Luca De Fusco risponde a Franco D’Ippolito

Sul "Libro bianco degli stabili"

Pubblicato il 30/09/2004 / di / ateatro n. 074

30 settembre 2004

Gentile Oliviero Ponte di Pino,

in riferimento all’articolo di Franco D’Ippolito intitolato “Gli Stabili danno i numeri”, siamo grati della precisa attenzione con cui i dati del nostro Libro Bianco sono stati esaminati.
Ci sarà modo mi auguro di confrontarci sui ragionamenti di carattere generale e i direttori dei teatri stabili non avranno difficoltà ad avanzare anche delle critiche a se stessi e al lavoro svolto.
Lo scopo di questo Libro Bianco, che non veniva realizzato da sei anni, era invece quello di raccogliere dei dati sull’attività dei Teatri Stabili Pubblici nel 2003, e su questi desidero fare alcune precisazioni.
Nel Capo V (disposizioni finali) art.23 (disposizioni transitorie) comma 5 del D.M. 27.02.2003 è prevista una deroga ai minimi di attività fino al 31 dicembre 2003 secondo cui le giornate recitative possono essere 120 invece di 130 e le giornate lavorative 4.000 invece di 5.000. Per cui i dati indicati nel Libro Bianco di 4.266 giornate lavorative per il Centro Teatrale Bresciano e di 4.060 per il Teatro Metastasio di Prato rientrano nei minimi indicati dalla normativa. Inoltre, anche le 126 giornate recitative indicate per lo Stabile del Veneto rientrano nei minimi; ciò nonostante avete giustamente individuato un vero e proprio errore tecnico dato che le recite di produzione dello Stabile del Veneto non sono come scritto 126, bensì 249 (di cui 72 in sede, 169 fuori sede e 8 all’estero).
La ringrazio ancora per l’’attenzione prestataci.
Con i migliori saluti

Luca De Fusco
Presidente
Associazione Nazionale Teatri d’Arte Drammatica
Teatri Stabili Pubblici

Luca_De_Fusco

2004-09-30T00:00:00




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