La follia tra teatro e graphic novel

L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi di Francesco Niccolini con Giorgio Casadio al Teatro Elfo Puccini

Pubblicato il 02/06/2023 / di / ateatro n. 189

Se ancora oggi è complesso parlare di malattia mentale, ancora più difficile è ricordarsi che dietro alla cosiddetta “follia” si nasconde un essere umano fragile, indifeso, un tempo sano, vittima di una vita che è stata troppo crudele. Ce lo ricorda Oreste, il protagonista di L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi in scena al Teatro Elfo Puccini dal 9 al 14 maggio 2023 e presentato in Prima Nazionale nell’edizione 2021 del Lucca Comics&Games.

ph. Tommaso Le Pera

Un letto, una scrivania e un armadietto. Una stanza in disordine, poco accogliente. Dove ci troviamo? In un manicomio. Più precisamente nel manicomio dell’Osservanza di Imola, dove l’Oreste è internato da trent’anni. Ed è proprio lui ad accoglierci, canticchiando con voce malinconica e pregna di emozioni “parlami d’amore Mariù”. Mariù è la sua amata. Lo sta aspettando a Lucca, pronta a partire insieme a lui per Mosca, dove il padre di Oreste lo attende per iniziare il tanto atteso viaggio verso la Luna.
Ma chi è Oreste? E perchè è rinchiuso da così tanto tempo in un manicomio? Domande che il pubblico si pone subito. E allora Oreste si mette comodo, seduto davanti a noi, e ci introduce, in punta di piedi, nel racconto della sua esistenza. Soddisfa la nostra curiosità, quasi leggendoci nel pensiero, e ci presenta, uno a uno, i protagonisti di una vita costellata da dolore, abbandoni e drammatiche morti.
C’è Marilena, sua sorella, strappata alla vita precocemente e tragicamente, sbranata dai maiali del padre. Lei, il suo primo, grande, eterno amore. La sua morte coincide con l’inizio della follia di Oreste. Poi c’è il padre, che parte per la guerra, e la madre, che si ammala e decide di chiudere il piccolo Oreste in orfanotrofio. Un’ulteriore frattura, che dà il via a una serie di eventi catastrofici. Oreste ci racconta dell’omicidio del padre – tornato dalla guerra – da parte della madre e del nuovo compagno, per poi ammettere di aver tolto la vita alla madre, per vendetta e per riscatto.
In una confessione a cuore aperto, Oreste riesce finalmente a riavvolgere il nastro della sua esistenza, a comporre i tasselli del puzzle della sua vita. Ora tutto sembra più limpido, nitido. Riconosciamo le entità che orbitano attorno ad Oreste e che riempiono le sue giornate in un incessante dialogo con fantasmi – Marilena, il padre, la madre – e persone vive, come Ermes – un ufficiale aeronautico di un esercito straniero – i medici e gli infermieri.
L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi è una riflessione sull’abbandono, sulla solitudine, sull’amore donato e poi negata. Francesco Niccolini la scrive appositamente per Claudio Casadio, che dà vita ad un personaggio unico: debole e forte, fragile e resiliente, a tratti contraddittorio, come solo la mente umana sa essere.  Intenso, ironico, coinvolgente, sempre imprevedibile e mai banale, Claudio Casadio con questo spettacolo vince il Premio Nazionale Franco Enriquez 2023 nella Cat. Teatro Classico e Contemporaneo / sez. Migiore Attore. Unico attore in scena, ma non protagonista di un monologo. La sua parabola viene raccontata in modo innovativo, grazie alla fusione del qui ed ora del teatro e il mondo della graphic novel. Le illustrazioni di Andrea Bruno sono finestre sul passato, sul presente, sull’immaginazione e sui sogni di Oreste, rese ancora più suggestive ed immersive grazie alle animazioni di Imaginarium Creative Studio. Vediamo suo papà, sua mamma, la sorella, ma anche Ermes, i medici e gli infermieri, con cui Claudio Casadio – nei panni di Oreste – si confronta, interagisce, dialoga. Un equilibrato e per niente invasivo incontro tra due forme d’arte differenti che danno vita a un graphic novel theatre di 60 minuti che ci porta, con un briciolo di amarezza, nell’oscurità della fragilità umana e della malattia mentale. E da cui è stato realizzato un libro che ne raccoglie testi di Francesco Niccolini, illustrazioni di Andrea Bruno e foto di scena di Tommaso Le Pera, pubblicato da Poliniani Editore.

 

L’Oreste
Quando i morti uccidono i vivi
di Francesco Niccolini
illustrazioni Andrea Bruno
regia Giuseppe Marini
con Claudio Casadio
scenografie e animazioni Imaginarium Creative Studio
costumi Helga Williams
musiche originali Paolo Coletta
light design Michele Lavanga
produzione Società per Attori e Accademia Perduta/Romagna Teatri
in collaborazione con Lucca Comics & Games