Inequilibrio: che ne sarà di Armunia?

La nuove geografia del festival tra Castiglioncello, Rosignano e Vada

Pubblicato il 13/06/2016 / di / ateatro n. 158

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Tra meno di un mese avrà inizio la diciannovesima edizione di Inequilibrio. Festival della nuova scena tra teatro e danza, confermando la vocazione alla ricerca e alla pluralità di linguaggi della scena spettacolare contemporanea. Il programma anche quest’anno si svilupperà tra la ultima settimana di giugno e la prima di luglio.

Angela Fumarola in uno degli spazi all'aperto di Castello Pasquini dyrante un evento dedicato agli spettatori più piccini

Angela Fumarola in uno degli spazi all’aperto di Castello Pasquini durante un evento dedicato agli spettatori più piccini di Armunia.

In programma tra l’altro le prime nazionali di Liat Waysbort (Please Me Please-The Duet, 8 e 9 luglio) e di Idan Sharabi e Niv Marienberg (Now, 9 e 10 luglio). Spazio alla danza con Abbondanza-Bertoni (1 luglio), Simona Bertozzi (8-9 luglio), Enzo Cosimi (28 giugno) e Silvia Gribaudi (30 giugno). Tra le giovani compagnia, Guinea Pigs (vincitore del Premio Pancirolli 2016, con Trittico della guerra, 8 luglio) e Thon-Gu (7 luglio), e poi Claudio Morganti (28 giugno), Massimiliano Civica (1, 2, 9, 10, per Dialoghi degli dei con i Sacchi di Sabbia, e 6 luglio con Parole imbrugliate), Astorri e Tintinelli (6-7 luglio), Quotidiana.com (Lei è Gesù, 6 luglio), Lucia Calamaro e Nerval Teatro (Ma perché non dici mai niente?, 6-7 luglio), Fortebraccio Teatro (con Metamorfosi, 30 giugno, 1, 2, 3 luglio), Frosini-Timpano (con Acqua di colonia. Prima parte: zibaldino africano, 2-3 luglio) e Garbuggino-Ventriglia (Don Chisciotte, 2-3 luglio). Infine gli Omini con il drammaturgo Armando Pirozzi (Più carati, 28-29 giugno), e Andrea Cosentino con Valentina Capone (Niente. Farsa nera, 30 giugno-1 luglio).
Qualche novità logistica si è già attuata a causa di alcuni trasferimenti e riassestamenti dei consueti luoghi del festival, operati dal Comune di Rosignano Marittimo (di cui fa parte Castiglioncello). Abbiamo chiesto ad Angela Fumarola, responsabile della programmazione e produzione, codirettrice con Fabio Masi di Inequilibrio (gestito da Armunia Festival, associazione che cura la rassegna dal 1996), qualche chiarimento.

La tensostruttura nel giardino del Castello Pasquini è stata demolita...

La tensostruttura nel giardino del Castello Pasquini è stata demolita…

“Smantellare la tensostruttura e ristrutturare Castello Pasquini”: questi gli obiettivi di Alessandro Franchi, sindaco di Rosignano, che a quanto pare avrebbero lo scopo di “rilanciare un impegno” con realtà che contribuiscono allo sviluppo territoriale. Che succede? C’è davvero il rischio che Castello Pasquini, prestigiosa sede di Armunia, possa chiudere “momentaneamente” i battenti o peggio in via definitiva?

Sono anni che c’è la necessità di ristrutturare il castello che è un bene prezioso per molti motivi e che come tale, va tutelato. L’ipotesi di uno spostamento per la durata dei lavori è inevitabile, non abbiamo però certezze sul ritorno di Armunia a Castello Pasquini.

em>Mostre, mercatini e matrimoni e altre iniziative commerciali come possono coincidere con un progetto di sviluppo artistico e culturale, per il quale le istituzioni negli anni Settanta decidono di acquistare l’edificio storico di Castello Pasquini?

Le attività collaterali al progetto per il quale fu acquistato il castello sono sempre state fatte compatibilmente con i progetti artistici. Bisognerà capire se anche in futuro le scelte dell’amministrazione saranno programmate in modo coordinato e armonioso rispetto alle attività che hanno connotato l’identità di Castello Pasquini.

Castiglioncello, Il Castello Pasquini

Castiglioncello, Il Castello Pasquini

Questi cambiamenti legati alla riconversione territoriale sono davvero necessari? Ma se l’inadeguatezza che intende risolvere l’amministrazione comunale è così dequalificante per il lavoro di Armunia, come avete fatto finora a svolgere il vostro lavoro, senza un intervento che all’inmprovviso è diventato tanto necessario?

Personalmente credo che la riconversione territoriale abbia radici antiche. Ritengo che l’unico investimento lungimirante e a impatto ambientale zero sia quello in cultura. Quarant’anni fa l’amministrazione di questo territorio è stata capace di prefigurare l’attuale disegno, superando numerose difficoltà. Ci auguriamo davvero che la prospettiva per il futuro sia sostenuta dallo stesso coraggio.

Ora non disponete più del Teatro Tenda e delle sale del Castello. È stata già avviata una prima ricollocazione degli spazi? Dove si svolgeranno gli eventi? Cambierà la programmazione delle vostre produzioni per adattarsi a nuove esigenze?

Gli spazi scenici che sarebbero stati ricavati all’interno della tenda si spostano fra il Teatro Ordigno di Vada e la Sala Nardini di Rosignano Marittimo, luoghi peraltro già usati in precedenti edizioni di Inequilibrio. L’intento è quello di proteggere il lavoro degli artisti che rappresentano la principale risorsa su cui investire. Provvederemo a garantire un servizio navetta che faciliti gli spostamenti ma il fulcro rimarrà Castello Pasquini, dove sarà possibile vedere spettacoli, eventi site specific e godere di quell’atmosfera che connota questo festival da 19 anni.

Avete incontrato grande solidarietà sia dal web sia da operatori culturali per questa inaspettata vicenda che sembra minare una delle certezze, assai rare per i teatranti oggi, come è quella costituita dalla possibilità di potere contare su un luogo, su una casa per creare e sperimentare. E adesso che si fa per evitare un possibile esodo?

Operatori, artisti, cittadini… molti hanno mostrato solidarietà e interesse per una vicenda che potrebbe minare un percorso importante per il panorama italiano, una ricchezza riconosciuta da amministrazioni locali, regionali e nazionali. Come evitare l’esodo? Con la mediazione e il dialogo, mettendo in atto di concerto con l’Amministrazione Comunale, strategie chiare, sviluppando progetti pensati e modulati per non disperdere quello che è stato costruito.  In questo clima di cambiamenti e di nuove sfide il nostro obiettivo è quello  di guardare avanti e fare in modo che Armunia  e il suo ruolo nel panorama artistico-culturale non venga mai a mancare. Ci auguriamo che questo festival oltre a un’occasione d’incontro e scambi trasversali, sia un’opportunità di riflessione sul significato dei luoghi della loro identità, come presidi culturali rispetto al futuro.  Siamo infatti convinti che non mancherà occasione in questo Festival per aprire  confronti sul ruolo di Armunia, sulla sua identità e sull’importanza di essere o non essere radicata ad un luogo: Castello Pasquini.

 



InformazioniVincenza Di Vita

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