#BP2019 | Favorire la mobilità internazionale di spettacoli e artisti

Premessa

Ci sono vari modi di percepire l’internazionalizzazione
* si intende come la ciliegina sulla torta, ovvero come un approccio che uno vorrebbe sviluppare quando avrà tempo, quando avrà le risorse, quando parlerà una lingua straniera…
C’è l’idea di un processo impegnativo, faticoso, che fa uscire dalla propria “comfort zone”, oppure magari un po’ più glamour.
* oppure impegnarsi in un processo di internazionalizzazione può anche fare parte di una strategia di sopravvivenza.E’ il caso particolarmente per certe zone periferiche, il Sud, etc. In questo senso, le competenze per lavorare a livello internazionale non si trovano sempre dove si potrebbe pensare. Possono essere più sviluppate in realtà più disagiate.

I. Perché si dovrebbe lavorare a livello internazionale?

1. A volte lavorare al livello internazionale è l’unico modo di garantirsi fondi sufficienti per sviluppare il proprio lavoro.
2. Scambiare idee, confrontarsi con altri modelli, essere ispirato, etc. – un percorso essenziale per sviluppare la propria professione. In questo caso l’idea di processo è fondamentale – formazione continua, informale
3. Sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio contesto: non solo al livello locale, ma anche internazionale. Anche se lavoriamo in enti locali, se sviluppiamo un lavoro al livello grassroots/ con comunità, etc. che si voglia o no,
* siamo in Europa, le politiche e le prassi sono influenzate da dinamiche europee (anche se non ne siamo sempre pienamente consapevoli)
* paesi mediterranei sono i nostri vicini di casa –
* anche la Cina sta arrivando in Italia… Meglio conoscere i suoi partner!

II. Come iniziare, quali sono gli strumenti e gli attori?

Cosa fa il pubblico?
# A livello nazionale: molto variegato. In Francia, vari programmi culturali italo-francesi, stagioni di un paese o l’altro, etc., azione degli istituti stranieri (diplomazia culturale, etc). Nell’ambito dello spettacolo, l’ONDA (Office national de diffusion artistique), un associazione interamente finanziata dal ministero delle cultura, idea e implementa una serie di dispositivi per favorire gli scambi e tournée internazionali: organizza missioni di programmatori francesi all’estero, presenta il lavoro di artisti francesi in paesi stranieri (a volte con lavori in fase di sviluppo), attribuisce aiuto per sottotitoli, assume rischi legati alla presentazione di lavori poco conosciuti, etc. . Sperimenta format diversi di incontri e scambi, e conduce una riflessione approfondita sulle questioni legate alla percezione di lavori artistici fuori dal loro contesto .
# A livello europeo, la mobilità è la quintessenza dell’azione europea per la cultura. Al livello europeo, la cultura è una competenza complementare, vale il principio di sussidiarietà, per cui l’Europa interviene dove può complementare, sostenere l’azione degli Stati Membri. Attribuisce vari fondi per la mobilità attraverso programmi ormai consolidati: Erasmus+, Creative Europe, fondi strutturali (programmi Interreg). In questo periodo, si sta preparando un nuovo schema di mobilità tramite un’azione pilota diretta dal Goethe Institut.
# Nel Mediterraneo, si è appena concluso il programma Med Culture, finanziato dall’UE, l’unico programma a livello regionale nel Mediterraneo, che includeva come obiettivo il networking tra i paesi del sud del Mediterraneo (senza includere gli Europei), oltre capacity development e lavoro sulle politiche culturali. In un’inchiesta per indagare gli effetti del programma sul lavoro degli operatori culturali, l’80% dei rispondenti ha affermato che il networking era stato uno degli aspetti più importanti del programma per loro. Bisogna essere consapevoli che la mobilità sud sud è molto difficile, per ragioni logistiche, di costo, ma anche per i visti, sempre più difficili da ottenere.
Il Mediterraneo – particolarmente il nord Africa – è una delle regioni meno integrate del mondo.
Si è reso conto con MedCulture che quando c’è l’opportunità di incontrare colleghi del sud – per parecchi partecipanti era la prima volta che potevano incontrare colleghi di questa zona che magari non erano i primi sulla lista, c’è la voglia di continuare, e in questo modo la mobilità può essere un potente strumento di integrazione

Cosa fa il privato/la società civile…?
# Ci sono vari fondi che attribuiscono borse di mobilità ma anche forme di accompagnamento degli operatori e artisti (borse di strutturazione, sostegno per artisti rifugiati, …)
– Fonds Roberto Cimetta www.cimettafund.org
– Art moves Africa www.artmovesafrica.org
etc
# Le reti culturali europee possono giocare une ruolo decisivo nell’internazionalizzazione degli operatori culturali/artisti.
Tra i principali che possono interessare gli artisti/operatori dello spettacolo, si può menzionare l’IETM (International network for contemporary performing arts, www.ietm.org), la rete dedicata agli arti dello spettacolo, ma anche Trans Europ Halles (teh.net), dedicato a spazi culturali iniziati dalla società civile, Resartis (www.resartis.org/en/), dove si possono trovare informazioni sulle residenze.
On the move (http://on-the-move.org) merita una menzione speciale, poiché condivide gratuitamente informazioni utili per la mobilità degli artisti e operatori culturali, dalla ricerca di fondi a opportunità di mobilità (stages, bandi, formazioni, offerte di lavoro, manifestazioni di interessi, rapporti vari, etc. ).
Queste organizzazioni nascono da un interesse condiviso da un gruppo di persone che definiscono loro stesse la loro missione. Svolgono attività di
* networking (incontri, scambi, etc.);
* raccolta e trattamento dell’informazione (opportunità, problematiche – pratiche, … );
* capacity building – in generale, e anche sull’internazionalizzazione;
* lavoro di riflessione sugli obiettivi /modalità della mobilità, internazionalizzazione;
* lavoro di advocacy.

Per chiudere, e poiché questi giorni sono dedicati alle politiche per il teatro, è importante che il settore pubblico si ispiri alla lunga esperienza degli operatori culturali nell’ambito dell’ideazione e implementazioni di dispositivi e strumenti per favorire la mobilità: sono stati spesso pionieri in questo campo. Secondo loro, una componente essenziale di questi dispositivi è la loro grande flessibilità e semplicità.




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