Tre ragazze bellissime e disperate

Party Girl di Francesco Marilungo a Milano per Danae Festival-MilanoOltre

Pubblicato il 12/10/2021 / di / ateatro n. 180

Party Girl di Francesco Marilungo (foto Elisa Nocentini)

Danaefestival, appuntamento iridescente che indaga sulla ricerca nelle artti performative, ha proposto in collaborazione con MilanoOltre Party Girl di Francesco Marilungo, danzatore e coreografo in grande ascesa. Il dispositivo è caleidoscopico e strabiliante. Su tre schermi televisivi si vedono immagini quotidiane: strade, contesti urbani, anonimi paesaggi e atmosfere sospese. Con un azzeccato ribaltamento, la scatola teatrale diventa un abominevole e sexy set foto-cinematografico. Assistiamo a un gioco di specchi tra tre ragazze che rispondono a un ordine esterno, ovviamente maschile, tra immagini della moda, lusso, eros gelido, pornografia. Le belle statuine sono moderne Lolita, piano piano in un crescendo da discoteca tossica quanto totalmente rigida e formale acquistano una sorta di indipendenza finché la festa porta una liberazione.

Party Girl di Francesco Marilungo (foto Elisa Nocentini)

Come insegnavano i maestri della drammaturgia contemporanea, sempre sul solco della tradizione giudaico-cristiana, il “festivo” è luogo dello scambio e della sospensione della regolarità quotidiana. Siamo tutti etero-diretti da una voce che ci dice quello che dobbiamo fare, il comando dentro di noi che ci dà del tu e ci invita a un lavoro, ma anche al rispetto della convenzione, alla costruzione sociale, a un sottinteso dover essere sempre all’altezza. Nel momento della festa riusciamo a essere noi stessi e a liberarci da questo schema.
Ci si chiede se l’indomani mattina, quando questo carnevale sarà finito, tutto tornerà nella norma, o se queste tre figure sono riuscite davvero a emanciparsi.

Party Girl di Francesco Marilungo (foto Elisa Nocentini)

Nel rompere il carillon, le tre figure eccitate e sovraesposte sono forse fin troppo cariche. La voce sottolinea in un crescendo la fine della dittatura, in un finale bulimico ed eccessivo, che potrebbe essere più tagliente.
Gli schermi proseguono imperterriti sul filo della loro narrazione muta. Forse del genere umano resteranno solo pellicole e frammenti catodici, memorie digitali senza corpo. La buona notte della luce che si spegne accoglie la libertà nel buio. Resta solo l’eco di qualcuno che in una canzone pop trova oggi bellissimi e disperati.

Party Girl
regia e coreografia Francesco Marilungo
cast variabile composto da Alice Raffaelli, Roberta Racis, Barbara Novati, Flora Orciari, Agnese Gabrielli
luci e spazio Gianni Staropoli
assistente alle luci Omar Scala
video Gianmaria Borzillo, Francesco Marilungo
costumi Efisio Marras
produzione Körper in coproduzione con MILANoLTRE Festival e Teatro delle Moire/Danae Festival
in collaborazione con Amat e Comune di Pesaro nell’ambito di “Residenze Marche Spettacolo” promosso da Mibact, Regione Marche e Consorzio Marche Spettacolo
con il sostegno di Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’Arboreto – Teatro Dimora, La Corte Ospitale), Teatro Petrella di Longiano, Centro di Residenza della Toscana (Armunia, CapoTrave/Kilowatt)
con il supporto di DiD studio/Nao Performing Festival, Anghiari Dance Hub
con il contributo di Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le arti e la cultura / Compagnia Menhir e Comune di Ruvo di Puglia/Talos Festival, ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche, azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore coordinata da L’Arboreto – Teatro Dimora con il contributo di MiC – Ministero della Cultura e Regione Campania
progetto vincitore di Premio Prospettiva Danza Teatro 2020 e di Cross Award 2020 progetto selezionato per NID New Italian Dance Platform 2021




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