BP2024 | Creare opportunità di lavoro con uno spazio culturale generativo
Fucina Culturale Machiavelli (Verona)
1. Chi siamo
Fucina Culturale Machiavelli è una realtà nata a Verona nel 2015.
Quando dobbiamo rispondere alla domanda chi siamo, la risposta può essere declinata così:
– siamo IMPRESA NON PROFIT / una contraddizione in termini, stiamo infatti effettuando la transizione da associazione a impresa sociale, dopo anni di attese dei decreti attuativi relativi al RUNTS;
– siamo un LUOGO GENERATIVO / dove si intrecciano strade e desideri, sia del pubblico che di altri artisti o operatori della cultura;
– siamo CENTRO DI PRODUZIONE che crea opportunità di lavoro per molti.
La Direzione Artistica di Fucina è plurale e vede: Stefano Soardo, Rebecca Saggin e Giancarlo Bussola per la musica, Sara Meneghetti per il teatro, Lorenzo Bassotto per la Fucina dei Piccoli, Eugenio Perinelli per Mondovisioni, la rassegna di documentari di Internazionale. Completano il team stabile dell’impresa Elisabetta Zerbinatti e Pietro Paloschi.
La vision di Fucina è la centralità della cultura come valore imprescindibile per la vita delle persone e della società. La mission: creare un’offerta culturale di qualità e abbattere tutte le barriere che possono impedire alle persone di accedervi. Queste barriere possono essere fisiche, cognitive, culturali, economiche. Le strategie per superarle hanno a che fare con la giustizia sociale, per un teatro davvero per tutte e tutti.
Nel 2015 abbiamo preso in gestione e rigenerato un ex cinema, e ne abbiamo fatto un teatro. Volevamo aprire il luogo che a noi sarebbe piaciuto frequentare a Verona, un luogo che ci somigliasse, e che fosse quindi: accogliente, informale, inclusivo, plurale e multidisciplinare, come una vera casa della cultura.
Caratteristiche dello spazio
• Spazio privato in affitto (Ex cinema con una storia importante alle spalle ma per quasi 10 anni inattivo. Nel 2015 era aula magna di una scuola, chiuso al pubblico. Si tratta quindi di un rapporto commerciale con qualche compromesso)
Questo genera:
• Potenzialità (storia, posizione, dimensione)
• Limiti strutturali (acustica, palcoscenico, estetica, poltrone)
• Limiti imposti dalla proprietà (orari, decibel, immagine)
Le opportunità di svoluppo includono quindi relativa libertà di azione ma tenendo presente che ogni investimento è a carico dell’impresa: fino ad oggi rigenerati palco con impianto audio – luci professionale, foyer con annesso bancone bar, per offrire un servizio aggiuntivo agli spettatori e rendere più accogliente il teatro.
2. Che cosa facciamo
Siamo consapevoli al decimo anno di vita che il lavoro culturale è prezioso e fragile, tanto da darne il titolo alla nostra ultima stagione di teatro e musica.
Cosa facciamo: creiamo opportunità di lavoro
Il nostro lavoro si può distinguere in due, tra il lavoro di organizzazione e ospitalità e quello di produzione.
OSPITALITA’ / ORGANIZZAZIONE:
• stagione di teatro di prosa off
• stagione di teatro / Festival estivo per famiglie
• rassegna di musica pop indipendente
• rassegna di documentari
• rassegna di divulgazione culturale / letteraria
• eventi vari
PRODUZIONE:
• musica da camera (due ensemble stabili: Quartetto Maffei e Fucina Harmonica)
• divulgazione musicale per adulti (orchestrale e cameristica)
• divulgazione musicale per bambini
• Festival sperimentale di contaminazioni musicali
• produzioni di teatro contemporaneo / teatro immersivo
• produzioni di teatro ragazzi
• produzioni multimediali (VR / cinema 360°)
• Festival o altri spettacoli su commissione
I nostri valori, che si riflettono sul nostro lavoro sono
• RISCHIO D’IMPRESA e forte motivazione verso la cultura
• agilità della catena decisionale (morte alla burocrazia)
• diversità di COMPETENZE e formazione continua
• flessibilità e pensiero OUT OF THE BOX (ascolto del territorio)
• PROFESSIONALITA’: scelta di seguire le regole dello spettacolo
• capacità di far RETE
• parità di genere e BILANCIAMENTO vita – lavoro
• attenzione alle NUOVE GENERAZIONI
• INCLUSIONE e giustizia sociale
3. Le criticità
Nelle fonti di finanziamento:
• Assenza pressoché totale di sostegno dagli enti pubblici locali (Comune di Verona) e regionali (Regione Veneto)
• Mancanza di una cultura del sostegno da parte delle aziende
• Giovane età e non essere figli della Verona bene
• Le Fondazioni del territorio sembrano aver perso interesse a finanziare le imprese della cultura. Molte, durante e dopo la pandemia si sono spostate dalla cultura al settore sociale e/o sanitario. Molti altri enti sia pubblici che privati hanno fatto una “evoluzione” di pensiero che sembra voler spostare l’asse prima dal sostegno alle strutture al sostegno ai progetti, poi dal sostegno ai progetti all’erogazione di formazione, sottintendendo che, fornendo alle imprese della cultura nuove competenze e strumenti hardware queste saranno in grado di raggiungere la sostenibilità, il che, purtroppo, non sempre è vero.
Nel rapporto con il pubblico:
• Confusione tra teatro professionale e teatro amatoriale;
• Presenza diffusa di spettacoli e concerti gratuiti
• Prezzi medi degli spettacoli non sostenibili per coprire i costi della produzione
• Scarsa cultura teatrale (non si conoscono i nomi del teatro, se non legati alla tv, ai social…)
• Predilezione per la commedia e per il già noto / diffidenza verso i nuovi linguaggi
• Troppo da comunicare
4. Attualità e prospettive in termini di sostenibilità economica per le persone che ci lavorano e per l’attività
Di seguito elenco e racconto alcune idee di sostenibilità:
• Corsi di formazione (attività sostenibili e al tempo stesso creatrici di communities)
• Fidelizzazione e membership (engagement, programma volontari, crowdfunding)
• Lavoro per il sociale (nel nostro caso: borse di studio, progetti di inclusività, lavoro in sinergia con luoghi di cura come un ospedale psichiatrico, studio e assimilazione di buone pratiche come “Sciroppo di Teatro”)
• Progetti di Audience Development (in particolare su piccoli e giovani, investimento per il pubblico del futuro)
• Collaborazione con istituzioni culturali stabili del proprio territorio, spesso aperte a contenuti nuovi e freschi, attenzione alle nuove generazioni, o ai nuovi linguaggi. Un esempio per noi sono stati Baby Mozart per Fondazione Arena e Alonso – un Don Chisciotte in 360° per il Teatro Stabile del Veneto;
• Potenziare gli strumenti digitali per raggiungere un pubblico distante (prospettiva)
• Fare rete con altri soggetti che possano riempire di contenuti il proprio spazio, con attenzione all’inclusività, sia nella struttura che nei progetti
• Advocacy nei confronti di istituzioni pubbliche, media, eccetera (prospettiva)
Tag: FucinaCulturaleMachiavelli (2)