La responsabilità politica dell’arte

L'incontro del 30 ottobre a Verbania, nell'ambito della Assemblea nazionale di C.Re.S.Co.

Pubblicato il 28/10/2019 / di / ateatro n. 169

Casa Elide Ceretti, Verbania (VB)
30 ottobre 2019 dalle 14.30 alle 18.30

L’Assemblea nazionale di C.Re.S.Co. – Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea, diventa anche quest’anno preziosa occasione di confronto su un tema urgente, intorno al quale saranno invitati a ragionare, assieme ai soci del Coordinamento, esperti di diversi settori.
In questo particolare momento storico è necessario riflettere sul ruolo e la responsabilità dell’arte e degli artisti per questo, dopo l’introduzione di Salvatore Zinna, membro del direttivo e del gruppo etico di C.Re.S.Co, si confronteranno sul tema Attilio Nicoli Cristiani e Alessandra De Santis – Teatro delle Moire- “Racconto dell’esperienza relativa a Nel cuore della notte, un cammino politico e poetico dal tramonto all’alba”, Pietro Gaglianò – critico d’arte e studioso dei linguaggi della contemporaneità – "L'estetica della
resistenza", Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino – Ateatro – “Per una nuova politica del teatro. Per un nuovo teatro politico”, Francesco Monico – Academic Board Advisor presso Cittadellarte-Fondazione Pistoletto – “Dalla formazione e ricerca. L’Accademia Unidee della Fondazione Pistoletto e la ricerca tra tecnica e corpo”, Paola Manfredi – Teatro Periferico e Stefania Marrone – Bottega degli Apocrifi – “Tra burocrazia e realtà: il paradosso che unisce Nord e Sud”.
L’organizzazione dell’evento è a cura di di LIS LAB con il sostegno del Comune di Verbania e in collaborazione con C.Re.S.Co., Museo del Paesaggio e Migma Collective.

C.Re.S.Co., per la sua mission di recuperare un ruolo riconosciuto per gli artisti del contemporaneo e di favorire la crescita complessiva dei linguaggi della ricerca e dell’innovazione, ha vinto il Premio Ubu 2017 “per la sua funzione di osservatorio critico sulle politiche teatrali del nostro Paese e di “pensatoio” intorno alle questioni teoriche suscitate dalla scena contemporanea, oltre che di propulsore di iniziative finalizzate a una più viva presenza delle differenti realtà artistiche nel contesto socio-politico-culturale italiano.”

“Le recensioni sono pessime, ma continuano a replicarlo.”

PIETRO GAGLIANO’, laureato in architettura, critico d’arte e curatore indipendente, approfondisce l’analisi dell’arte contemporanea sulla linea delle libertà individuali, delle estetiche del potere, della capacità eversiva del pensiero critico e del lavoro artistico. È coordinatore artistico per l’Italia dei progetti della rete europea Roots&Routes sulla formazione non formale tra arte e antidiscriminazione.
FRANCESCO MONICO, direttore del progetto accademico della Fondazione Pistoletto di Biella e Direttore della Scuola di Fashion Media Design dell'Accademia Costume e Moda, è professore di Filosofia della Tecnica e di Archetipi dell'Immaginario in differenti atenei e accademie italiane, è stato direttore del Dottorato/PhD in Art & Media della Plymouth University/PlanetaryCollegium e ha scritto vari saggi e pubblicazioni su riviste di arte e filosofia sulle tematiche delle relazioni tra tecnica e cultura.
TEATRO DELLE MOIRE, associazione culturale fondata nel 1997 da Alessandra De Santis e Attilio Nicoli Cristiani, cura a Milano la direzione artistica ed organizzativa di DANAE FESTIVAL, che sostiene progetti di creazione contemporanea alla ricerca di nuovi linguaggi e che nel 2009 vince il Premio Hystrio. Nel 2019 danno vita al progetto “Nel cuore della notte – un
cammino politico e poetico dal tramonto all’alba” che nasce in seguito a una lettera aperta a Mimmo Lucano, scritta da Alessandra De Santis, attrice e operatrice culturale di Milano e da successivi scambi e incontri con lo scrittore Antonio Moresco, con alcuni rappresentanti di Repubblica Nomade, con altri artisti e molte altre persone.

“Quando arrivano al sequel del sequel, per me può anche bastare.”

OLIVIERO PONTE DI PINO, ha lavorato per oltre trent’anni nell’editoria (Ubulibri, Rizzoli, Garzanti, di cui è stato direttore editoriale per oltre dieci anni).Ha fondato nel 2001 il sito ateatro.it, è Presidente dell’Associazione Culturale Ateatro e organizza le Buone Pratiche del Teatro (con Mimma Gallina). Collabora con Radio3, per la quale conduce il programma Piazza Verdi. È Docente a Brera e in vari master di editoria, scrittura creativa, giornalismo culturale e management di eventi culturali. Tra le sue numerose pubblicazioni Oltre Il Decreto (2016), Reinventare i luoghi della cultura contemporanea (2017),
Teatro e cinema: un amore non (sempre) corrisposto (2017), Attore, ma di lavoro cosa fai? (2018).
MIMMA GALLINA, è stata direttore artistico e organizzativo del Teatro Stabile del Friuli – Venezia Giulia di Trieste, consulente del Teatro Metastasio di Prato e del Teatro Stabile della Sardegna di Cagliari. È Vice Presidente dell’Associazione Culturale Ateatro, per cui ha coordinato l’indagine “L’impatto del Decreto 1 luglio 2014 sull’area della stabilità”, docente di organizzazione teatrale alla Scuola Paolo Grassi e ha insegnato, fra l'altro, alle Università di Roma La Sapienza, Venezia Ca'Foscari, al Master in Teatro Sociale e di Comunità dell’Università di Torino. Tra le sue pubblicazioni Ri-Organizzare teatro (2014 e 2016), Le Buone Pratiche del Teatro (2014), Oltre Il Decreto (2016).
TEATRO PERIFERICO risiede in un piccolo comune vicino al confine svizzero. Negli anni si è resa evidente la sua doppia vocazione: quella di lavorare all'idea di un teatro legato
al territorio e quella di aprirsi progressivamente ad altri territori, in dialogo con la società e il panorama culturale nazionale. Due anni fa, dall'esperienza nata all'interno di un laboratorio teatrale presso una cooperativa di accoglienza, è nato uno spettacolo che attualmente dà lavoro a tre richiedenti asilo. Partendo da un testo, il lavoro si è intrecciato man mano con il vissuto dei partecipanti al laboratorio.
BOTTEGA DEGLI APOCRIFI nasce nel 2000 a Bologna e nel 2004 si trasferisce a Manfredonia, in provincia di Foggia, con l’obiettivo politico di coltivare il deserto, facendo della drammaturgia originale e della contaminazione col territorio uno strumento generativo. Tra le frazioni della Città c’è Borgo Mezzanone, dove ha sede il CARA più grande del Sud Italia (oggi in fase di smantellamento) e il percorso degli Apocrifi intreccia ripetutamente quello degli ospiti del CARA, fino ad attivare rapporti di collaborazione stabili e fare della multietnicità una cifra stilistica della propria attività produttiva.




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