Che cosa è successo al FNSV aka FUS?

Prima i tagli e poi la promessa del reintegro. E il Codice dello Spettacolo si ferma ancora una volta...

Pubblicato il 09/07/2024 / di / ateatro n. 198

E’ luglio e finalmente arrivano le assegnazioni del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo (per i più anziani, il FUS), che sostiene le attività iniziate il 1° gennaio 2024. E’ l’ultimo anno del triennio 2022-2024 e non ci dovrebbero essere grandi sconquassi, vista la progettualità triennale richiesta. Ma qualche mese fa il ministro Gennaro Sangiuliano ha nominato le nuove Commissioni consultive, che di fatto si sono ritrovate a giudicare progetti valutati e seguiti dalle precedenti Commissioni (nominate dal ministro Franceschini).
Il Decreto del Direttore Generale con le assegnazioni per il Teatro per il 2024 (D.D.G. 27 giugno 2024, rep. n. 723) viene firmato il 27 giugno e pubblicato poco dopo. C’è qualche sorpresa, dovuta anche alla riduzione del FNSV. Ma i tagli non sono lineari, uguali per tutti: qualche soggetto (pochi) si vede aumentare il contributo, molti hanno aggiustamenti “leggeri”, ma diversi soggetti scoprono tagli che a volte riducono del 15% e oltre l’assegnazione del 2023.
Chi vuole vedere l’entità dei tagli (e magari interrogarsi su chi è stato tagliato di più e perché), trova tutti i dati nella mappa curata da Ateatro (ora in versione beta e in via di affinamento).

Gianmarco Mazzi

Passano pochi giorni e, grazie anche alla mobilitazione delle categorie (a cominciare da AGIS e C.Re.S.Co.) il governo riaggiusta il tiro. Intervenendo all’Assemblea Generale dell’AGIS, il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi annuncia un’integrazione delle risorse a favore del comparto dello Spettacolo dal vivo per l’anno 2024, pari a 15 milioni e 674mila euro, così da allinearle al 2023.
A proposito invece dello stato di avanzamento del Codice dello Spettacolo, dopo aver annunciato il 26 marzo scorso che il provvedimento era in dirittura d’arrivo, il sottosegretario ha annunciato “una proroga tecnica di approfondimento”:

“Considero l’AGIS una casa. Qui siedono le personalità più competenti del settore dello spettacolo.
Se dobbiamo scrivere delle regole, va fatto insieme a voi. Abbiamo le nostre idee che vogliamo confrontare con chi opera tutti i giorni in questo mondo. Il vostro apporto per il Codice dello Spettacolo è essenziale, lo stiamo migliorando insieme perché sia espressione di tutti. Abbiamo cercato i compagni di viaggio più affidabili e voi lo siete.”

Anche se Mazzi ha parlato di “tempi celeri”, di fatto il percorso del Codice dello Spettacolo si è nuovamente inceppato.




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