Quando l’amore va oltre il presente

Anatomia comparata (Una festa per il mio amore) di Nicola Russo all'Elfo-Puccini di Milano

Pubblicato il 06/05/2023 / di / ateatro n. 189

Si dice che chi si è appartenuto anche solo una volta nella vita, poi si appartiene per sempre, nonostante le distanze, emotive e fisiche. E proprio questo accade in Anatomia comparata (Una festa per il mio amore) di Nicola Russo, con Elena Russo Arman e Marit Nissen, in scena al Teatro Elfo Puccini.

Foto di Laila Pozzo

Elena e Diane si erano tanto amate. Nel giorno del cinquantesimo compleanno della prima, si rincontrano dopo molti anni e ripercorrono insieme il passato con nostalgia. Quando avvenne il primo incontro? Com’è nato il loro amore? Qual era la loro storia di vita? Le due donne raccontano il loro amore, rievocano le proprie emozioni, si punzecchiano e battibeccano correggendosi a vicenda i ricordi ormai sfuocati.
E mentre il pubblico si fa trasportare dalla narrazione del profondo legame che le ha unite in passato, un elemento non passa inosservato. Ricordando il loro primo incontro, Elena e Diane parlano di una differenza di età di venticinque anni, che però in scena non si nota. Nonostante dai loro racconti emerga che il giorno in cui si sono conosciute la prima aveva venticinque anni e la seconda cinquanta, le due donne sul palco appaiono misteriosamente coetanee. Com’è possibile che ora abbiano la stessa età? Semplice. Per Diane il tempo si è fermato a venticinque anni fa, quando un brutto male l’ha portata via troppo presto. Iniziamo così a scoprire anche gli aspetti più infelici di un amore che è sopravvissuto a mille prove, in particolare quelle del tempo che passa e della malattia. E così veniamo catapultati nell’ultimo periodo di vita di Diane, totalmente immersi nel racconto del triste ma inevitabile ricovero in ospedale accompagnato dal dolore di Elena nello scoprirsi impotente e inerme davanti alla morte ormai annunciata.

Foto di Laila Pozzo

Autore, regista e attore, Nicola Russo ci introduce con delicatezza in un sentimento incondizionato e universale, celebrando un amore che non conosce genere, età, spazio e tempo. E poi c’è Elena Russo Arman che, in modo convincente, porta in scena l’incoscienza e la leggerezza di una adolescente che vive il suo primo amore e la maturità e la malinconia dell’età adulta, spesso costellata da sfide complesse e dolorose. Al suo fianco Marit Nissen che, grazie ai lunghi capelli biondi e alla leggiadria ed eleganza dei movimenti, interpreta realisticamente il ruolo di presenza eterea ed ultraterrena.
Il campanello suona. Gli ospiti di Elena sono arrivati per festeggiarla. E per Diane è giunta l’ora di lasciarla alla sua vita, nel ricordo del loro amore che ha resistito fino ad oggi e che vivrà eternamente.

Anatomia comparata
(una festa per il mio amore)
testo e regia di Nicola Russo
con Elena Russo Arman e Marit Nissen
scene e costumi Giovanni De Francesco, luci Cristian Zucaro, suono Andrea Cocco
assistente alla regia Isabella Saliceti
immagine carta da parati Alessandra Catella
produzione Teatro dell’Elfo