Nicola Savarese, un antropologo curioso e ironico nel paese di teatro

Quattro libri che non possono mancare in una biblioteca teatrale

Pubblicato il 21/06/2024 / di / ateatro n. 198

I funerali di Nicola Savarese si terranno sabato 22 giugno, a Roma, a Santa Francesca Cabrini, via della Marsica, alle ore 10.00.

Non mi ricordo nemmeno quando ho conosciuto Nicola Savarese, che ho sempre apprezzato per la caleodoscopica cultura teatrale, che spaziava tra le epoche e i continenti. E poi lo apprezzavo per l’intelligenza e l’ironia, e per la capacità di vedere sempre le cose da un altro punto di vista, sorprendente e rivelatore.
Questa sapienza curiosa l’ha portato a realizzare il monumentale zibaldone Teatro e spettacolo fra Oriente e Occidente (Laterza 1992), una miniera di informazioni, storie e perrsonaggi.
E poi, con Eugenio Barba, ha realizzato due volumi enciclopedici, tradotti in diverse lingue e spesso ristampati: L’arte segreta dell’attore. Un dizionario di antropologia teatrale (Edizioni di Pagina, 2011, dopo una lunga serie di edizioni) e I cinque continenti del teatro. Fatti e leggende della cultura materiale dell’attore (Edizioni di Pagina, 2011).
Sono tre libri che non possono mancare nella biblioteca di chi ama il teatro, opere che ci hanno obbligato a guardare in un modo diverso, più ricco e profondo, lo spettacolo e le sue strampalate grammatiche, sintassi, istituzioni.
Per Nicola il teatro era luogo di scoperte, invenzioni e collegamenti continui e imprevedibili, sia per chi lo fa sia per chi lo guarda.

Non a caso fu lui a proporre a Franco Quadri, per la neonata “Collanina” (con la grafica raffinata di Pierluigi Cerri), un piccolo capolavoro di letteratura teatrale, una guida spassosa e straniata a un mondo bizzarro, con le sue regole arcane, Il Paese di Teatro. Usi e costumi singolari dei suoi abitanti di Jerome K. Jerome (Ubulibri, 1988).
Quella balenga guida turistica sembra raccontare – con lampi di straordinario umorismo – un teatro e un mondo che non ci sono più. In realtà è un testo prezioso, che dovrebbe leggere chiunque si voglia occupare di spettacolo, perché smonta il meraviglioso gioco del teatro (con i suoi luoghi comuni e i suoi cliché), offrendo una preziosa scuola dello guardo.
Questo esercizio aiuta a capire in che cosa consista la magia della scena: nella sua paradossale capacità di inventare mondi che trasformano la realtà in un paradosso.
Tutto questo Nicola lo sapeva bene, e per questo il suo sterminato sapere teatrale era sempre vivo. E così ci ha insegnato che il paese di teatro è molto più vasto, complesso, profondo e divertente di quello che potevamo pensare.

Eugenio Barba e Nicola Savarese

IL LINK
I cinque continenti del teatro. Fatti e leggende della cultura materiale dell’attore.




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