosa negativa, perché apre le porte ai conflitti di interesse.
25. Che relazioni intrattieni con gli artisti? Solo poco più del 2,5% di chi risponde non frequenta né conosce artisti.
26. Che relazioni intrattieni con organizzatori, produttori e direttori artistici? Solo poco più del 7,5% di chi risponde non ne frequenta né ne conosce.
27. Se un membro della compagnia/organizzazione è un tuo amico, recensiresti lo spettacolo? Solo circa il 12% di chi risponde non recensirebbe uno spettacolo a cui ha collaborato un suo amico.
28. Quali opportunità di lavoro rifiuteresti per questioni etiche? Solo circa il 4,5% rifiuterebbe di recensire uno spettacolo il cui produttore le/gli pagasse viaggio e alloggio per vedere, e solo il l’11% rifiuterebbe di assumere una direzione artistica pur lavorando come critico teatrale altrove.
29. Hai mai dato il tuo parere professionale durante le prove di uno spettacolo su richiesta dell’artista? La maggioranza di chi risponde ha dato pareri professionali durante le prove di uno spettacolo.
30. Cosa vuol dire ‘sporcarsi le mani’ al giorno d’oggi? Solo il 27% di chi risponde ritiene che ‘sporcarsi le mani’ sia una frase che non ha molto senso al giorno d’oggi, essendo legata al passato.
31. Cosa vuol dire essere un critico ‘militante’ al giorno d’oggi? Solo 13% crede che l’espressione ‘critico militante’ non abbia senso al giorno d’oggi.
32. Ti senti ‘partigiano’ nella tua attività di critico? Oltre il 47% si sente in qualche modo ‘partigiano’ nella propria attività di critico teatrale.
33. Quali sono i compiti più importanti del critico teatrale? Secondo chi risponde, i tre compiti più importanti del critico teatrale sono: esercitare il pensiero critico sull’evento teatrale (77.5%), generare discorsi sul teatro (65%), e informare il lettore (57%).
34. Negli anni Sessanta i critici ‘militanti’ promuovevano il teatro ‘nuovo’ rispetto a quello ‘ufficiale’. Quali sono, se ce ne sono, le cause che oggi meritano ‘militanza’ da parte dei critici teatrali in Italia? Non c’è accordo sulle cause che meritano ‘militanza’, o sulla necessità di ‘militare’ tout court: qui vale la pena leggersi tutti i commenti.
35. Quali sono le difficoltà più grandi che si presentano oggi al critico teatrale in Italia? Moltissimi indicano la mancanza di retribuzione come una delle più grandi difficoltà della professione.
36. Quali sono le sfide più dure per il futuro della professione? La sopravvivenza della specie ‘critico teatrale’ in futuro sembra preoccupare molti di noi.
37. Hai qualche altro commento sulla critica teatrale in Italia? Prevalgono l’insoddisfazione, l’insofferenza e il pessimismo rispetto allo status quo, ma non mancano anche i complimenti ai colleghi.




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