Primarie a Milano: Valerio Onida incontra la città della cultura

Domenica 24 ottobre, ore 20.30 al Teatro Litta

Pubblicato il 19/10/2010 / di / ateatro n. 131

Domenica 24 ottobre, alle ore 20.30, al Teatro Litta (corso Magenta 24, Milano)

“in direzione ostinata e contraria”
Valerio Onida incontra la città della cultura

Modera Daniela Benelli

Qui di seguito, la lettera in cui Valerio Onida invita all’incontro:

Cari amici,
vorrei parlare con voi di cultura.
So che a voi, come a me, non piace un certo clima culturale della Milano di oggi.
Non ci piace la Milano provinciale, che si chiude nella diffidenza, nella paura, negli egoismi e nell’affarismo rapace. Quella che dimentica la sua vocazione cosmopolita e il suo saper fare società, insieme con l’economia. Che non coltiva la memoria delle sue tradizioni migliori e perciò non sa proiettarle nel futuro. E’ alla retroguardia nel governare i fenomeni migratori e incapace di trarre vantaggio dalla varietà culturale che la abita.
Non ci piace la Milano brutta, trasandata, lontana dagli standard di vivibilità delle metropoli europee. Che non sa mettere il suo saper fare al servizio di se stessa. Non coltiva i talenti e non premia il merito. Una città dove sembra non esserci spazio per ambizioni nobili.
Ma a Milano c’è anche un grande patrimonio da mobilitare per un progetto di sviluppo civile, sociale e economico: la città della conoscenza e della bellezza. E’ l’altro volto di Milano, intelligente, generoso e tenace. Un articolato universo che produce, trasmette e diffonde idee, conoscenza, arte, socialità. Nelle forme più varie: università, volontariato, imprese sociali, culturali e ricerca. Sono l’anima di una metropoli evoluta e aperta al mondo. Che crede nella crescita del sapere come motore di sviluppo, e nell’inclusione sociale come antidoto alle ingiustizie vecchie e nuove.
Ebbene, questa Milano che va “in direzione ostinata e contraria” al deteriorarsi dello spirito civico, al pericolo di un impoverimento umano, morale, intellettuale, ha bisogno della politica. Di una buona politica, che sappia dargli forza e valore.
Difendere il prestigio delle grandi istituzioni storiche milanesi è importante, ma non basta. La sostanza culturale della città sta soprattutto nella vitalità di un sistema diffuso di soggetti, produttori e agenzie. Nella capacità di dialogare e scambiare nelle reti internazionali, competere e cooperare sul piano della ricerca: scientifica, artistica, progettuale, estetica e delle idee. La Milano che verrà deve puntare su cultura e conoscenza come forze produttive e propulsive di ricchezza, benessere, occupazione, qualità civica e capitale sociale.
L’articolato universo culturale della città deve essere messo in condizione di fare sistema, di interloquire sistematicamente con l’istituzione comunale, avere riferimenti certi e stabili all’interno dell’amministrazione. I soggetti e gli operatori, così come le istituzioni culturali, non sono fastidiosi postulanti destinati a subire decisioni arbitrarie, frutto di logiche opache o ricattatorie. Devono sentirsi protagonisti di una ricerca comune di linee di azione e di politiche, ed essere responsabilizzati negli obiettivi e nell’uso delle risorse. E ancora, la cultura della città e la città della cultura possono aiutare enormemente lo sviluppo del capitale umano e sociale di Milano: coesione, fiducia, cooperazione, partecipazione e responsabilità civica. Senso di appartenenza alla comunità e crescita dove le identità personali e collettive si evolvono e si trasformano. Tutto questo si può fare, se al governo della città c’è la buona politica, ben determinata a fare la sua parte per contrastare il degrado e l’abbandono. Soprattutto in quelle aree urbane che da periferie devono trasformarsi in nuovi centri di vita collettiva.
La cultura può creare un mondo nuovo perché, prima, lo sa immaginare. E noi dobbiamo impegnarci su questa strada.
Valerio Onida

Su youtube, l’appello di Corrado Stajano per Valerio Onida.

Redazione_ateatro

2010-10-19T00:00:00




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