“Caro Presidente, cara Giorgia”: le dimissioni del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Lo sostituisce Alessandro Giuli
La politica culturale del Governo Meloni
Travolto dallo scandalo esploso dopo la mancata nomina di Maria Rosaria Boccia a consulente per i Grandi Eventi, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è dimesso, con una lettera alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Alessandro Giuli è il nuovo ministro della Cultura. Giurerà al Quirinale davanti al presidente della Repubblica alle 19.
La presidente Meloni ha cercato fino all’ultimo di difendere la posizione di Sangiuliano. Il 4 settembre 2024, all’esecutivo di Fratelli d’Italia, aveva dichiarato:
“Noi stiamo facendo la storia, e dobbiamo esserne tutti consapevoli. E questo non prevede né pause né soste, ma tanto meno può consentire errori e passi falsi. (…) Tutti noi abbiamo un compito molto più grande delle nostre aspettative e dei nostri desideri, e dobbiamo essere capaci di tenerlo ben presente ogni giorno. Soprattutto quando possono presentarsi delle difficoltà. È il lavoro, lo spirito di sacrificio, la determinazione che ci hanno portato al governo della Nazione e che ci consentiranno di continuare a difendere gli interessi del nostro popolo. Nient’altro. Gli italiani credono in noi più di quanto a volte sembriamo crederci noi”.
Aveva poi aggiunto che:
“dobbiamo anche essere consapevoli che non ci viene perdonato nulla e che nulla ci verrà perdonato. Quando i nostri avversari non hanno trovato nulla per attaccare, hanno dovuto inventarsi di sana piana notizie false per farlo. E quando qualcuno ha compiuto un passo falso, hanno utilizzato ogni strumento a disposizione per colpirci. Siamo sempre stati i giudici più implacabili di noi stessi, e dobbiamo continuare ad esserlo, perché l’occasione storica che ci hanno dato i cittadini non merita di essere sprecata per un errore, una distrazione o una sbavatura. Non possiamo permetterci di prestare il fianco”.
(Meloni: “Stiamo facendo la storia, errori e passi falsi non consentiti”, “Adnkronos”, 4 settembre 2024)
Questa sera alle 20.30 Maria Rosaria Boccia sarà ospite a In Onda (La7) per un’intervista esclusiva con Marianna Aprile e Luca Telese sul caso Sangiuliano, dove spiega: “Ho votato Giorgia Meloni, è una donna in gamba”.
Per un bilancio di due anni di politica culturale del governo Meloni (e per una antologia delle gaffes del ministro) leggi l’inchiesta di ateatro.it Il crocifisso, la poltrona e la querela.
PS A proposito di storia, nel corso dell’intervista a In Onda Maria Rosaria Boccia ha raccontato che l’ex ministro – tra le minime e grandi confidenze che le ha fatto, oltre a ricamare sull’ignoranza (presunta) di alcuni colleghi di governo – ha ricordato anche di “dare lezioni” di storia alla premier.
Post Scriptum
Repubblica spiega che (…) ci sono state alcune nomine, nel corso del dicastero di Sangiuliano, che rispecchiano il cerchio magico dell’ex ministro. Il suo legale per esempio, Silverio Sica da Salerno, è fratello di Salvatore, nominato consigliere per la tutela del diritto d’autore e per la digitalizzazione a gennaio 2023, nonché poi presidente del Comitato consultivo per il diritto d’autore, anche lui spesso in RAI come commentatore. Così come consigliere a titolo gratuito per la tutela del paesaggio è stato fino a pochi mesi fa l’ex sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo. Se ne è andato a febbraio perché socio di un pregiudicato di camorra in un’impresa con interdittiva antimafia. A marzo fu invece nominata presidente del Consiglio superiore del cinema e audiovisivo Francesca Paola Assumma, avvocata e figlia del decano del diritto d’autore, Giorgio Assumma.
Tra i nominati ci sono molti campani. Come Luciano Schifone, ex eurodeputato di MSI-AN e casualmente padre di Marta Schifone, deputata di FdI: consigliere per il Mezzogiorno. Poi c’è Emanuele Merlino, capo della segreteria tecnica, settore che per primo gettò l’allarme su Boccia, figlio di Mario, estremista di destra in Avanguardia Nazionale, indagato e assolto per vicende legate alla strage di piazza Fontana. Dario Renzullo, funzionario a tempo determinato, è figlio di un ex consigliere campano di AN, ha militato in Casa Pound. E infine Luciano Lanna, nominato direttore del Centro per il libro e la lettura, ex direttore del “Secolo d’Italia”, i suoi due volumi: Fascisti immaginari e Il fascista libertario.
(Amici, parenti “di” e fedelissimi: tutte le nomine di Sangiuliano prima di lasciare il ministero della Cultura, “Open”, 8 settembre 2024, alla pagina https://www.open.online/2024/09/08/gennaro-sangiuliano-nomine-film-finanziamenti-pubblici/)