Focus Adolescen[z]a | Andare a teatro con l’autobus del Teatro Periferico

Una intervista a Paola Manfredi su Teatribus, l'Omnibus del teatro

Pubblicato il 31/03/2023 / di / ateatro n. 190 | Focus AdoleScen[z]a

Vuoi andare a teatro a Cassano Valcuvia, ma non hai l’auto o non ti va di guidare? Ti porta Teatro Periferico con il suo Teatribus, l’Omnibus del teatro!.
Paola Manfredi, regista e direttrice artistica della compagnia, racconta il progetto del Teatro Periferico.

Paola Manfredi

Come e quando è nata l’idea di Teatribus?

In Valcuvia non ci sono mezzi pubblici la sera, o sono molto rari. I ragazzi, che non guidano, non sempre hanno dei genitori che li accompagnano volentieri a teatro. È stato così che ci è venuta l’idea di offrire loro l’opportunità di potersi muovere in modo indipendente, anche con un gruppo di coetanei, per raggiungere gli spettacoli a Cassano e partecipare ai corsi. Con Teatribus, “l’omnibus del teatro”, fanno un’esperienza insieme ed è anche una scelta di trasporto sostenibile.

In cosa consiste l’esperienza e come funziona il servizio di Teatribus?

Durante il viaggio, della durata di 20-30 minuti circa a seconda del luogo di partenza/arrivo, un membro di Teatro Periferico accompagna i passeggeri e li introduce alla serata, dando informazioni sulla compagnia ospite, o sull’autore, o sul genere teatrale che vedranno. Racconta anche qualcosa sulla storia del Teatro Comunale di Cassano, con le vicende che hanno portato alla sua costruzione, poco meno di cent’anni fa. Al ritorno, gli spettatori possono scambiarsi commenti sullo spettacolo appena visto, fare domande… Sul bus insomma continua il dibattito che magari era iniziato in teatro.

Qual è stata la risposta del pubblico?

All’inizio è stata faticosa, come tutte le novità, perché doveva crearsi una consuetudine. Non tutte le tratte hanno registrato la stessa affluenza. C’è anche l’ostacolo del costo del biglietto che, per quanto contenuto, va comunque a sommarsi a quello dello spettacolo e per una famiglia (ce ne sono state, anche numerose, che si sono servite di Teatribus) può rappresentare una spesa non da poco. La risposta è stata positiva, i passeggeri sono sempre stati molto contenti dell’esperienza: piace molto la possibilità di parlare dello spettacolo.

Teatribus, l’omnibus del teatro

Sulla base della vostra esperienza diretta, Teatribus potrebbe essere un modello facilmente replicabile da altri teatri e realtà culturali?

Certo, nelle aree periferiche sarebbe uno strumento utilissimo.

Il servizio Teatribus continuerà in futuro? Quali sono le evoluzioni del progetto?

L’idea dovrebbe svilupparsi nella direzione di creare delle piccole azioni (come la salita sul bus di un attore che finge di essere un passeggero) per animare la discussione.
Il prossimo anno intendiamo estendere il servizio anche ad altri paesi, oltre a quelli già coinvolti, e sarebbe auspicabile trovare dei finanziamenti per poter offrire un servizio gratuito. Questo potrebbe attirare più famiglie. Inoltre, avere una navetta di nostra proprietà, anziché noleggiare appositamente un bus di linea, sarebbe bellissimo. Per ora si sogna, poi magari…




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