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Percorsi paralleli sulla scena. I mestieri del teatro alla scuola di Scenografia dell'Accademia di Belle Arti di Bologna

Pubblicato il 23/04/2021 / di / ateatro n. 177

Le relazioni con le persone sono tutto ciò che permette di condurre e gestire la propria vita, è necessario portarle avanti, qualunque sia il modo.
Nonostante la sua criticità, il periodo del lockdown ha permesso di avvicinarsi a realtà e soggetti difficilmente accessibili in un contesto di normalità.
La visione via internet degli spettacoli registrati spesso non da pieno valore all’opera perché non restituisce la stessa atmosfera della scena dal vivo, appare più stimolante partecipare a conferenze e seminari per il loro alto livello contenutistico.
In particolare il ciclo di incontri online Percorsi paralleli sulla scena, i mestieri del teatro è stato estremamente coinvolgente, in quanto ha dato l’occasione di ascoltare le parole di alcuni tra i più importanti professionisti del settore.
L’evento è stato organizzato per la scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Bologna durante il mese di maggio 2020, col fine di proporre un’analisi sulle personalità e sulle maestranze che il teatro ospita.
Suddiviso in quattro incontri fruibili tramite l’applicazione di teleconferenza Google Meet, visionabili esclusivamente in diretta; ciascuno di essi dava voce ad attori, registi, autori, organizzatori, tra i quali vanno evidenziati Edoardo Erba, Armando Punzo, Aniello Arena, Elena Bucci, Benito Leonori, Marco De Marinis, Michele Galli e il maestro del teatro Pier Luigi Pizzi.
I meeting erano condotti dal professore Pierfrancesco Giannangeli, che introduceva la biografia degli invitati e gestiva il loro accesso alla piattaforma, tutti i protagonisti erano connessi da remoto.
In un contesto aperto a domande, curiosità e confronto hanno iniziato raccontandosi sotto il profilo personale e artistico: il loro approccio all’ambiente teatrale, le tappe fondamentali della loro crescita e lo sviluppo della loro carriera, accompagnati da brevi video e fotografie delle loro opere.
Attraverso le loro esperienze hanno fornito un quadro variegato sulla scena teatrale contemporanea confrontata con il teatro postdrammatico; tutti, in particolare gli autori, hanno espresso il loro interesse nel continuare il proprio lavoro con le stesse modalità nonostante questo nuovo metodo di fare spettacolo, che porta la parola in secondo piano mettendo in risalto invece un linguaggio più sonoro che parlato.
Di quest’esperienza vanno ricordati soprattutto gli strumenti da loro forniti per inserirsi e destreggiarsi nel mondo del lavoro: una serie di consigli concreti col fine di far luce su dubbi e perplessità degli studenti. Per gli allievi risulta difficile iniziare a lavorare nel settore senza la guida un maestro con esperienza alle spalle che li conduca, è per questo necessario affiancarsi a una figura professionale ben avviata.

Grazie a questo importante progetto ora hanno tutti le idee più chiare su ciò che è necessario fare una volta terminato il piano accademico.

I relatori sono stati quindi soggetti motivazionali che hanno riportato carica in un momento difficile.




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