Per l’indennità di disoccupazione ai lavoratori dello spettacolo

Un appello contro la circolare 105 del 5/08/2011 dell'’Inps

Pubblicato il 25/09/2011 / di / ateatro n. 135

Da alcune settimane è in atto una mobilitazione da parte dei lavoratori dello spettacolo ai quali è stato negato il diritto di ricevere l’indennità di disoccupazione.

Alla gravità di questo atto amministrativo, si aggiunge la brutalità delle motivazioni che non possono non essere viste alla luce dei ripetuti attacchi che cultura e arte stanno subendo nel nostro paese.
Chiediamo un immediato e concreto intervento da parte degli amministratori pubblici, delle forze politiche, delle organizzazioni sindacali e di tutti coloro che riconoscono nella cultura e nell’arte valori irrinunciabili per ogni società.
Vi chiediamo di farvi portavoce, nelle sedi appropriate, della nostra legittima protesta: gli artisti vanno difesi in quanto lavoratori e in quanto soggetti essenziali della crescita civile, culturale ed economica di un Paese.

Per lo Stato gli artisti non sono lavoratori

E’ stato cancellato in questi giorni il contributo di disoccupazione ai lavoratori dello spettacolo.
E’ prima di tutto un diritto inalienabile sancito dalle regole del lavoro e l’integrazione necessaria al reddito di molti di noi.
Ma rappresenta anche il riconoscimento della dignità di una professione: lavoratori tra i lavoratori, con gli stessi obblighi e diritti, parte di una comunità di cui ci si fa carico (con contributi e tassazione) e da questa riconosciuti.

Con la circolare 105 del 5/08/2011Inps abolisce il sussidio di disoccupazione a molti lavoratori dello spettacolo: attori, registi, scenografi, coreografi, light designer, musicisti, cantanti, danzatori, etc.
(che viene invece riconosciuto alle categorie tecniche ed amministrative).
Una sentenza della Corte di Cassazione, ha ribadito l’anacronistico comma 5 del DR del 1935, che dichiara che questi lavoratori sono da considerarsi subordinati (per orari, programmi di prove, obbligo di eseguire direttive, etc.) ma altresì esclusi dal trattamento della disoccupazione per le loro competenze “artistiche, tecniche e culturali”. Come se la conoscenza, le capacità individuali potessero essere un elemento di discriminazione tra i lavoratori.

L’INPS applica la sentenza escludendoci a tutti gli effetti dal contributo che da anni erogava: la disoccupazione con requisiti ridotti (la stessa dei lavoratori stagionali e degli insegnanti). A parità di versamenti e contribuzione, a parità di ruolo subordinato, a parità di giornate contribuite, stesso luogo di lavoro, stessi gli strumenti utilizzati, discriminati in quanto “artisti”.
Non possiamo credere che la motivazione sia realmente quella che recita il Regio Decreto del 1935, ovvero che si è esclusi perché si possiede una preparazione tecnica, artistica o culturale (da oggi i tecnici non hanno competenza tecnica e gli amministrativi del settore sono privi di cultura?).
Ci sembra paradossale che vengano escluse proprio quelle categorie che hanno l’intermittenza lavorativa come parte integrante del proprio essere. Le tournée, anche quelle delle compagnie che lavorano di più, hanno comunque dei lunghi periodi di pausa. Siamo rimasti uno degli ultimi paesi europei a non riconoscere i lavoratori dello spettacolo come dipendenti intermittenti e ora, in un momento di grave difficoltà del settore, viene cancellato anche il sostegno al reddito con requisiti ridotti (ben lontano dai sussidi europei ai lavoratori del settore).
La materia giuridica è complessa, un vuoto legislativo ha permesso questa situazione e le conseguenze sono inevitabili: la circolare ci invita a uscire da una situazione di riconoscimento e legalità assai faticosamente costruiti e a trovare altre forme di contratto. Un atteggiamento autolesionista che farà risparmiare una cifra modesta privando l’amministrazione pubblica dei versamenti necessari alla sua stessa sopravvivenza. (così come drammaticamente accade in altri settori). Per quanto tempo i teatri potranno versare per noi i contributi e le assicurazioni per metterci in regola quando poi non ci verrà riconosciuto alcun diritto? Allargheremo così la schiera degli autonomi “per necessità”.
Da anni chiediamo una regolamentazione per la categoria, che avrebbe dovuto essere contenuta in una più generale legge sul welfare. Ma la legge sul welfare non è mai andata in discussione alle Camere e i lavoratori dello spettacolo sono rimasti in questa terra di mezzo, con una legge risalente al 1935.
Ora la circolare 105 dell’Inps assesta l’ennesimo colpo ad una categoria sempre meno tutelata e considerata.
Ma noi vogliamo ribadire ancora una volta che quello dello spettacolo è un lavoro e che i lavoratori dello spettacolo sono lavoratori. A tutti gli effetti. Vogliamo, per l’ennesima volta, ricordare che il nostro non è un hobby per ricchi, ma un lavoro che ci porta via tempo, fatica, energie. Che richiede impegno e passione. Come tutti i lavori.
Per questo vi chiediamo di affiancarci nella battaglia per l’abrogazione in tempi brevissimi dell’art.40, comma n.5 del Regio Decreto Legge 4 ottobre 1935 n. 1827 (convertito, con modificazioni, nella legge 6 aprile 1936, n. 1155) .

Entro il 4 ottobre prossimo, sarebbe possibile presentare ricorso ma ci informano che lo possono presentare solo le associazioni di categoria.

Confidiamo che gli amministratori e rappresentanti della società civile della città e della Regione vogliano essere, ancora una volta, in prima fila nella difesa dei diritti.
Certi della Vostra attenzione restiamo in attesa di segni concreti

Anna Amadori (attrice)
Francesca Ballico (attrice)
Francesca Mazza (attrice)
Miriam Abutori (attrice)
Andrea Adriatico (regista)
Daniela Airoldi(attrice)
Francesca Airaudo (attrice)
Anna Albertarelli (danzatrice)
Roberto Alpi (attore)
Paolo Ambrosino (operatore teatrale)
Michele Andrei (attore)
Sandra Agelini (operatore teatrale)
Antonio Alveario (attore)
Marco Valerio Amico (attore)
Isadora Angelini (attrice)
Maria Ariis (attrice)
Fabrizio Arcuri (regista)
Pietro Babina (regista)
Sergio Bagnato (attore)
Elisa Bartolucci (op. teatrale)
Alberto Baraghini (attore)
Tamara Bartolini (attrice)
Matteo Belli (attore regista)
Gabriele Benedetti (attore)
Paola Bianchi (operatrice teatrale)
Lorenzo Bonaiuti (attore)
Nicola Bonazzi (regista)
Gabriele Bonsignori (attore)
Nicolas Bovey (scenografo)
Francesca Breschi (musicista)
Jacopo Bruno (attore)
Elena Bucci (attrice regista)
Silvia Calderoni (attrice)
Valentina Capone (attrice)
Maurizio Cardillo (attore)
Stefano Casi (operatore teatrale)
Sergio Carioli (operatore teatrale)
Enrico Casgrande (regista)
Marco Cavalcoli (attore)
Marco Cavicchioli (attore)
Morena Cecchetti (operatore teatrale)
Giorgia Cerruti (regista e attrice)
Ippolito Chiarello ( attore)
Michele Cosentini (attore)
Lea Cirianni (attrice)
Laura Cleri (attrice)
Lee Colbert (attrice)
Gaetano Coltella (attore)
Cristina Coltelli (attrice)
Valentina Curatoli (attrice)
Rossella Dassu (attrice)
Luigi De Angelis (regista)
Elisa De Carli (operatore teatrale)
Febo Del Zozzo (regista,)
Tanino De Rosa (regista)
Danilo De Summa (attore)
Oscar De Summa (attore )
Daniele Del Pozzo (operatore culturale)
Elena Di Gioia (op. culturale)
Cosima Di Tommaso (attrice)
Olga Durano (attrice)
Nicola Fabbri (attore)
Nicoletta Fabbri (attrice)
Federica Fabiani (attrice)
Fabrizio Festa (musicista)
Pietro Floridia (regista)
Frida Forlani (musicista)
Alessandra Frabetti (attrice)
Federica Fracassi (attrice)
Eleonora Fuser (attrice)
Rita La Forgia (attrice)
Elena Galeotti (attrice)
Bruna Gambarelli (regista e op. culturale )
Mariagrazia Ghetti (attrice)
Eva Geatti (attrice)
Pieraldo Girotto (attore)
Mario Giorgi (drammaturgo)
Egon Gorghetto (attore)
Mariangela Gualtieri (attrice e poeta)
Sara Kaufmann (attrice)
Federica Iacobelli (scrittrice)
Fulvio Ianneo (regista)
Adriano Iurissevich (attore)
Pino L’Abbadessa (attore)
Roberto Latini (attore regista)
Chiara Lagani (regista)
Tatiana Lepore (attrice)
Sandro Lombardi (attore)
Teresa Ludovico (regista)
Sandro Mabellini (attore)
Massimo Mezzetti (Assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna)
Monica Morleo (operatore teatrale)
Maria Federica Maestri (regista)
Angela Malfitano (attrice)
Marco Manchisi (attore regista)
Claudia Manfredi (operatore teatrale)
Marinella Manicardi (attrice)
Ivano Marescotti (attore)
Massimo Marino (operatore teatrale)
Laura Mariani (storico del teatro)
Mirella Mastronardi (attrice)
Marco Martinelli (regista)
Beatrice Meloncelli (regista)
Fiorenza Menni (attrice)
Marco Molduzzi (attore)
Ermanna Montanari (attrice)
Anna Maria Monteverdi (attrice)
Monica Nicoli (operatori teatrali)
Daniela Nicolò (regista)
Dafne Niglio (attrice)
Woody Neri (attore)
Giulia Oliari (attrice)
Marco Olivieri (fonico)
Silvia Pacciarini (addetto Stampa)
Filippo Pagotto (attore )
Andrea Paolucci (regista)
Giorgia Penzo (attrice)
Saverio Peschechera (operatore teatrale)
Micaela Piccinini (attrice)
Katia Pietrobelli (attrice)
Marina Pitta (attrice)
Giuseppe Provinzano (attore)
Maria Pugliatti (attrice)
Armando Punzo (attore regista)
Stefano Questorio (danzatore)
Stefano Randisi (attore regista)
Barbara Regondi (operatrice culturale)
Gianfranco Rimondi (drammat. e reg.)
Maurizio Aloisio Rippa (attore)
Aronne Rivoli (musicista)
Federica Rocchi (operatore)
Alberto Ronchi (Assessore cultura e giovani Comune di Bologna)
Cesare Ronconi (regista)
Ennio Ruffolo (regista)
Tita Ruggeri (attrice)
Cira Santoro (operatore teatrale)
Davide Schinaia (regista)
Federica Seddaiu (attrice)
Marco Sgrosso (attore regista)
Michela Sibio (attrice)
Candace Smith (musicista)
Guido Sodo (musicista)
Lorenza Sorino (attrice)
Giovan Battista Storti (attore)
Dario Eros Tacconelli (regista)
Carolina Talon Sampieri (attrice)
Gabriele Tesauri (attore regista)
Damir Todorovic (attore)
Gianluca Tommasella (tecnico)
Federico Toni (operatore culturale)
Antonio Tucci (regista)
Enzo Vetrano (attore regista)
Antonio Viganò (regista)
Angelica Zanardi (attrice e op. teatrale)
Valentina Zangari (op. teatrale)

Per aderire invia una mail a indennita.artisti@libero.it

Comitato_bolognese_contro_l’abolizione_dell’indennità_di_disoccupazione

2011-09-25T00:00:00




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