01.11.13 Le Buone Pratiche del Teatro Ragazzi

Ci vediamo a Mantova!

Pubblicato il 30/10/2013 / di / ateatro n. #BP2013_Mantova , 145

Dal 2004, il magazine di cultura teatrale ateatro (www.ateatro.it) – che dallo scorso anno si è costituito in Associazione Culturale Ateatro – ha lanciato l’iniziativa «Le Buone Pratiche del teatro», che si è concretizzata, in questi quasi dieci anni, nell’organizzazione in tutta la penisola di convegni di studio/lavoro estremamente partecipati e, crediamo, utili per fotografare il quadro economico, organizzativo ed artistico del teatro italiano, le sue contraddizioni, le sue possibili evoluzioni, le sue strategie di sopravvivenza e sviluppo. Soprattutto, però, per tentare di descriverne – appunto – le buone pratiche.
Il 1° novembre 2013, in occasione del Festival Segni d’Infanzia, si terrà a Mantova il convegno “Le Buone Pratiche del Teatro Ragazzi”, una giornata di dibattito aperta a tutti e dedicata ad una riflessione ad ampio raggio sui problemi e sulle dinamiche attuali del settore.
La giornata sarà ospitata al Teatro Bibbiena di Mantova dalle 11 alle 17 del 1° novembre. Si articolerà attraverso l’illustrazione di un discreto numero di Buone Pratiche nazionali e internazionali proposte da operatori e formazioni del teatro ragazzi (vagliate da gruppo di lavoro composto da Mario Bianchi, Valerio Bongiorno, Mario Ferrari, Adriano Gallina e coordinato da Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino) e, nel pomeriggio, in un ampio spazio di discussione aperta all’intervento di tutti (preferibilmente previa comunicazione). Si partirà con una riflessione “allegra ma non troppo” sulle diffuse “cattive pratiche” e sulle molte contraddizioni del settore, per affrontare poi alcuni nodi e temi fondamentali: dalla relazione con il mondo della scuola all’analisi e proposta di nuovi e possibili modelli gestionali, organizzativi e di servizio; dal legame del teatro ragazzi con l’arcipelago del teatro di ricerca e sperimentazione all’impostazione politico-culturale di nuove forme di collegamento con l’universo della politica e delle istituzioni; da una rinnovata e più approfondita attenzione all’infanzia e al suo immaginario al problema del ricambio generazionale e della formazione di nuovi operatori; dai temi del finanziamento pubblico-privato alle attività alle possibili reti di collaborazione e lavoro tra formazioni.
Naturalmente la possibilità di intervenire è aperta a qualsiasi altro argomento, tenendo sempre presente – anche sul piano teorico – il “mantra” delle Buone Pratiche, che vale la pena riprendere:

“Per noi una Buona Pratica è una iniziativa o un metodo di lavoro che considerate efficace e utile (o che ha avuto successo in passato) e che pensate possa e debba essere riprodotto da altri; oppure un progetto che vi sembra possa essere utile ad altre realtà che operano nel campo del teatro (per esempio società di servizi o reti). Insomma, non si tratta di dire: «Guarda come sono stato bravo a fare questa cosa» (siete tutti bravissimi, lo sappiamo), ma: «Adesso ti spiego come ho fatto questa cosa bella & utile che ho imparato a fare io, così lo potrai fare anche tu, a casa tua (e magari potremo farla insieme)». Non si tratta di illustrare i vostri progetti (interessantissimi, ne siamo sicuri), ma di dire: «Ho fatto» (o anche «Ho in mente di fare») «questa cosa con te e per te/per noi. Ti spiego qual è l’obiettivo del progetto, come funziona e perché deve interessare anche te».

2013-04-10T00:00:00




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