Quarant’anni di ricerca teatrale dei Marcido in due volumi

Il 5 marzo 2025 alle ore 17.30 al Teatro Gobetti di Torino per Retroscena

Pubblicato il 03/03/2025 / di / ateatro n. 203

Teatro Stabile di Torino
nell’ambito di
RETROSCENA
presenta
Quarant’anni di Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa (1985-2025)
5 marzo 2025 – ore 17.30 | Teatro Gobetti

In occasione del debuto torinese di Le Baccanti dei Marcido, Marco Isidori, Daniela Dal Cin e gli attori della compagnia dialogano con Armando Petrini (DAMS/Università di Torino) e Oliviero Ponte di Pino (Associazione Culturale Ateatro) sui Quarant’anni di Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa (1985-2025). Nel corso dell’incontro verranno presentati i due volumi relativi alla ricerca teatrale dei Marcido: Marcido 2007-2025 (Torino, Assessorato alla Cultura, 2025) e Vortice del Macbeth, AmletOne!,Lear, schiavo d’amore (Pisa, Titivillus, 2025).

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Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa inizia la sua parabola teatrale intorno alla metà degli anni Ottanta, con la guida di Marco Isidori, Daniela Dal Cin e Maria Luisa Abate (cui si è aggiunto negli ultimi anni Paolo Oricco).
Il percorso del gruppo procede con radicale coerenza e strenuo rigore da quarant’anni, fedele ai principi ispiratori che Isidori (drammaturgo e regista, oltre che spesso attore) ha enunciato e ribadisce nei programmi di sala, nelle note di regia e nelle prefazioni ai suoi testi, con una prosa rutilante e ironica, infarcita di virgole, virgolette, incisi…
All’inizio i Marcido si dipingono “timidi d’intelligenza, scarsamente provveduti di spirito mondano, ma pieni di sacro e davvero non virgolettato fuoco”. E aggiungono: “L’innocenza idiota con cui debuttammo somigliava così tanto alla sfacciataggine, da essere scambiata allora per arroganza” (programma di sala, a Facciamo nostri questi Giganti!).
Protetto “dallo scudo fatato del suo gentile anacronismo” (programma di sala, Una canzone d’amore), il gruppo proclama la sua fede nel Teatro (con la T maiuscola), spesso ribadita ma anche problematizzata. I testi su cui lavora Isidori (dai Giganti della montagna ad Amleto, passando per un mentitore come Pinocchio) e gli spettacoli che realizza sono riflessioni sui possibili dispositivi teatrali e al tempo stesso celebrazioni del “potere della follia teatrale” (per citare il titolo di un celebre lavoro di Jan Fabre).
(da Il Gran Teatro Dissimile dei Marcido di Oliviero Ponte di Pino, Introduzione a Marcido 2007-2005)

«Questo trio di “trascrizioni” shakespeariane è stato imbastito affinché la parola del Bardo, opportunamente, o meglio, “opportunisticamente” ricalibrata sulla misura necessaria ad una messa in scena dei Marcido, fornisse alla Compagnia stessa, un trampolino di lancio consono alla realtà della loro molto particolare visione dell’accadimento teatrale. Per tale concezione il testo, che può dimenticare ogni sviluppo storico, deve invece posseder d’obbligo quella scansione musicale sulla quale soltanto, per noi, è lecito far transitare la rotaia drammaturgica; e questo è stato fatto».
Marco Isidori

Le Baccanti
25 feb – 9 mar 2025

Nel quarantennale della loro avventura artistica, i Marcido tornano alla tragedia greca: una sorta di fil rouge, che per la prima volta qui affronta Euripide. Il testo, contaminato dalla penna affilata di Marco Isidori, vive di una riscrittura che trasporta la sensibilità attica al tempo presente. Il Coro Marcido, da sempre in tutt’uno con la macchina scenica, questa volta si troverà a scalare il Palazzo di Penteo – l’ultima invenzione della scenografa Daniela Dal Cin – lo assedierà e lo espugnerà, entrando nel magma dionisiaco che innerva la materia misteriosa di quest’opera. In scena Paolo Oricco, Maria Luisa Abate, Valentina Battistone, Ottavia Della Porta, Alessio Arbustini, Alessandro Bosticco e lo stesso Isidori. Info e biglietti qua.