La stagione dell’’India

Un grande abbraccio e molti begli spettacoli

Pubblicato il 19/09/2003 / di / ateatro n. 058

Riapre dopo una lunga inattività India, il grande spazio industriale recuperato e trasformato per il Teatro di Roma da Mario Martone ma chiuso da un paio d’anni. A benedire la riapertura, in un grande abbraccio il sindaco di Roma Walter Veltroni, il presidente e il direttore del teatro, Oberdan Forlenza e Giorgio Albertazzi (sempre più fiero del suo passato repubblichino), e il neo-assessore alla cultura della provincia recentemente riconquistata dalle sinistre (ambiando gli equilibri politici complessivi della capitale e del suo teatro), Vicenzo Vita. Il volemose bene comprende anche Mario Martone, cacciato dallo stabile romano un paio d’anni fa, e Giorgio Barberio Corsetti, che a lungo è stato candidato alla direzione dell’’India. Ha scritto Gianfranco Capitta sul «manifesto» del 19 settembre:
«E’ ovvio che c’è da rallegrarsi, o da commuoversi come hanno fatto i molti che hanno dedicato al rientro di Martone un lunghissimo applauso. Se non fosse che Martone dello stabile romano è stato direttore, e pure costretto a una fuga con perdite; allo stesso modo, Barberio è stato per più di un anno direttore in pectore, o aspirante tale tra polemiche vistose e pubbliche con il direttore “vero” Albertazzi, dell’India. Il loro rientro, come scritturati e senza colpo ferire, dà un lieto fine improvviso senza che ci sia stata, almeno in pubblico, alcuna “catarsi”, e neanche uno straccio di dibbattito. Che per lo sviluppo di qualsiasi drammaturgia è indispensabile, come insegna proprio la tragedia classica, di Edipo e degli altri. E qualche teatrante più avvertito non nascondeva, dopo la conferenza stampa, il disappunto nel vedere Martone e Barberio, che dovevano essere il riferimento istituzionale delle ultime generazioni, “inglobati” a loro volta in semplici produzioni.»
Il programma è in ogni caso assai ricco, con spettacoli e progetti di grande interesse.
Si parte con Querelle (dal testo di Jean Genet, regia di Antonio Latella, prodotto dal Teatro Nuovo di Napoli e dal Garibaldi di Palermo; il regista tornerà a Índia anche con Porcile (10-21 dicembre). A seguire Le Vie dei Festival con il bellissimo Cinema Cielo (5-9 novembre) di Danio Manfredini, Cortile da un testo di Spiro Scimone con la regia di Valerio Binasco (22-30 novembre). Dal Metastasio di Prato arriva il copione che lo scrittore Sandro Veronesi ha tratto dal film premio Oscar No man’s land di Danis Tanovic, regia di Massimo Luconi, protagonista Marco Baliani (3-7 dicembre). Il 2004 si apre con Cara professoressa (20 gennaio-1 febbraio), regia ancora di Valerio Binasco. Tocca poi a Emma Dante con l’attesa rilettura di Medea, con Iaia Forte e Tommaso Ragno (10-22 febbraio). Seguiranno prove e allestimento di Edipo a Colono, la regia con cui Mario Martone torna al Teatro di Roma, con debutto il 27 aprile (fino al 6 giugno). A settembre tocca a Giorgio Barberio Corsetti con Paradiso. Tra le «ospitalità», anche il festival europeo Temps d’Images, coordinato da Barberio Corsetti, con le presenze, tra l’’altro, di Hanna Schygulla in Protocole de Reves (18-19 ottobre) e di Comprè una pala a Ikea para cavar mi tumba (21-22 ottobre) del lanciatissimo Rodrigo Garcia.

Redazione_ateatro

2003-09-19T00:00:00




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