Il teatro di ricerca manifesta contro i tagli

Giovedì 16 dicembre alle 14.30 a Montecitorio

Pubblicato il 14/12/2004 / di / ateatro n. 078

Appello al Capo dello Stato
“La Finanziaria 2005 taglia il Fondo unico dello Spettacolo (FUS) di 28 milioni di euro cui vanno aggiunte minori risorse da parte del Lotto per altri 62 milioni di euro. Una prima stima prevede la perdita di almeno 10.000 posti di lavoro. Ci appelliamo al Presidente della Repubblica perché intervenga a sostegno delle richieste dello spettacolo italiano e si faccia garante di un settore vitale e creativo dell’’Italia”.
Così la Tedarco, l’’associazione dei teatri d’’arte contemporanea, aderente all’’Agis, denuncia una situazione che ha indotto il direttivo dell’’associazione presieduta da Paolo Aniello, a convocare per giovedì 16 dicembre, a Roma, in piazza Montecitorio, alle 14,30, una “iniziativa pubblica di protesta contro i tagli dei fondi e per la definizione di nuove regole per lo spettacolo, certe, trasparenti e adeguate a rilanciare il nostro sistema”
L’iniziativa “non sarà naturalmente chiusa ai soli associati della Tedarco, ma verrà aperta e proposta a tutti gli operatori dello spettacolo, dal cinema all’opera, dalla musica alla danza. E’ assolutamente necessario che lo spettacolo faccia sentire pubblicamente la propria voce, per non continuare a subire passivamente una degradante condizione di secondarietà e di subordine alla politica, che ne dileggia valori e professionalità. Chiediamo a tutti gli artisti di intervenire e di portare il loro pensiero, a tutti gli organizzatori di portare i numeri e la forza delle proprie strutture, compagnie, teatri e orchestre”.
Queste le cifre riportate dalla Tedarco: “i fondi per lo spettacolo vengono finanziati attraverso il FUS e il Lotto per una somma, nel 2004, di 580 milioni di euro. La proposta del governo prevede un intervento complessivo di 472 milioni di euro, con una perdita di oltre 100 milioni sul 2004, e una riduzione addirittura del 60% rispetto al 1985, anno di istituzione del FUS. Se il governo, dovesse mantenere questo taglio, si assumerebbe la responsabilità di dare un colpo mortale a un settore che nel suo complesso rappresenta una delle immagini, forse la più forte e significativa, dell’’Italia”.
Ancora più preoccupante per la Tedarco “immaginare quali saranno i primi tagli che il ministero delle Attività culturali opererà. Quanto avvenuto nel 2004 ne rappresenta l’evidente anticipazione: taglio indiscriminato alle piccole produzioni, soprattutto legate all’innovazione teatrale, smentendo una delle dichiarate volontà del governo di sostenere, nel sistema italiano, innovazione e ricerca”.
Da qui, le richieste “al governo di ripensare strutturalmente il suo intervento a favore dello spettacolo, non solo ripristinando i finanziamenti tagliati, ma individuando nuove risorse che permettano il rilancio del sistema dello spettacolo in Italia, e di intervenire insieme alle regioni, alle province, ai comuni e agli operatori, per dare regole certe, trasparenti e moderne all’’intero settore dello spettacolo”.

Tedarco

2004-12-14T00:00:00




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