Raccontare Il Mulino di Amleto: gli spettacoli, la storia e la poetica di una compagnia

Il 26 marzo 2025 ore 18.30 al Teatro Elfo Puccini

Pubblicato il 23/03/2025 / di / ateatro n. 203

Per un teatro in ascolto

presentazione del volume di
Ilena Ambrosio e Laura Novelli
(Cue Press, 2024)

Raccontare Il Mulino di Amleto

Le autrici in dialogo con
Oliviero Ponte di Pino
Intervengono
Marco Lorenzi, Barbara Mazzi e gli attori della compagnia

Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33, Milano
26 marzo 2025, ore 18.30

Il Mulino di Amleto, la compagnia fondata e diretta da Marco Lorenzi e Barbara Mazzi, è una delle realtà più interessanti della scena italiana. Da più di dieci anni porta avanti una ricerca alimentata da una profonda capacità di ascolto: della realtà, dell’essere umano, che sia esso autore, personaggio, attore, regista o spettatore.
Lavorando su testi differenti – per epoca, autore, stile – e in modalità differenti, Marco Lorenzi e Barbara Mazzi, assieme a un ensemble oramai quasi stabile, hanno disegnato un percorso coerente e in costante divenire, fondato su una poetica e un processo di lavoro che si sono andati precisando negli anni.
In occasione delle repliche milanesi di Come gli uccelli di Wajdi Mouawad con la regia di Marco Lorenzi, il 26 marzo 2025 alle ore 18.30 si discuterà della storia della compagnia, a partire dal volume di Ilena Ambrosio e Laura Novelli Raccontare Il Mulino di Amleto (Cue Press, 2024). Le autrici dialogano con Oliviero Ponte di Pino. Intervengono Marco Lorenzi e Barbara Mazzi e gli attori della compagnia.

In collaborazione con Associazione Culturale Ateatro ETS. 

Incontro a ingresso libero.
Maggiori informazioni qua.

Come gli uccelli al Teatro Elfo Puccini

“Ecco perché anche se è un’impresa disperata, una scommessa persa in partenza
bisogna continuare a credere nel sogno di vivere insieme”
(da Tous des oiseaux – Come gli uccelli)

Dopo il debutto in prima nazionale al Teatro Astra di Torino a novembre 2023, Come gli uccelli ha vinto il Premio Ubu 2024 per il Miglior testo straniero portato in scena in Italia. In tour nel 2025 arriva al Teatro Elfo Puccini dal 25 al 30 marzo.

Potente e lacerante, il capolavoro drammaturgico del franco-libanese Wajdi Mouawad, racconta della storia d’amore tra Eitan, giovane di origine israeliana, e Wahida, ragazza di origine araba, in una realtà storica fatta di conflitti, dolore, odii, attentati. Un labirinto di storie, eredità dimenticate, lotte fratricide che dà vita a un’indagine emotiva sulla propria identità culturale e sulle proprie origini. Una riflessione toccante e profonda sull’amore, l’incontro e l’identità.
Disperatamente giovani e innamorati, Eitan e Wahida, si conoscono a New York, in una delle scene d’incontro d’amore tra le più belle finora scritte per il teatro. A dispetto delle loro origini, il loro amore fiorisce e cerca di resistere alla realtà storica con cui i due ragazzi devono inevitabilmente fare i conti. Ma nel loro destino, qualcosa va storto sull’Allenby Bridge (Hebrew: אלנבי גשר Gesher Allenby), il famoso ponte che collega (ma allo stesso tempo divide perché i controlli sono serratissimi e non a tutti è permesso il passaggio) Israele e Giordania. Eitan rimane vittima di un attentato terroristico proprio su quel ponte (luogo e simbolo) e cade in coma.

<em>Come gli uccelli</em> di Wajdi Mouawad, regia di Marco Lorenzi (ph. Giuseppe Distefano)

Come gli uccelli di Wajdi Mouawad, regia di Marco Lorenzi (ph. Giuseppe Distefano)

La storia personale dei protagonisti si intreccia alla Storia, con la ‘S’ maiuscola, di attentati, conflitti, odii che ormai da troppi anni continua in quelle terre e tra le due culture di cui i protagonisti sono inevitabilmente esponenti. Durante il coma, in una dimensione sospesa, simbolica e potente, i piani temporali si intrecciano, si sospendono e si sovrappongono. Da luoghi diversi, infatti, arrivano, i genitori e i nonni a fare visita al ragazzo. Per tutti loro sarà l’occasione di guardare negli occhi la verità più nascosta, di affrontare il dolore dell’identità, il demone dell’odio, le ideologie più rigide che appartengono a ognuno dei personaggi e quindi a ognuno di noi. Sarà l’occasione per capire come resistere all’uccello della sventura che si scaglia contro il cuore e la ragione di ciascuno.

Con questo testo teatrale si superano il tempo e lo spazio, percorrendo vicende familiari di diverse generazioni ambientate in diversi luoghi geografici e si percorre un’indagine emotiva sulla propria identità culturale e genetica e sulle proprie origini.
Cosa sappiamo dei segreti del nostro passato, della storia delle nostre famiglie? Di quanti momenti oscuri della storia e di quali violenze siamo eredi senza saperlo? Siamo davvero il DNA che ci scorre nelle vene oppure è tutto molto più complesso? Se nasciamo nel letto del nostro nemico, come possiamo evitare che il sangue che scorre nelle nostre vene diventi una mina antiuomo? So davvero chi sono?

<em>Come gli uccelli</em> di Wajdi Mouawad, regia di Marco Lorenzi © Giuseppe Distefano

Come gli uccelli di Wajdi Mouawad, regia di Marco Lorenzi (ph. Giuseppe Distefano)

In scena un cast internazionale di attori, caratterizzato da un’eterogeneità linguistica e culturale che riproduce quel percorso di “incontro” verso l’Altro che – per Mouawad come per Lorenzi e Il Mulino di Amleto – è una ragione di vita e di poetica. Agli attori è stato chiesto di immergersi in un viaggio di conoscenza non scontato e di imparare a recitare in altre lingue (italiano, ebraico, tedesco, arabo) oltre alla propria con l’aiuto di esperti linguistici e culturali.

25 > 30 marzo | sala Shakespeare

Come gli uccelli
di Wajdi Mouawad
consulente storico Natalie Zemon Davis
traduzione di Monica Capuani del testo originale Tous des oiseaux
adattamento Lorenzo De Iacovo e Marco Lorenzi
regia Marco Lorenzi
con Federico Palumeri, Lucrezia Forni, Barbara Mazzi, Irene Ivaldi, Rebecca Rossetti, Aleksandar Ćvjetković, Elio D’Alessandro, Said Esserairi, Raffaele Musella
assistente alla regia Lorenzo De Iacovo, dramaturg Monica Capuani
scenografia e costumi Gregorio Zurla, luci Umberto Camponeschi
suono Massimiliano Bressan, vocal coach e composizioni originali Elio D’Alessandro
esecuzione al pianoforte de La marcia del tempo e Valzer per chi non crede nella magia Gianluca Angelillo
Video Full of Beans – Edoardo Palma & Emanuele Gaetano Forte
consulente lingua ebraica Sarah Kaminski, consulente lingua tedesca Elisabeth Eberl

un progetto de Il Mulino di Amleto
prodotto con il sostegno di Elsinor Centro di Produzione Teatrale, A.M.A. Factory, ERT-Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Nazionale di Genova, TPE-Teatro Piemonte Europa
in collaborazione con Festival delle Colline Torinesi
con il sostegno di Bando ART-WAVES Produzioni 2022 e 2023 della Fondazione Compagnia di San Paolo