BP2011 MATERIALI Che cosa è successo al Napoli Teatro Festival

Una lettera aperta

Pubblicato il 27/02/2011 / di / ateatro n. #BP2011 , 132

Caro Oliviero,
come già sai, a pochi mesi dall’inizio della quarta edizione del Napoli Teatro Festival Italia, si interrompe e cambia il progetto iniziato tre anni fa.
Da tre settimane non sono più direttore del Napoli Teatro Festival Italia.
Nel mese di marzo 2010 i partiti della destra hanno vinto le elezioni e la Regione Campania e’ passata da una maggioranza di centro-sinistra a una di centro-destra, che dopo poche settimane dall’insediamento ha immediatamente iniziato a rivendicare la guida delle principali istituzioni teatrali, culturali e scientifiche di Napoli.
La Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Rachele Furfaro, è stata oggetto dal giugno 2010 di due azioni parallele: da un lato il blocco dell’erogazione dei finanziamenti europei che erano dovuti alla Fondazione ma che per ragioni amministrative sono deliberati e assegnati attraverso la Regione; dall’altro, l’intimazione ad applicare una discussa legge nazionale che impone alle Regioni che hanno sforato il patto di stabilità (e la Regione Campania è tra queste) di revocare immediatamente ogni contratto di lavoro con i dipendenti a tempo determinato, nelle società a partecipazione regionale.
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ha cercato di dialogare con la nuova maggioranza della Regione per molti mesi, senza essere mai ricevuto e senza avere nessuna possibilità di dialogo, nemmeno indiretto.
Ha così dovuto affrontare una difficile crisi finanziaria, che non ha permesso di rispettare gli impegni economici presi con artisti, compagnie, società nel 2009 e nel 2010, e che non ha nemmeno permesso di pagare il personale della Fondazione per diversi mesi.
Il Consiglio della Fondazione ha anche chiesto alla Regione se la legge che imponeva di licenziare tutti i dipendenti, fosse effettivamente applicabile alla Fondazione; che autorevoli esperti di diritto amministrativo (consultati in questi mesi) ritengono essere indipendente dalla Regione.
Ma non riuscendo ad avere udienza presso la Regione, il Consiglio di Amministrazione ha dovuto rivolgersi al Tribunale Amministrativo Regionale e poi al Consiglio di Stato che (pur avendo in una prima sentenza dato ragione alle tesi di indipendenza della Fondazione) alla fine ha dato ragione alla tesi della Regione.
Per questo il 31 gennaio sono stati licenziati gli ultimi dipendenti, compreso io stesso (il mio contratto sarebbe invece scaduto nel febbraio 2014).
Il 23 gennaio si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione; il cui Presidente è l’Assessore alla Cultura della Regione Campania (che è stato nominato presidente anche del Consiglio di Amministrazione del Museo d’Arte Contemporanea Donna Regina – MADRE, insieme al Teatro Trianon, al Teatro Mercadante, a Città della Scienza e ad altre istituzioni napoletane, oggetto delle attenzioni politiche della nuova maggioranza della Regione Campania).
Pur avendo di fatto chiesto anche la mia revoca con costanza settimanale e intimativa, in questi mesi il Presidente della Regione Stefano Caldoro e l’Assessore regionale alla Cultura Caterina Miraglia mi hanno invitato (sulle pagine della stampa – vedi Repubblica Napoli) a proseguire con loro il mio compito di direttore artistico e organizzativo, ma io non ho ritenuto di poter continuare a collaborare con un Consiglio di Amministrazione diverso da quello che mi aveva nominato (tranne che per il consigliere Luigi Grispello, Presidente dell’AGIS Campania, che si è dimesso mesi fa dal CdA precedente, per essere oggi riconfermato in quello espresso dalla nuova maggioranza regionale) e che è evidentemente rappresentativo di modalità di azione che non condivido.
Avrei anche molto probabilmente dovuto lavorare con un gruppo di lavoro differente.
In questi due anni avevamo lavorato al programma della quarta edizione, ho quindi consegnato al nuovo Presidente tutto il programma per l’edizione del giugno 201: il calendario, i contatti, il budget, le disponibilità finanziarie della quarta edizione (sono disponibili fondi europei per 4.000.000 di euro per il 2011 e altrettanti per il 2012; fondi europei che non incidono sulle disponibilità regionali e che devono essere spesi per il festival).
Non conosco quali saranno le decisioni del nuovo corso: se sarà affidato alle cure della nuova direzione del Mercadante, se anche a quelle del Teatro San Carlo, se si farà un unico soggetto tra Teatro stabile pubblico di Napoli e Festival, per aumentare le dotazioni produttive del primo e normalizzare l’indisciplina del secondo…; certamente si conclude dopo tre anni molto intensi una esperienza internazionale, il cui successo è stato determinato dalla partecipazione straordinaria di artisti, professionisti e spettatori.
La nuova fase che si va ad aprire avrà un segno e una progettualità diversa da quella che ho difeso insieme a un gruppo di professionisti tra i migliori in Italia.
Questa città così ricca di talenti e contraddizioni, saprà certamente ancora dimostrare di essere una città europea.

Renato_Quaglia

2011-01-03T00:00:00




Tag: festival (52), NapoliTeatroFestival (9)


Scrivi un commento