Il popolo dei critici teatrali: quanti sono? dove scrivono? come sono pagati?

Pubblicato il 21/09/2014 / di / ateatro n. 151

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Chi sono i critici teatrali in Italia? Dove e come scrivono, quanto vengono pagati, quali altri mestieri fanno per mantenersi nell’era del web 2.0? Quali tattiche e strategie portano avanti quotidianamente per dedicarsi a questa (splendida) professione? Quali sono le difficoltà che incontrano, e come cambiano le pratiche e la deontologia quando la maggioranza di loro non viene retribuita? Queste sono le prime domande che mi sono posta quando la mia collega Duška Radosavljević alla University of Kent mi ha chiesto di contribuire al suo volume intitolato Theatre Criticism: Changing Landscapes (Londra; New York: Bloomsbury Methuen Drama, 2016).
Con le prime ricerche bibliografiche mi sono resa conto di una lacuna evidente negli studi sulla critica teatrale apparsi in Italia negli ultimi tempi. Mentre si moltiplicano i master, le iniziative e i volumi in merito – vedi i libri di Massimo Marino, Andrea Porcheddu e Roberta Ferraresi, Teatro Akropolis, Georgios Katsantonis, solo per citare i contributi più recenti – la parola è spesso data ai critici più importanti del nostro paese, ma mancano informazioni su una demografia più ampia. Le interviste ai ‘big’, per quanto importanti e preziose, non offrono una vera e propria panoramica sul mondo dei critici italiani, incluso quello dei ‘giovani’. Oggi più che mai, però, è importante catturare la voce dei più: data la tendenza alla deprofessionalizzazione della critica teatrale e le nuove opportunità offerte da internet, il mestiere si è ‘decentralizzato’ – si potrebbe dire anche ‘disperso’ – in una moltitudine di voci che popolano i blog e moltiplicano i discorsi sul teatro. Questo è senz’altro un risvolto positivo, ma occorrono strumenti adeguati per analizzare le nuove tendenze.
Ecco perché ho pensato di creare un questionario anonimo su internet, una sorta di sondaggio-censimento per capire meglio come operano i critici italiani del ventunesimo secolo, includendo nella categoria tutti coloro che scrivono di teatro regolarmente, anche solo una recensione ogni tanto. Le 35 domande sono state concepite in collaborazione con Oliviero Ponte di Pino e si rivolgono, oltre che ai critici di professione, a quelli che fanno questo e mille altri lavoretti, ai critici per hobby, agli amatori, ai blogger, agli eterni freelance, e ai teatranti che scrivono per passione.
Se fai il critico teatrale e ti interessa scoprire chi sono e come la pensano i tuoi colleghi, compila il questionario Critici Teatrali in Italia – 2014 e aiutaci a raccogliere almeno 200 risposte diffondendo il link su Twitter, Facebook e altri social media. Sarà possibile partecipare fino all’1 dicembre, e i risultati saranno pubblicati e commentati su ateatro.it e sul sito di Rete Critica nel gennaio 2015. Una discussione più ampia dei risultati apparirà nel mio saggio già citato per il volume Theatre Criticism: Changing Landscapes, e in altri articoli a seguire.
Ora non mi resta che augurarvi buon divertimento. Mi raccomando: dite la verità, nient’altro che la verità e… ne vedremo delle belle!

Margherita Laera è Lecturer in Drama and Theatre alla University of Kent, a Canterbury nel Regno Unito, dove insegna i corsi Theatre and Journalism, e Theatre and Adaptation. Margherita è membro dell’European Theatre Research Network e autrice di Reaching Athens: Community, Democracy and Other Mythologies in Adaptations of Greek Tragedy (Peter Lang, 2013) e Theatre and Adaptation: Return, Rewrite, Repeat (Bloomsbury Methuen Drama, 2014). I suoi articoli sul teatro sono apparsi su “Contemporary Theatre Review”, “Performance Research” e “TheatreForum”. Attualmente Margherita è Book Reviews Editor per l’Europa per “Theatre Research International”, il giornale della International Federation for Theatre Research. Le sue traduzioni di testi teatrali dall’inglese e dal francese sono state rappresentate, tra l’altro, al Piccolo Teatro di Milano. La sua versione di Noi, gli eroi di Jean-Luc Lagarce è edita da Ubulibri. Margherita è anche giornalista pubblicista e scrive di arte e cultura per “Io Donna”, “D”, “Elle Decor”, “Vogue” e “L’Uomo Vogue”. Dal 2007 collabora con “Hystrio” come corrispondente da Londra, dove vive dal 2005. Segui Margherita su Twitter: @margheritalaera




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