Tra teatro e cinema, il crollo della finzione

Imitation of Life con la regia di Kornél Mundruczó al Teatro Bellini di Napoli

Pubblicato il 27/04/2022 / di / ateatro n. 182

Un’enorme scatola, ovvero un monolocale sciatto e colmo di oggetti, è fatto girare su se stesso di 360 gradi. Precipitano oggetti ed elettrodomestici ma, nonostante questo disastro, la “casa” viene rimessa in affitto senza che venga apportato alcun ordine. È un’azione imponente che scuote lo spettatore.
Cinismo e disperazione sono le componenti principali di Imitation of Life di Kornél Mundruczó. La trama è semplice: su uno schermo gigantesco, una donna racconta la propria vita a un liquidatore, mentre il figlio unico della donna si prostituisce: non ha mai accettato le origini zingare della famiglia, che ha abbandonato. Il padre muore, lui uccide un bambino con una katana attraversando uno schermo televisivo. Seguono sovratitoli con un fatto di cronaca realmente accaduto: nel 2015, uno zingaro ne ha ucciso un altro – un bimbo – su un autobus.

Tra fiction e iperrealismo, lo spettacolo si muove in un’ordinata serie di eventi trasmessi in diretta su schermi che inquadrano primi piani cinematografici e negazioni identitarie. La motivazione narrativa che sembra avere interessato il regista e l’autrice (sua moglie Kata Wéber) è la sensibilizzazione sulla condizione rom? Vogliono raccontarci la gioventù che si prostituisce? Vogliono informarci sulla pessima situazione abitativa dell’Ungheria e dei suoi quartieri “a rischio”?
Il tema della minoranza abusata e confinata meriterebbe più attenzione e serietà, qui viene caricato di cinematografia tra una cardiopatia e un microonde, in una ibridazione che può valorizzare sia il cinema sia il teatro. Innegabile la qualità artistica dell’intero prodigio scenico, attori ben calati nella recitazione cinematografica.

Imitation of Life

scena Márton Ágh
costumi Márton Ágh, Melinda Domán
luci András Éltető
scritto da Kata Wéber
drammaturgia Soma Boronkay
musiche Asher Goldschmidt
assistente alla regia Blanka Rákos
regia Kornél Mundruczó
produzione Dóra Büki
foto Marcell Rév/Proton Theatre

coproduzione Wiener Festwochen, Vienna, Austria; Theater Oberhausen, Germania; La Rose des Vents, Lille, Francia; Maillon, Théâtre de Strasbourg / Scène européenne, Francia; Trafó House of Contemporary Arts, Budapest, Ungheria; HAU Hebbel am Ufer, Berlin, Germania; HELLERAU – European Center for the Arts, Dresden, Germania; Wiesbaden Biennale, Germania

visto al Teatro Bellini di Napoli il 24 marzo 2022




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InformazioniVincenza Di Vita

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