Under28 | Rieducarsi all’ascolto

Radio India al Teatro India con DOM-, Fabio Condemi, Industria Indipendente, MK e Muta Imago in collaborazione con Daria Deflorian

Pubblicato il 17/04/2021 / di / ateatro n. 177

Problemi tecnici, link di accesso, visualizzazioni, streaming, password, diretta, differita, online, offline, lag, freeze. È indubbio che al congelamento dello spettacolo vivo a marzo 2020 si sia contrapposto un lavorìo disordinato sul web, uno strabordare di contenuti e contenitori di ogni forma a cui è stato difficile star dietro, soprattutto perché immancabilmente ci veniva chiesto di stare seduti danti allo schermo: una tv perenne.
In questa cornice, presso il Teatro India di Roma, Oceano Indiano, progetto di residenza e produzione ideato nel 2020 da Francesca Corona e sotto la direzione di Giorgio Barberio Corsetti, decide di rispondere al blob incombente di proposte con un format che già prima della pandemia stava godendo di rinnovata popolarità: il podcast. Le cinque compagnie in residenza (DOM-, Fabio Condemi, Industria Indipendente, MK e Muta Imago) hanno puntato sulla comune attitudine al lavoro di ricerca e alla sperimentazione e, con la collaborazione di Daria Deflorian, hanno deciso di mettersi in gioco, alla pari, utilizzando la radio: uno strumento di cui nessuno di loro aveva esperienza. Nasce così Radio India, una scelta ponderata, che tenta di non sovraccaricare il web in favore di una comunicazione delicata, intima. Il palinsesto radiofonico settimanale ha ospitato due rubriche particolarmente acute nel loro rieducarci all’ascolto e alla concentrazione serena.

4′33″, ideata da Muta Imago, prende ispirazione dalla composizione del 1952 di John Cage: si tratta di uno spartito vuoto. I secondi del titolo indicano la durata dell’opera. Scritta per ogni tipo di strumento musicale ed ensemble, consiste nei suoni che è possibile ascoltare nello spazio in cui viene eseguita. Muta Imago ha chiesto «a un gruppo di persone vicine e lontane» di registrare la loro esecuzione del brano di Cage in luoghi pubblici. Le registrazioni, arrivate da tutta Italia e non solo, “puliscono” e riattivano l’orecchio, mostrandoci sotto una nuova luce spazi un tempo caotici.

La copertina della raccolta Buio

Gruppo2020 è invece un cantiere di scrittura collettiva, curato da Industria Indipendente e Lacasadargilla, che ha raccolto, attraverso chiamata pubblica, racconti di fantascienza e dell’orrore di ragazzi dai 13 ai 18 anni. I curatori hanno lavorato dapprima come editor e poi direttamente con i ragazzi, esplorando le possibilità che offrono questi generi letterari in un periodo, quale è quello attuale, di distopie realizzate. Da qui è seguita l’intuizione di far confluire queste storie nella raccolta Buio (/bù∙io/), uscita come inserto del mensile “Scomodo” (che si avvale di una redazione under 25) e illustrata dall’artista Luchadora.

L’esperienza di Radio India colpisce non solo per la vasta risposta del pubblico (30.000 ascolti tra live e podcast scaricati, dichiara Francesca Corona), ma per la sua lucidità nell’evitare le strade del surrogato dello spettacolo dal vivo, scegliendo invece di recuperare un’idea di partecipazione, di lavoro collettivo e di performatività. Il lascito di questa esperienza è un archivio sonoro diversificato, corale e liberamente consultabile che resterà a testimonianza di un periodo senza precedenti.




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