Superdrama per Molière

Il Tartufo dell'Atelier Teatro Fisico di Torino con la regia di Jon Kellam prodotto da Philip Radice

Pubblicato il 26/07/2021 / di / ateatro n. 179

Quartiere Aurora, via Carmagnola 12, il meraviglioso mondo torinese dell’Atelier Teatro Fisico anche a fine giugno è qui. Palloncini rossi, automi-manichini crocifissi con maschere. Tartufo-Superdrama da Molière ma in forma di commedia scandalosamente vera con la regia di Jon Kellam, produzione Philip Radice.
Simmetria perfetta della scenografia costituita da bambole, peluche, un cavalluccio a dondolo nero, prevalenza di rosso. Accuratezza costumi e trucco da maschera. Ingresso trionfale con marcia. È la stanza dei giochi. Pernella è grottesca come fosse un personaggio di The Rocky Horror Picture Show. Gli occhi degli attori sembrano di vetro e non si chiudono mai fino a lacrimare: sono maschere. Orgone indossa una maschera della commedia dell’arte. Madre e Orgone indossano la maschera classica della commedia dell’arte, perché essa non è solo contagiosa ma si eredita per via materna. Addams Family sounds, Royal indossa la maschera, tutti gli attori si muovono con le indicazioni imparate indossando le maschere espressivo larvali e i movimenti da coro greco. Alla fine di ogni atto una folla incasinata crea una volontaria sovrapposizione di voci.
Attori-pupazzi: Cleante è Molière. Marionette, cartoon, gag, commedia dell’arte dai toni elevatissimi. Inizio con strobo intermittente macchina del tempo. Gli ‘a parte’ al pubblico con finestrella mimata che si apre e si chiude. Sceneggiata napoletana, l’innamorato Valerio si prende beffa della commedia dell’arte. Ritorna letteralmente sui suoi passi Valerio dietro una quinta verso il fondale.
Ci sono Dragon Ball, i Cure e i Kiss. Luci tetre e movimenti da teatro nō per il santone Tartufo, che nell’apice della tragedia è il più sommesso ed equilibrato con l’elemento comico della giraffa peluche. Il bacio sancisce l’accordo. Rock’n roll esasperato, esagerato per gli attori della ATF Players Company. Il teatro fisico è verità, un compendio di storia del teatro. È pregnante è eccessivo è stupefacente.
Marianne e la bambola che piange lacrime di sangue come lei. Dissacrante, blasfemo, si mangiano salatini e patatine in scena, sporcando le battute. L’agnizione con rincorsa è tra burattini-peluche.
Alitosi e scorregge nel momento più drammatico della cacciata di Organte da casa sua. Messaggero di corte con indice ballerino. C’è un esilarante clima gender fluid e il pubblico è l’esercito che veglia per fare cacciare Orgone perché Tartufo è il nuovo proprietario. Noi pubblico siamo complici del potere e di Tartufo.
La Madame divina ovvero terrigna rappresentante è costretta a elevarsi sui trampoli vestita di bianco con parrucca settecentesca. Il re può fare quello che vuole ma Tartufo c’è ancora! Coreografie su applausi, non abbastanza per un tema attualissimo realizzato con uno spettacolo scatenatissimo e vincente.




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InformazioniVincenza Di Vita

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