La riforma del teatro: una buona pratica?

Una lettera aperta a Elio De Capitani e ai teatranti italiani sul decreto 1° luglio 2014 e sulla sua applicazione

Pubblicato il 23/11/2015 / di / ateatro n. 156

Caro Elio De Capitani,

venerdì 20 novembre, nel tuo intervento al convegno Media e spettacolo, hai lamentato la mancanza di un ampio e pubblico dibattito sul decreto 1° luglio 2014 e sulla sua applicazione. Con generosità, hai anche sottolineato che “Oliviero Ponte di Pino, che era stato tra coloro che avevano cercato di animare con più vigore questo dibattito, dopo che è stato nominato membro della Commissione Consultiva per il Teatro, è stato di fatto escluso dalla discussione”.

In effetti, come componente della Commissione, ritengo che a parlare debbano essere gli atti della medesima Commissione e non le dichiarazioni estemporanee dei suoi singoli membri. E ho più volte ribadito che mi paiono soprattutto inopportune le discussioni sui casi specifici, nelle quali si è spesso tentato di coinvolgerci.

Tuttavia sai anche che, se qualcuno me lo chiedeva, ho sempre cercato di chiarire i meccanismi del decreto e i criteri generali di applicazione, in nome del principio di trasparenza che ha ispirato la mia “manifestazione di interesse” al momento della selezione dei componenti della Commissione Teatro. A questa prassi si sono attenuti anche i miei colleghi, con i quali ho condiviso in questi mesi tutte le decisioni – a volte difficili e complesse, come puoi facilmente immaginare.

Fin dallo scorso febbraio, quando abbiamo iniziato a leggere i progetti presentati dal mondo teatrale per il triennio 2015-17, ci siamo resi conto che il nostro sarebbe stato un lavoro lungo, faticoso e difficile. Abbiamo dunque iniziato a prendere appunti sulla nostra attività: questo materiale ha preso la forma di una Relazione a firma di tutti i membri della Commissione. L’obiettivo era rendere conto del nostro operato e fornire un contributo costruttivo alla discussione e alle eventuali modifiche al decreto.

Un report su come erano andati i lavori della Commissione, integrato da eventuali osservazioni migliorative sui meccanismi del decreto, era stato chiesto dal Direttore Generale Salvatore Nastasi; e auspicato al Presidente della Commissione Teatro Lucio Argano anche da Pino Battaglia della Segreteria del Ministro, quale contributo tecnico alla valutazione ex post del Ministero sul primo anno di applicazione del decreto. Nella seduta di Commissione del 22 settembre 2014 si è inoltre messa a verbale la volontà di rendere pubblico il documento eventualmente sul sito della Direzione Generale del MiBACT e/o attraverso la sua diffusione anche attraverso i mezzi di informazione, in modo da restituire all’opinione pubblica il senso dell’operato della Commissione.

La Relazione, dal titolo Il decreto del 1° luglio 2014: il lavoro della Commissione Teatro, con alcune raccomandazioni e proposte di modifica del provvedimento, è da tempo nelle mani dell’Amministrazione, che in questi mesi ha preferito non diffonderla, impoverendo il pubblico dibattito sul tema e di fatto lasciando spazio solo a trattative “a porte chiuse” tra il MiBACT e alcuni soggetti (o, in alternativa, ai ricorsi al TAR da parte dei singoli soggetti). Una seconda conseguenza, che hai rilevato anche tu: la mancata pubblicazione della Relazione mette la Commissione e i suoi componenti in una posizione di gravissimo disagio. Da un lato la espone, senza possibilità di replica, alle critiche pubbliche di alcuni (spesso disinformate e interessate) per le risultanze del primo anno di applicazione del Decreto; dall’altro esclude il contributo (e la competenza) della Commissione dalla discussione attualmente in corso sul Decreto, sulla sua applciazione e su eventuali modifiche.

In un incontro con il nuovo Direttore Generale, Onofrio Cutaia, si è prospettata la possibilità di presentare la Relazione al tavolo tecnico istituito al Ministero: confidiamo che questo avvenga quanto prima. Nel frattempo, in nome del principio di trasparenza che ha animato la mia “manifestazione di interesse” per la Commissione, ritengo indispensabile che il documento venga reso pubblico e discusso al più presto in modo più ampio e con tutti gli operatori. Nella mia qualità di Presidente della Associazione Culturale Ateatro, chiederò di organizzare al più presto un incontro pubblico e aperto a tutti (e in primo luogo ai componenti della Commissione Prosa, all’Amministrazione e al mondo del teatro), sul tema Il decreto del 1° luglio 2014: una buona pratica?

Milano, 19 ottobre 2013: Mimma Gallina (ateatro.it), il Ministro Massimo Bray, il Direttore Generale Salvatore Nastasi.

Questa iniziativa si inserisce nel progetto delle Buone Pratiche del Teatro, che comprende anche l’incontro del 19 ottobre 2013, in cui il Ministro Massimo Bray e il Direttore Generale Salvo Nastasi hanno presentato il Decreto “Valore Cultura”. Ritengo che la relazione della Commissione possa fornire una informata e utile base di discussione e farò in modo di renderla pubblica in tempo utile. Come sempre, il sito ateatro.it è disponibile a ospitare interventi sul tema.

Con stima

Oliviero Ponte di Pino
Componente della Commissione Consultiva per il Teatro
Presidente della Associazione Culturale Ateatro




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