BP2019 | Bambini, ragazzi, scuola e le politiche per lo spettacolo
Pistoia, 11-13 aprile 2010
La scaletta dell’intervento di Mimma Gallina all’incontro di Pistoia Cantiere Scuola Teatro | Fare, vedere, crescere con il Teatro (11-13 aprile 2019).
Ateatro ha dedicato al tema un gruppo di lavoro e un panel de “Le buone pratiche del teatro: per una politica dello spettacolo”, questo intervento tira le fila delle considerazioni emerse. Che le giovani generazioni debbano essere al centro delle politiche culturali e per lo spettacolo è perfino ovvio. Infatti da qualche decennio sono tema di dichiarazioni di principio. L’azione politico amministrativa però è sempre stata lastricata di buone intenzioni, ma debole e contraddittoria, tanto sul fronte dello spettacolo, ovvero del sostegno al teatro ragazzi e giovani (che è arrivato molto tardi nel sistema Italiano dei finanziamenti e è sempre stato ed è totalmente inadeguato), che sul fronte della scuola. E soprattutto nell’impostare relazioni fra i due mondi, nel rispetto della competenza, dei contenuti e degli obiettivi pedagogici, di una gestione dei finanziamenti efficace e rispettosa delle professionalità. La distanza fra principi proclamati, in parte anche trasferiti in leggi e regolamenti, e l’ attuazione di questi principi è evidente anche nelle politiche recenti e attuali (con riferimento alla gestione del Fondo Unico dello Spettacolo, alla Buona Scuola, alla legge 175/17 il cosiddetto Codice dello Spettacolo, al progetto di legge delega governativa nella stesura che conosciamo). Non poche contraddizioni caratterizzano anche il mondo dello spettacolo al suo interno: se chi è impegnato nel settore è in prima linea nell’affrontare i cambiamenti della società (dei ragazzi e delle famiglie) e dei linguaggi, troppi considerano ancora il teatro ragazzi e l’attività laboratoriale nelle scuole come un’occupazione residuale e di ripiego (il che dal punto di vista economico è stato fino a pochi anni fa vero, lo è meno considerando le trasformazioni recenti del lavoro nello spettacolo), oppure pensano che l’obiettivo sia la formazione del pubblico di domani (un piccolo grande equivoco). E anche sul terreno delle formazione professionale tanto la teoria che la pratica sono del tutto inadeguate. Anche per questo uno dei problemi del settore è un ricambio generazionale qualificato.