Una vulcanica festa di teatro senza corrente elettrica aggiunta

Una intervista al direttore della festa del Teatro Eco Logica Alessandro Fabrizi

Pubblicato il 22/06/2016 / di / ateatro n. 158

festa di teatro eco logico
La terza edizione della Festa del Teatro Eco Logico si svolge dal 26 giugno al 4 luglio e reca il titolo di “Shakespeare on the rocks”, in omaggio al quattrocentesimo anniversario della morte del Bardo di Avon. La serata di apertura, con lo stesso titolo della edizione, avrà per protagonisti The Crazy Neighbours, Giorgio Rossi, Camilla Dell’Agnola, Davide Severi e altri artisti della Festa. Lunedì gli appuntamenti artistici avranno inizio con le “strisce fotografiche” di Paolo Longo, seguirà la presentazione del volume TeatroNatura, (Editoria&Spettacolo, 2015), con gli interventi di Sista Bramini, Graziano Graziani e Dario Tomasello e in un “luogo da definire” gli spettatori del festival incontreranno l’attore Bruce Myers in compagnia di sonetti shakespeariani. Il 28 e 29 giugno sarà il momento della Tempesta on the rocks e ancora il 29 l’isola ospiterà i coreografi e danzatori Olimpia Fortuni e Pieradolfo Ciulli. Il 30 giugno si tratterà il tema delle mappe geologiche, sia con vulcanologi sia con l’artista Ambra Mirabito; poemetti e varietà shakespeariani si succederanno il 1 luglio; mentre il 2 luglio tra erbe e caramelle verrà introdotto il Viaggio nel Troilo e Cressida realizzato con Medici senza frontiere e con attori “a sorpresa”, in scena il giorno seguente, con la conclusione musicale di Lino Musella e Marco Vidino. Il 4 luglio infine una ennesima festa concluderà l’evento con Ken Cheeseman e altri non accreditati, giacché “tutti gli eventi sono suscettibili di modifiche”. Abbiamo chiesto ad Alessandro Fabrizi direttore artistico di questa iniziativa qualche dettaglio in più sulla Festa isolana, che quest’anno prevede ben quindici eventi “senza corrente elettrica aggiunta”.

La cosa più interessante è che non è un vero festival, ma una “Festa” che avviene senza impianti di illuminazione o di audio amplificazione. Da dove viene l’idea di questa “Festa di Teatro Eco Logico”? E perché ambientarla proprio a Stromboli, nella suggestiva isola vulcanica?

L’idea risale alla nostra “notte dei tempi”, ma la storia che posso raccontare comincia nel 2005, quando ho tenuto un laboratorio di voce con una insegnante scozzese, proveniente dagli Stati Uniti, Kristin Linklater, con la quale abbiamo passato quattro settimane a Stromboli insieme a un gruppo di attori. Il laboratorio è terminato con uno spettacolo da cui è stato tratto un documentario (Giving voice-Kristin Linklater 15 attori e 7 storie da Ovidio, Roma 2008, ndr.). Da allora abbiamo continuato a tenere sull’isola laboratori con il metodo Linklater, che finivano sempre con presentazioni pubbliche. Piano piano ci è venuta voglia di confrontarci con altri artisti, teatro, musica, danza, presentazioni di libri… Abbiamo fatto di tutto, ma senza usare la corrente elettrica. Ci abbiamo preso gusto, ci sembrava che fosse qualcosa di molto speciale, di molto antico: è stato così fino forse a poco meno di centocinquanta anni fa. Adesso sembra una cosa avanguardistica, ma per millenni si è goduto di concerti e spettacoli senza l’ausilio della energia elettrica. A ciò si aggiunge la questione “eco logica”, cioè ci piaceva che il “logos” ovvero i “linguaggi dell’arte” si confrontassero con il luogo, l’ambiente, l’“eco” senza imporre scene o aggiustamenti: senza usare il palco sulla spiaggia, ma usando la spiaggia come palco.

A proposito di ambiente e territorio, come si traduce la collaborazione con CNR, Associazione Italiana di Vulcanologia e Medici senza frontiere? È il luogo che naturalmente vi ha portati a collaborare naturalmente con questi soggetti o c’è stata una ricerca da parte vostra?

Con l’Associazione Italiana di Vulcanologia siamo stati sempre in contatto. Stanno sull’isola, vengono a monitorare il vulcano. Per me il loro incontro avvenuto in loco è scontato, come per il CNR. Alcuni di loro sono venuti in vacanza o come spettatori e hanno apprezzato la ricerca che facciamo in un campo teatrale in cui non si produce inquinamento acustico o visivo. Per quanto riguarda Medici senza frontiere, l’incontro è avvenuto l’anno scorso perché il tema della Festa lo scorso anno è stato lo straniero e Medici senza frontiere stava facendo la campagna “Milionidipassi” sui profughi. Quindi li ho cercati e ho raccontato il festival, facendo sapere che avremmo anche letto un racconto di un ragazzo di Stromboli, sull’emigrazione dei suoi nonni negli Stati Uniti legata all’incidente dell’Andrea Doria. Hanno voluto collaborare e abbiamo ospitato la loro campagna. Quest’anno ci piace continuare a farlo, contribuendo a diffondere le loro campagne, quest’anno legata al conflitto, quindi pertinente ai drammi di Shakespeare. Abbiamo scelto quest’anno di abbinare il loro intervento al Troilo e Cressidra, per l’uscita di una nuova recente traduzione della tragedia.

La collaborazione invece con istituti di formazione, come l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, da dove nasce?

Quest’anno accade che la nostra costumista sia una docente dell’Accademia di Frosinone e così abbiamo realizzato i costumi per La tempesta con gli studenti della sua scuola.

La selezione degli artisti invece come avviene? Che genere di performance privilegiate?

È in base al tema dell’edizione e al budget che decidiamo cosa accettare e cosa escludere.

Eh già, e per abbattere i costi fate anche questa richiesta di contributo al pubblico per “far viaggiare”, “ospitare” o “nutrire” un artista. Che esiti economici ha dato finora questa campagna?

Arrivano piccole donazioniStromboli ci accoglie con enorme generosità e disponibilità. Sia le strutture ricettive, sia ristoranti e bar, offrono spazi per la Festa. Gli strombolani sono calorosissimi!




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InformazioniVincenza Di Vita

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