BP2011 MATERIALI Motoperlospettatore

Una Scuola dello Spettatore

Pubblicato il 27/02/2011 / di / ateatro n. #BP2011 , 132

Motoperpetuo è un piccolo teatro di Pavia che produce spettacoli e organizza stagioni di nuovo teatro. Dedichiamo quasi tutta la nostra energia al lavoro sulla città e sulla provincia, perchè ci interessa da sempre incidere sulle politiche culturali. La situazione della provincia italiana, anche quella “d’arte e di cultura”, con la presenza di un’Università, come Pavia, è spuria e magmatica, ma occorre averla ben presente, nel bene e nel male. L’obiettivo della nostra buona pratica è quello di lavorare insieme al pubblico, cioè ai cittadini che frequentano l’arte teatrale, per elevare il livello del tessuto culturale della città e della provincia. La riscoperta del pubblico è forse è l’unico aspetto positivo di un momento di profonda crisi: morto il sostegno economico degli enti locali, agonizzante la solidarietà tra teatranti, ecco che si valorizza il polo dello spettatore. Il pubblico teatrale si sta pericolosamente omologando a quello televisivo: un pubblico alla ricerca di evasione e disimpegno, che preferisce essere rassicurato e anestetizzato dall’opera facile e commestibile, anziché essere smosso e provocato. La riscoperta può essere strumentale oppure autentica: è strumentale quando se ne tiene conto solo in termini di numeri (prassi cara agli amministratori) e quando se ne fa oggetto di promozioni improbabili, che peraltro in molti facciamo, tipo paghi uno e prendi due, regala l’abbonamento a Natale,ecc.
Ma esiste, e su questo noi stiamo lavorando, un modo più autentico di rivalutare il pubblico: e cioè instaurare un dialogo come premessa a un incontro vero; e un incontro è vero allorché da entrambe le parti c’è qualcosa da imparare.
Il primo passo è rendere edotto, informare lo spettatore di tutto il lavoro che gira attorno a un allestimento, dalla scrittura drammaturgica allo status attuale dell’attore teatrale, alla questione dei finanziamenti pubblici e privati: chi racconta oggi a uno spettatore quanto costa una stagione di un teatro comunale, qual è il cachet di un attore, chi gli spiega per esempio che l’informazione culturale sui media ormai è al 90% a pagamento?
Questo è quello che negli ultimi due anni noi stiamo facendo con la Scuola dello Spettatore, serie di incontri con studiosi e operatori sulle questioni appena elencate, e appuntamenti per assistere alle prove dei nostri spettacoli. Abbiamo verificato, a proposito del discorso sulla provincia italiana, che a Pavia mediamente il pubblico stanziale è un semianalfabeta teatrale: risultano sconosciuti grandi nomi internazionali e nazionali che presentano i loro lavori a Milano, cioè a 40 km di distanza; di ciò occorre tenere conto, seminare conoscenza affinché la situazione migliori. Questo confronto fa un gran bene anche ai teatranti; impariamo ad adottare nel dialogo un linguaggio non da iniziati, impariamo a fare la proporzione tra ciò che viviamo come ombelico del mondo ( cioè il nostro fare teatrale) e la reale percezione e rilevanza che questo fare ha all’esterno: ciò ci consente poi, sulla scena, di identificare e modulare quella sottile linea che va e viene, guizza tra l’attore e il pubblico.
Il secondo passaggio in questo percorso di valorizzazione del pubblico è il concorso di idee che abbiamo lanciato ora: chiediamo di produrre, in alternativa, le seguenti idee: un tema poetico e civile su cui costruire una produzione, un progetto di collaborazione con realtà (non solo artistiche in senso stretto) che il concorrente conosce e frequenta, la calendarizzazione di una intera settimana di attività nel nostro teatro, compresi momenti conviviali e ludici. Il regolamento è sul nostro sito: ww.motoperpetuo.org. Per noi questo rappresenta un tentativo di coinvolgimento autentico, non fittizio né finalizzato ad accondiscendere ai gusti del pubblico, primo perchè la nostra linea artistica è ben conosciuta, e poi perché non ci spaventa l’accogliere proposte “di base”: dialogare con il pubblico significa mobilitare tutto ciò che nello spettacolo può coinvolgerlo, coniugandolo con la nostra ricerca di innovazione
Esiste un obiettivo finale della nostra buona pratica: dopo aver seminato conoscenza e condivisione con i due passaggi illustrati, intendiamo costituire un laboratorio di idee, un think tank per Pavia, in cui spettatori, operatori teatrali e studiosi discutono, elaborano pensieri e proposte, acquisiscono un’identità tale da diventare interlocutori critici ma propositivi sulle politiche culturali, considerato che la progettualità in questo campo da parte degli amministratori è inesistente. Un percorso opposto alla nascita dal nulla, tipica ancora una volta della provincia, di microrganismi culturali , di comitati di amici e/o di saggi vari, spesso tanto saccenti quanto ininfluenti.
Questo per noi è l’incontro vero con il pubblico: scambiarsi conoscenze, vincere l’indifferenza imperante, verificare il ruolo che il nostro lavoro svolge lì dove operiamo.

Franca_Graziano_(Motoperpetuo)

2011-12-02T00:00:00




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