Teatro e ricerca 2025 | Ravvivare la ricerca teatrale nel XXI secolo
Una giornata di studi all'Università Cattolica di Milano l'8 maggio 2025
Università Cattolica del Sacro Cuore – Centro di Ricerca CIT “Mario Apollonio”
Regula Teatro APS
Associazione Culturale Ateatro ETS
presentano
Ravvivare la ricerca teatrale nel XXI secolo
a cura di
Roberta Carpani, Marco De Marinis, Raúl Iaiza e Oliviero Ponte di Pino
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
8 maggio 2025
Chi fa questa domanda – “Qual è la vostra utilità?” – deve stare attento a sé stesso, al suo atteggiamento che lo porta a negare il valore degli alberi che non danno frutti. L’albero che non dà frutto – proverbialmente inutile – diventa essenziale nelle città senza ossigeno.
Eugenio Barba, La corsa dei contrari, 1981
Che cosa significa fare ricerca teatrale oggi? O meglio, ha ancora senso fare ricerca teatrale in un mondo ossessionato dalla prestazione e dal prodotto, dominato dagli algoritmi e schiacciato sul presente?
Per esplorare questi temi, l’8 maggio 2025 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si terrà la giornata di studio e riflessione Ravvivare la ricerca teatrale nel XXI secolo, a cura di Roberta Carpani, Marco De Marinis, Raúl Iaiza e Oliviero Ponte di Pino, per iniziativa di Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – Centro di Ricerca CIT “Mario Apollonio”, Regula Teatro e Associazione Culturale Ateatro ETS. La giornata si inserisce nel percorso “Teatro e ricerca/Percorsi Nomadi”, che a partire dal 2024 ha messo in rete diverse esperienze e contributi, coinvolgendo artisti, formatori e pedagoghi, storici e studiosi di teatro.
Un sasso nello stagno
Questo vuole essere un inizio. Buttiamo un sasso nello stagno ben sapendo che la complessità della rete in Italia, di esperienze e tradizioni è ricca e assai diversificata. Noi semplicemente ci proponiamo di ravvivare una riflessione, iniziare e condividere una prima dimensione d’incontro. Vogliamo aprire un solco, e quindi lo consideriamo un “primo” convegno Ravvivare la ricerca teatrale nel XXI secolo.
Fare ricerca significa scoprire, creare, risolvere, riproporre. Procedere per tentativi ed errori al di là dell’esito immediato. In ambito medico, biologico, antropologico, tecnologico, la ricerca investe la dinamica conosciuto-sconosciuto.
Un problema novecentesco?
In ambito teatrale la ricerca ha caratterizzato alcune delle più significative e innovative esperienze teatrali, soprattutto nel Novecento. Le varie fasi di lavoro di Konstantin Stanislavskij, gli atelier di Vsevolod Mejerchol’d e lo Studio di Evgenij Vachtangov, sempre inseguendo un ponte dinamico tra pedagogia e linguaggi della scena. Reduta di Juliusz Osterwa e Mieczyslaw Limanowski, nella Polonia degli anni Venti. Theatre of Action di Joan Littlewood a Manchester nei primi anni Trenta. In Francia, il ritiro dei Copiaus in Borgogna, Etienne Decroux e la contraffazione del corpo nella sua casa-studio. Il Group Theatre, Strasberg e l’Actors Studio a New York; Stella Adler a Los Angeles. Eve Le Gallienne. Le 13 File di Opole, il Teatr Laboratorium di Jerzy Grotowski e la sua eredità nel Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards; Lombardi/Tiezzi tra Carrozzone e Magazzini Criminali, l’Odin Teatret e il Nordisk Teatr Laboratorium e soprattutto l’ISTA di Eugenio Barba. Leo De Berardinis e Perla Peragallo. Il Laboratorio di Prato al Centro Teatrale Santacristina di Luca Ronconi. A loro andrebbero aggiunti André Gregory, Richard Schechner, Peter Brook, Ariane Mnouchkine, Julian Beck e Judith Malina, e in Italia Alessandro Fersen e Giuliano Scabia… Al di là della ricostruzione storica di queste affascinanti esperienze, si aprono varie questioni.
La questione della ricerca
Va verificato se quell’atteggiamento nei confronti del lavoro teatrale è rimasto confinato al Novecento, se “la questione della ricerca” nel teatro “ha fatto il suo tempo” e si è conclusa con la parabola del “teatro di ricerca” o “d’avanguardia”. Peraltro oggi nessun organismo teatrale consolidato ha spazi specifici per la sperimentazione o la ricerca, in uno scenario sempre più centrato sull’opera e sulla creazione e distribuzione di prodotti spettacolari.
Si tratta oggi di individuare le esperienze per le quali la ricerca teatrale, variamente intesa, continua a rappresentare un elemento costitutivo e che dunque si muovono nel solco di quella tradizione, più o meno consapevolmente ed esplicitamente. È peraltro interessante verificare il rapporto di queste realtà spesso marginali con il mercato: a volte un’indipendenza irriducibile e rivendicata, altre volte un rapporto dialettico, che nutre le scene con creatività che i “normali” processi e ritmi produttivi non consentono.
A essere coinvolti nei processi di ricerca non sono solo i gruppi e le compagnie nel loro percorso artistico. È significativo anche il rapporto della ricerca con la pedagogia e la formazione, e con le esperienze di coloro che praticano teatro non avendo alcun interesse ad andare a teatro (nemmeno per vedere i propri maestri in scena): territori dove molti artisti trovano uno spazio concreto di sperimentazione, una sacca assai vivificante creativamente e umanamente. Questa prospettiva investe in primo luogo il rapporto con i giovani e la trasmissione di tecniche, esperienze e saperi tra generazioni diverse.
Va indagato infine il rapporto della ricerca con le forme e le modalità operative che si sono diffuse negli ultimi decenni, a cominciare dalle varie forme di teatro sociale e di comunità, i festival, le residenze.
La giornata dell’8 maggio 2025
La giornata dell’8 maggio 2025 proverà ad approfondire questi temi, partendo dal percorso “Teatro e ricerca”, il cantiere di riflessioni, apporti, contrapposizioni, testimonianze condivise aperto nel 2024 da Associazione Culturale Ateatro ETS e Regula Teatro, e da “Percorsi Nomadi”, ovvero lo scambio e la condivisione di esperienze creato da Theatre No Theatre/Thomas Richards e Laudesi/Raúl Iaiza.
Il dossier
Nell’ambito di “Teatro e ricerca” sono stati pubblicati finora gli interventi di Valerio Apice, Eugenio Barba, Alessio Bergamo, David Beronio e Clemente Tafuri, Andrea Cramarossa, Marco De Marinis, Simone Faloppa, Raúl Iaiza, Diego Pileggi, Oliviero Ponte di Pino, Tommaso Urselli e Vittoria Pasca Raymondi, Gabriele Vacis, Katarzyna Wozniak-Shukur.
IL LINK
Il dossier Teatro e ricerca
Avant programme
09:30
Accoglienza
09:45
Saluti istituzionali
Ruggero Eugeni (Direttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo, Università Cattolica del Sacro Cuore)
Roberta Carpani (Direttrice del Centro di Ricerca CIT “Mario Apollonio”, Università Cattolica del Sacro Cuore)
10:15
Relazioni introduttive
Raúl Iaiza (Regula Teatro – Accademia dei Filodrammatici)
Marco De Marinis (Università degli studi di Bologna)
10:45
Interventi
Moderano Marco De Marinis e Raúl Iaiza
Giulia Innocenti Malini (Università degli studi di Pavia)
Gabriele Vacis (PoEM)
Julia Varley (Odin Teatret, ISTA)
Eugenio Barba (Odin Teatret, ISTA)
12:00
Dibattito
13:00
Pausa pranzo
14:30
Relazione introduttiva
Oliviero Ponte di Pino (Associazione Culturale Ateatro ETS)
14:45
Interventi
Moderano Roberta Carpani e Oliviero Ponte di Pino
Claudio Bernardi (Università Cattolica del Sacro Cuore)
Simone Faloppa (Dramaturg, Storyteller)
Sista Bramini (O Thiasos TeatroNatura)
Domenico Castaldo (LabPerm – Ricerca sull’Arte dell’Attore)
Thomas Richards (Theatre No Theatre)
17:30
Dibattito