Emergenza! Il 1° dicembre le Buone Pratiche a Milano

L'editoriale di ateatro 112

Pubblicato il 08/10/2007 / di / ateatro n. #BP2007 , 112

BP04 A MILANO IL 1° DICEMBRE
Per cominciare una notizia: la quarta edizione delle Buone Pratiche si terrà sabato 1° dicembre a Milano, alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi che già aveva ospitato la prima edizione.
Dopo Milano (BP01: le Buone Pratiche del teatro), Mira (BP02: la Cultura come Valore), Napoli (BP03: le Questioni Meridionali del teatro), quest’anno il tema, che è anche una parola d’ordine, sarà EMERGENZA, nel duplice significato del termine.
Sul dizionario leggiamo che “emergenza” è in primo luogo “l’emergere, ciò che emerge”: e dunque, concentrandoci sul teatro e sulla danza, discuteremo su come i giovani possono formarsi, quali sono le loro possibilità di entrare nel mercato del lavoro e come si possono affermare nella professione. Ma emergenza è anche, naturalmente, “una situazione particolarmente critica, difficile”: e, come sappiamo tutti, la situazione dei giovani teatranti oggi non è certo facile.

IL METODO
Per BP04 seguiremo il metodo già affinato nelle precedenti edizioni:
# in primo luogo l’analisi della situazione (con dati e informazioni inedite);
# in secondo luogo la denuncia delle inefficienze e delle storture del sistema;
# ma soprattutto una serie di proposte, ricavate per quanto possibile da esperienze già in atto e che possono diventare modelli di esperienza analoghe: sono quelle che appunto abbiamo definito Le Buone Pratiche del Teatro.
Il sito www.ateatro.it offrirà come al solito un’importante sponda all’iniziativa, sia dal punto di vista della diffusione di questi contenuti, sia dal punto di vista logistico: pubblicherà materiali e interventi in un’apposita sezione del forum, registrerà le iscrizioni, seguirà la discussione.

I TEMI
Per il momento sono soprattutto domande, con la collaborazione di tutti, qualche risposta.

La formazione. Oggi l’offerta formativa nel settore dello spettacolo è, almeno a un primo sguardo, assai ampia e articolata. L’università (con la moltiplicazione dei DAMS), le scuole e i corsi di teatro, i laboratori e i seminari, i master, gli stage sembrano offrire percorsi adatti a ogni esigenza e aspirazione (nei forum delle segnalazioni di ateatro abbiamo accolto e rilanciato info su centinaia di iniziative di questo genere). Ma forse è il caso di interrogarsi sulla qualità, sulla necessità e sull’efficienza di queste iniziative, e sulla loro reale capacità di formare professionisti n grado di inserirsi con successo nella professione.

L’accesso alla professione. E’ la puntata successiva. Data questa formazione, quali sono le opportunità per un giovane di entrare nel mercato del lavoro? Attraverso quali percorsi? Le realtà professionali attualmente attive assorbono giovani professionisti? A quali condizioni? Con quali prospettive? In alternativa, le forme auto-organizzate e auto-gestite (giovani gruppi e compagnie) possono formarsi, crescere, sopravvivere? Quali forme di sostegno possono trovare queste realtà?

Il mercato del lavoro. Negli ultimi anni il mercato del lavoro nel nostro paese è profondamente cambiato: una diversa e più flessibile organizzazione delle imprese, una mutata articolazione della produttività, un rinnovato quadro legislativo hanno determinato nuove condizioni per tutti i settori della vita produttiva. Quali riflessi ha avuto questo cambiamento nel settore dello spettacolo? La nuova normativa del lavoro tiene conto delle sue esigenze? (Partendo dalla prospettiva più banale: che impatto ha avuto la precarizzazione del lavoro in un settore da sempre segnato dalla precarietà dei rapporti di lavoro?)

La visibilità e la selezione. Lo sappiamo. Formarsi è impresa lunga, faticosa & costosa. Entrare nella professione è pressoché impossibile. Guadagnarsi da vivere in questo mercato del lavoro sarebbe un miracolo. Superati questi ostacoli, viene il difficile. Perché a questo punto è necessario farsi notare, trovare qualcuno che apprezzi il nostro talento e il nostro lavoro. In questo ambito, ci pare che il ruolo della critica sia passato in parte in secondo piano rispetto all’impatto di festival e bandi (e di bandi per festival…). Nel proliferare di bandi e festival, ci sembra utile pensare alla loro forma e alla loro efficacia, e al loro ruolo nell’ecosistema del nostro teatro.

Intanto c’è un primo appuntamento BP04, il 23 ottobre a Prato, di cui trovate i dettagli nelle news.

ateatro 112
In questo numero non si parla solo di Buone Pratiche: ci sono molte altre novità e curiosità, dalla discussa mappa shakespeariana-metropolitana (“Chi vuol scendere a Lady Macbeth?”) agli imperdibili abiti palcoscenico di Viktor & Rolf. E poi Gadda e Lepage, Mark Coniglio e Grotowski…
E nei forum di atearo, decine e decine di corsi e master di teatro, spettacolo e multimedia…
Ma perché state ancora perdendo tempo a leggere questo editoriale? Andate subito a curiosare nell’indice di ateatro 112!

PS Il nuovo <ahref=”http://ateatro.it/forum/index.php” target=”_blank”>forum funziona: molte visite, e tanti nuovi iscritti. Se non ci siete ancora stati, andate a fare un giretto. Se ci siete già stati, tornate e usatelo!!!

Ma ricordate la parola d’ordine: EMERGENZA!!

Redazione_ateatro

2007-10-07T00:00:00




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