Le recensioni di ateatro: Faccia di fuoco di Marius Von Mayenburg

Regia di Oskaras Koršunovas

Pubblicato il 02/09/2006 / di / ateatro n. 101

Il regista lituano Oskaras Koršunovas porta in scena, per la prima volta nei primi mesi del nuovo secolo, la pièce scritta dal drammaturgo Marius Von Mayenburg e con essa le patologie della società contemporanea: il figlio Kurt è un piromane, la sua relazione con la sorella è incestuosa, i figli uccidono i loro genitori poiché, più tardi, interferiscono con la loro vita e alla fine il protagonista mette a fuoco la casa e se stesso.
Koršunovas mostra la mancanza di valori di una certa classe sociale, evita una dichiarazione morale, rivela come all’’interno di una famiglia “normale”, quando la Verità emerge, si metta in atto la tragedia.
Il disagio fisico e mentale dei personaggi è mostrato fin dall’’inizio: essi osservano gli spettatori che stanno arrivando con odio a mala pena represso.
Si crea un elemento innovativo per lo spettatore: non si tratta più di subire l’effetto catartico o restare immobilizzato e impassibile dinanzi ad una notizia appresa dal telegiornale, c’è un vero coinvolgimento psichico, un’autoanalisi in tempo reale perché la tragedia è lì, si sta svolgendo e lo spettatore ne prevede l’inevitabile conclusione.
Lo spazio scenico è una vista generalizzante di oggetti tipici della cultura domestica occidentale: tra essi un deposito degli articoli infiammabili, tra pareti incolori e insignificanti.
Non c’è spazio per l’intimità qui: i personaggi osservano gli altri permanentemente. Assistiamo all’”atomizzazione” della famiglia che nasce appunto dalla mancanza di qualunque tipo di valore.
I personaggi si parlano difficilmente, i genitori sono estranei ai figli. Il regista ci indica come in superficie tutto sembra che scorra, in realtà, al suo interno, ognuno vive tenendo per sé la consapevolezza dei propri drammi, così intimi e allo stesso tempo così mostruosi.
Kurt, il figlio, precipita nel vortice più degli altri componenti, il suo pensiero si stacca sempre più dalla realtà e al vuoto sopraggiunge l’uscita da sé uccidendo i genitori e distruggendo completamente se stesso.

Kurt e la sorella Olga.

La madre e il padre.

© Foto di Dmitrij Matvejev.

Stefania_Bevilacqua

2006-09-22T00:00:00




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