Arte, potere e verità nel campo di concentramento di Terezín

Pigmalione di e con Giacomo Ferraù al Teatro Elfo Puccini di Milano

Pubblicato il 26/04/2025 / di / ateatro n. 203
Pigmalione

Pigmalione, regia di Giacomo Ferraù

Ci sono spettacoli che intrattengono, altri che emozionano. E poi ci sono quelli che ti lasciano inquieto. Pigmalione, in scena all’Elfo Puccini per la stagione 2024/2025, è decisamente uno di questi.
Diretto e interpretato da Giacomo Ferraù, lo spettacolo prende le mosse da una vicenda storica tanto sconosciuta quanto sconvolgente: quella di Kurt Gerron, regista ebreo a cui il regime nazista affidò l’incarico di girare un documentario su Terezín, campo di concentramento in cui lui stesso era prigioniero in una versione idilliaca, completamente falsa. Una delle menzogne più crudeli mai raccontate con una cinepresa.
Pigmalione parte da questa vicenda, ma non si limita a raccontarla: la prende come punto di partenza per parlare di un tema attuale e difficile – la manipolazione dell’arte e della verità. Lo spettacolo ci porta a riflettere su come l’arte e la cultura, invece di essere strumenti di libertà ed espressione, possano diventare mezzi di controllo e potere.
Il Pigmalione di Ferraù è un artista ossessionato dalla propria visione, convinto di poter modellare la realtà secondo le sue idee. La sua interpretazione è intensa, profonda, ma anche molto umana. Alterna momenti di calma a esplosioni di rabbia, mostrandoci un uomo intrappolato nelle sue stesse convinzioni, incapace di accettare che non tutto può essere controllato. La sua “statua”, il suo capolavoro, rappresenta proprio questo: il desiderio di dominare qualcosa che, in realtà, gli sfugge di mano.
La regia è semplice, ma colpisce nel segno. Lascia parlare i gesti, le parole, i silenzi. Pigmalione non è uno spettacolo facile, e non vuole esserlo. È una riflessione dura su come l’arte possa diventare un’arma, un’illusione o perfino una trappola.
E oggi, in un’epoca in cui viviamo immersi nei social, tra storie filtrate, vite perfette e realtà costruite ad arte, questo spettacolo suona come un campanello d’allarme. Ci ricorda quanto sia facile confondere la finzione con la verità, e quanto pericolosa possa diventare la manipolazione dell’immagine – che sia in una propaganda, in un’opera d’arte o in un post su Instagram.

Pigmalione
regia e drammaturgia Giacomo Ferraù e Giulia Viana
con Giacomo Ferraù
disegno luci Giuliano Almerighi
allestimento audiovisivo Lorenzo Crippa
produzione Eco di fondo
con il sostegno di Fondazione Claudia Lombardi per il teatro
Ringraziamenti: Teatro dell’Elfo e Campo Teatrale per l’ospitalità, Simone Faloppa per la consulenza cinematografica, Chiara Ameglio per la consulenza coreografica, Claudia Groppa per il costume, Umberto Terruso.




Tag: EcodiFondo (2)