Una interrogazione parlamentare sui tagli

On. Vitali, Manzione, Tessitore, Villone, Franco Vittoria, Bonfietti, Chiusoli, Falomi, Zanda, Mancino, Acciarini, Pagano, Bonavita, Zavoli, Manzella

Pubblicato il 18/11/2004 / di / ateatro n. 077

Al Ministro per i beni e le attività culturali – Premesso:

che in questi giorni molte compagnie del teatro e della danza si vedono colpite da pesanti e indiscriminati tagli ai contributi che hanno finora ricevuto dal fondo unico dello spettacolo del Ministero per i beni e le attività culturali, poiché evidentemente la loro attività viene ritenuta uno “spreco” per la spesa pubblica;

che centinaia di persone tra attori, drammaturghi, registi, macchinisti, elettricisti, scenografi, costumisti, trasportatori, organizzatori, grafici, responsabili di segreteria, addetti stampa, facchini, amministratori e le famiglie di ognuno di essi, in tutta Italia, hanno appreso di essere considerati un “bene superfluo”;

che le recenti decisioni delle Commissioni consultive per la prosa e per la danza del Ministero hanno chiaramente segnato una strada che non è più un’opinione, ma ormai un fatto. Ci sono realtà artistiche italiane completamente cancellate dai contributi e altre pronte ad esserlo, perché parcheggiate in un’aritmetica che ha il solo e chiaro scopo di prolungarne l’agonia;

che formazioni artistiche le quali sino allo scorso anno ricevevano poche decine di migliaia di euro per il sostegno della propria progettualità vedono oggi i fondi loro concessi tagliati del 30, del 50 o addirittura del 100%, pur avendo portato a compimento gli obblighi imposti dal decreto in atto, e il più delle volte, pur di arrivare al traguardo dei numeri (minimo delle recite, minimo delle giornate lavorative, ecc.), si sono trovate a svendere il proprio lavoro e ad indebitarsi con fornitori e banche;

considerato:

che il Ministero ha ricevuto i preventivi di tutti gli organismi finanziati entro il 15 settembre 2003 per l’attività dell’anno 2004 e solo oggi, dopo più di un anno, si riceve comunicazione informale delle decisioni prese dalle Commissioni consultive;

che le compagnie teatrali e della danza escluse dai contributi, oltre a vedersi impedire il futuro, si trovano indebitate almeno per una somma pari a quella tagliata;

che i progetti presentati rispettano i parametri imposti dal decreto in atto, e che questi tagli non sono giustificati in alcun modo e mancano di qualsiasi motivazione;

che le compagnie di teatro e di danza maggiormente colpite hanno chiesto un incontro immediato alla Direzione del Dipartimento dello spettacolo del Ministero,

si chiede di sapere se e quali provvedimenti intenda adottare il Ministro in indirizzo per scongiurare un attacco gravissimo al teatro e alla danza italiani, con molte compagnie che non avrebbero più alcuna prospettiva per il futuro e per di più si troverebbero gravemente indebitate per l’anno in corso.

(4-07669)

Redazione_ateatro

2004-11-18T00:00:00




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