Storie di periferia e di ordinario razzismo, ma con ironia

Il colore X di Animanera, con testi di Davide Carnevali, Greta Cappelletti e Magdalena Barile all'Elfo-Puccini di Milano

Pubblicato il 30/06/2023 / di / ateatro n. 189

Immagina la periferia della città di Milano e i giovani neri immigrati che la abitano. Aggiungi il disagio di vivere ai margini di una società che fatica ad accogliere, unito alla quotidiana e necessaria battaglia per raggiungere l’inclusione e l’integrazione. Il risultato finale? Il colore X, lo spettacolo di Animanera in scena al Teatro Elfo Puccini all’interno della rassegna Nuove storie 2023. Paure e desideri. Ateatro è entrato in stretto contatto con il progetto a settembre 2022, quando Animanera ha proposto Il colore X in un luogo particolarmente significativo, il CPIA di via Pontano 43: un centro gestito dalla Pubblica Istruzione, destinato a un percorso di studio e alfabetizzazione per adulti sia italiani che stranieri. Da tempo questa sede promuove e ospita attività teatrali, come strumento di formazione, espressione e comunicazione fra studenti di diverse nazionalità e in dialogo con il territorio.

Tre episodi raccontano da differenti punti di vista il tema della discriminazione razziale.
Ne La panchina due giocatori di una squadra di calcio della periferia milanese, seduti in panchina, attendono di entrare in campo. Mentre si gioca la partita, i due riflettono – e prendono coscienza – del loro difficile rapporto con il pubblico tra gli spalti, che stenta a prenderli in considerazione, e della loro complessa relazione con il rappresentante che sembra non essere in grado di dare voce alle loro esigenze. E così, tra sarcasmo e un pizzico di amarezza, ben presto comprendiamo che il loro ruolo all’interno di una società sportiva diventa una triste metafora della società in cui viviamo.
L’uomo con gli occhiali mette in scena con ironia lo ‘stigma’ che segna una minoranza razziale: in questo caso paradossale sono coloro che portano gli occhiali. Un mondo fittizio in cui vige una regola ben chiara e da tutti condivisa: se indossi gli occhiali da vista sei una minoranza e verrai trattato come tale. L’uomo con gli occhiali vive in una società in cui avere gli occhiali è socialmente accettato ma dove, al contempo, viene costantemente sottolineato che lui è differente da chi gli occhiali non li porta, seppur indossarli non è una sua scelta. Ma cosa succede all’uomo con gli occhiali quando incontra una ragazza vedente? L’incontro con il diverso porta alla luce la nostra incapacità di accogliere l’altro. L’uomo con gli occhiali, un tempo discriminato, si trasforma in colui che discrimina.
Mani Blu ha per protagonisti una madre e un figlio che vivono ai margini, della città e della società. Nikko è un ragazzo italiano di seconda generazione, vittima delle prepotenze del suo quartiere: povero, nero e omosessuale. Oz è sua madre, vittima in Italia come nel suo paese di origine: povera, nera e sola. Dal loro monolocale della periferia di Milano il mondo è cupo e deprimente. Di notte Nikko scrive messaggi salvifici e provocatori sui muri attorno casa e Oz lo protegge con i suoi incantesimi. E così, alle prime luci dell’alba, entrambi realizzano che il segreto per essere liberi e salvi va ricercato nel modo in cui scegliamo di agire e di reagire: combattere le ingiustizie senza odiare, disfare senza distruggere e senza farsi annientare dalla società in cui viviamo.

Vincitore del Bando NEXT Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, Il colore X nasce dall’indagine che la compagnia Animanera sta effettuando nelle aree periferiche della città di Milano, profondamente convinta delle potenzialità del teatro come mezzo di integrazione tra persone di nazionalità diversa, e come strumento di valorizzazione dei quartieri periferici e dei loro abitanti. L’esigenza principale era quella di raccontare attraverso testi originali il disagio dei giovani neri immigrati che vivono ai margini della comunità a partire dalla narrazione di storie di vita reali. E’ stato quindi coinvolto un team di autori milanesi – Davide Carnevali, Greta Cappelletti e Magdalena Barile – che, attraverso la rielaborazione drammaturgica delle testimonianze raccolte nei percorsi teatrali attivati nelle periferie, ha creato uno spettacolo che ci porta a riflettere sui limiti che ha ciascuno di noi ha fronte al confronto interraziale. Risate e riflessione, leggerezza e profondità, ironia e amarezza, sono questi gli ingredienti portati in scena grazie alla coinvolgente interpretazione di Martin Chishimba, Yudel Collazo, Kalua Rodriguez portano in scena e che danno vita a Il colore X: un grido di denuncia ma anche di speranza nei confronti di quella che dovrebbe essere la società del futuro, fondata sui principi di inclusione, integrazione e accoglienza e composta da esseri umani capaci di abbracciare ogni differenza.

IL COLORE X
TESTI: Magdalena Barile, Greta Cappelletti, Davide Carnevali
REGIA: Aldo Cassano
CON: Martin Chishimba, Yudel Collazo, Kalua Rodriguez
SOUND DESIGNER: Antonio Spitaleri
AIUTO REGIA: Natascia Curci
SCENE: Nani Waltz
COSTUMI: Lucia Lapolla
LUCI: Giuseppe Sordi
ORGANIZZAZIONE: Vanessa Radrizzani




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