SPECIALE ELEZIONI (Soprav)vivere di cultura

Napoli e il futuro del suo Teatro Festival al centro della campagna elettorale

Pubblicato il 20/04/2011 / di / ateatro n. 134

A circa un mese dalle elezioni amministrative di Napoli i candidati propongono la propria idea di città attraverso programmi ed incontri da cui emerge la necessità di “cambiare rotta” al fine di restituire al capoluogo partenopeo un ruolo di primo piano nei programmi di sviluppo nazionali ed internazionali. Si tratta dell’espressione più frequente che gli aspiranti sindaci usano per sottolineare la paralisi di una città che, secondo l’attore e regista Peppe Lanzetta, trabocca di miseria culturale e riflette la crisi nazionale del settore dello spettacolo che rischia la paralisi dopo il drastico ridimensionamento dei fondi pubblici a esso destinati. Nonostante, un fatturato che produce oltre 200 milioni di euro su base regionale, assicurando lavoro a circa 12.000 addetti tra maestranze, tecnici e artisti. Come non considerarlo una delle eccellenze della Regione com’ è universalmente riconosciuto e, soprattutto, ritenere la cultura improduttiva? Così tanto da ipotizzare di integrare i tagli al Fondo Unico per lo Spettacolo con un’apposita tassa sul carburante (…). Se da una parte in città si registrano alcuni segnali incoraggianti tra cui la ristrutturazione del Teatro dei Piccoli presso l’ente Mostra d’Oltremare, lo storico riconoscimento di stabile attribuito al teatro di strada dei ‘guarattellari’ (burattinai della tradizionale maschera di Pulcinella) di vico Pazzariello o la riqualificazione del sito della Real Casa della Santissima Annunziata cui la Provincia ha destinato un finanziamento di 400mila euro, dall’altro, è opportuno promuovere una riflessione critica sul sistema di finanziamento della cultura (del teatro, dello spettacolo…) se si considerano, ad esempio, i recenti cambiamenti ai vertici delle principali istituzioni culturali e teatrali della città. Per tutti, il ‘caso’ del Napoli Teatro Festival Italia, in programma a settembre 2011. Per la sua realizzazione sono disponibili fondi europei per 4.000.000 di euro (d altrettanti per l’edizione 2012) ma, con l’insediamento della nuova giunta regionale, il progetto ha visto interrompere il percorso avviato tre anni fa da Renato Quaglia (cui è subentrato Luca De Fusco). Il festival, che quest’anno ospiterà anche i Premi Olimpici per il Teatro, è sempre più vicino all’apertura ai privati. Il MiBAC non dà più soldi e nel 2013 finiranno anche i fondi Ue, come reso noto dall’assessore regionale alla Cultura, Caterina Miraglia, nel Cda del festival insieme a Luigi Grispello, presidente dell’Agis Campania, e Paolo Macry. Lo facciamo a partire proprio dall’analisi della funzione e, quindi, dello spazio che essa occupa nei programmi di tre degli undici candidati alla poltrona da sindaco di palazzo San Giacomo.
Per Luigi De Magistris, candidato dell’Italia dei Valori sostenuto da Federazione della Sinistra, Partito del Sud e una lista civica, Napoli deve tornare a coprire il ruolo di grande capitale culturale, soprattutto perché la città ha dato il meglio di se quando si e’ investito in cultura. Le Università, l’Accademia delle Belle Arti, il Conservatorio di San Pietro a Majella sono dei templi delle arti da valorizzare attraverso sgravi e concessioni che possano favorire anche lo sviluppo di nuovi posti di lavoro. Tra le prime iniziative da mettere in campo, l’ex pm annuncia contratti di comodato, soprattutto per immobili in attesa di essere riadattati, a favore di artisti per farne spazi di socialità come atelier, sale teatrali e musicali, un’agenzia comunale di microcredito specializzata nel sovvenzionare attività culturali ad alto tasso di creatività ed innovazione ed un ‘cambio di registro’ nell’utilizzo dei fondi destinati al settore per porre fine alla gestione consociativa del denaro pubblico ed agli sprechi messi in atto dalla precedente amministrazione che ha finito col disperdere le risorse disponibili. Sul mancato ri-finanziamento di iniziative come alcune rassegne di teatro civile De Magistris si dice pronto a restituire alla città quelli che, oltretutto, sono anche importanti spazi di socialità e punta sul Forum delle Culture 2013 come l’occasione per assicurare a Napoli il rilancio che merita.
Secondo Gianni Lettieri, schierato dal Popolo delle Libertà e in campo con Forza del Sud, Noi Sud, La Destra, Italia Domani, Partito Repubblicano, Liberi con Lettieri, Alleanza di Centro, Dc-Terzo Polo e due liste civiche, le politiche culturali devono necessariamente avere grande rilievo in città perché Napoli è una delle grandi capitali mondiali della cultura. In tal senso non ha bisogno di inseguire alcun modello. Nell’immediato futuro, l’ex leader degli industriali napoletani lancia l’idea di un cronoprogramma per le attività culturali, cui affianca la pratica del ‘risultato in tempi certi’ ed auspica che lo spettacolo e il teatro si impongano come spazi in cui possano concentrarsi straordinari talenti. I 72 punti in cui articola il suo programma includono, a vario titolo, lo spettacolo nel capitoli dedicati a ‘la città si fa bella’ ed a ‘la città che produce’ legandolo, da una parte, al progetto di realizzare selezioni periodiche di artisti sul modello spagnolo di Barcellona e, dall’altra, all’organizzazione di grandi eventi attraverso la creazione del marchio Napoli Convention Bureau che possa diventare uno strumento di attrazione e promozione della città in Italia e all’estero. Città che, in altri punti del suo ‘decalogo’ il candidato del centro destra indica come una metropoli europea relegata in una condizione di sottosviluppo culturale prima ancora che economico da cui si esce prevedendo, anche per la cultura, percorsi alternativi che prevedano attività sperimentali e laboratori, realizzati in collaborazione con enti sia pubblici che privati.
La cultura rientra nelle aree fondamentali di intervento anche dell’aspirante sindaco del Partito Democratico, appoggiato da Sinistra e Libertà, Verdi e Socialisti e da una lista civica, Mario Morcone che si dice pronto ad ascoltare i problemi specifici del settore per rimettere in corsa le attività culturali che sono una parte del nerbo della città. Il suo programma pone particolare attenzione alle eccellenze della città, tra cui annovera a pieno titolo la cultura e ‘rimprovera’ alla precedente amministrazione l’incapacità di stimolare la creazione di un sistema per mettere in rete le diverse realtà che caratterizzano il patrimonio artistico cittadino. In tal senso, il prefetto pensa ad una mappatura del territorio che possa essere anche un utile strumento di programmazione in chiave di sviluppo economico e di crescita sociale. Il candidato del centro-sinistra, a capo dell’agenzia nazionale per i beni confiscati alle mafie assicura che la cultura e, di conseguenza, il turismo saranno in cima all’agenda della sua eventuale giunta affinché Napoli riesca a mettere a frutto il suo straordinario patrimonio culturale, materiale e immateriale, per farne occasione di ricchezza per il territorio e di occupazione per i giovani.
Per Luigi De Magistris: www.sindacopernapoli.it
Per Gianni Lettieri: www.giannilettieri.it
Per Mario Morcone: www.mariomorcone.it

Assia_Filosa

2011-04-20T00:00:00




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