Speciale archivi. Una incerta preistoria dell’Archivio Storico dello Spettacolo
Una esperienza pionieristica in Puglia
Come contributo alla discussione, riceviamo e pubblichiamo i materiali che ci ha fatto pervenire Egidio Pani, relativi alla creazione dell’Archivio Storico dello Spettacolo, la sua relazione al seminario La memoria del sapere teatrale (1992) e i Rapporti sull’attività svolta al 1990. Ci è sembrato utile riproporre questi materiali, sia come documento storico sia per le riflessioni che può suggerire. (n.d.r.)
“La realizzazione dell’Archivio Storico dello Spettacolo, consentitemi, è stato un piccolo miracolo. La sua ideazione era fortemente anticipatrice sia per l’uso delle tecnologie informatiche, sia per respiro della iniziativa che coinvolgeva ben cinque università (Bari, Lecce, Potenza, Cosenza, Salerno), oltre gli Archivi di Stato di Bari e Lecce, la Biblioteca Provinciale di Lecce, centro rete del Servizio Bibliotecario Nazionale e che contribuì alla realizzazione del Catalogo del Fondo D’Amico della Università di Lecce”, che venne pubblicato nel 1992 (Editore Fratelli Laterza).
Purtroppo la complessità della realizzazione progettuale a fronte della scarsità dei fondi disponibili offriva la scelta tra due ipotesi: o elaborare un progetto di fattibilità senza alcuna sperimentazione pratica o avviare concretamente una attività pratica finalizzata, anche se sperimentale, in una sola Regione: la Puglia. E’ stata effettuata questa seconda scelta, la più difficile per la complessità del lavoro da porre in essere nelle molte Puglie. Ma oggi si ha modo di verificare in concreto il conseguimento degli obiettivi raggiunti che sono di notevole interesse ed importanza.
L’elaborazione progettuale ha visto anche una fase di confronto con quelle istituzioni nazionali che possono rappresentare delle analogie con l’Archivio Storico dello Spettacolo come Museo dell’Attore di Genova, Biblioteca SIAE-Burcardo di Roma, Centro Studi Teatro Stabile di Torino, Archivio del Premio Riccione di Riccione.
Purtroppo non mancarono le difficoltà: soprattutto la mancanza di finanziamenti sempre dirottati sulle attività , mai sulla ricerca e gli studi, la trascurata incapacità dell’Università di Bari di assicurare all’ Archivio una sede ed un impegno costante per la ricerca.
Dopo una breve permanenza di tutto il materiale presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, oggi l’Archivio è in funzione presso la Teca del Mediterraneo.
Documenti
Relazione di Egidio Pani dell’ottobre 1992 ad un Seminario su La memoria del sapere teatrale, al quale parteciparono il Museo dell’Attore di Genova, la Biblioteca SIAE-Burcardo di Roma, il Centro Studi Teatro Stabile di Torino, l’Archivio del Premio Riccione, studiosi delle Università di Bari e di Lecce.
Nella tradizione dello spettacolo l’esigenza della conservazione delle informazioni si è scarsamente avvertita.
Licurgo fu il primo a porsi il problema della conservazione dei testi.
Egli fa raccogliere, nell’Archivio di Stato di Atene, le opere dei grandi tragici per sottrarle all’arbitrio della recitazione degli interpreti e quindi ad una trasmissione “per passaggio di voce” e secondo tecniche recitative, forzatamente modificative, nel tempo, dei testi stessi.
L’elaborazione della conservazione del sapere come “produzione” di sapere nasce, prima, dalla trasmissione orale, poi con la creazione delle prime raccolte di testi e, via via, con sempre più elaborate funzioni di conservazione, recupero e trasmissione di tecniche e contenuti della produzione culturale.
Assume grande rilievo l’opera dei copisti dei testi per musica e dei redattori dei canovacci, i copioni teatrali usati per la rappresentazione, spesso tramandati da padre in figlio con l’aggiunta di osservazioni e note a margine sui soggetti recitativi.
Importante è cogliere il nodo di passaggio, purtroppo scarsamente documentato, delle tecniche della recitazione – ad esempio- nella tradizione pratico-sperimentale, tramandata oralmente, e che viene, poi, a fissare “scientificamente” alcuni passaggi ed ad avviare la codificazione di forme e teorie della rappresentazione.
Noi unifichiamo sotto unica etichetta, come “sapere”, “conoscenza” teatrale, un agglomerato di nuclei conoscitivi diversi, nella maggior parte dei casi agganciati ad una esperienza pratica, operativa: la messa in scena, la realizzazione filmica, etc.
Problema molto serio per la elaborazione/invenzione della “memoria dello spettacolo” ove il testo, il ” prodotto” spettacolare non è il ” sapere”, in quanto questo dovrebbe essere il risultato di una sedimentazione, di un accumulo di processi conoscitivi diversi: discussione, dibattiti, acquisizione di sperimentazioni, e su oggetti diversi: l’attore, la scena, il montaggio filmico, la coreografia, la struttura urbana: il Teatro dove l’avvenimento avviene.
I meccanismi di trasmissione del sapere “teatrale” (comprese tutte le attività dello spettacolo fino alla riproduzione sonora, cinefotografica, televisiva delle immagini) messi in atto nelle epoche passate hanno avuto una incidenza reale su qualità/volume del sapere, peraltro non evitandosi delle perdite irreversibili.
Anche se l’estrema lentezza dei movimenti storici nell’evoluzione delle arti teatrali, anche in relazione spettacolari in forme d’arti popolari o, comunque, in interscambio con queste – ha fatto sì che possono ritenersi per acquisite una serie di informazioni estremamente attendibili sui processi di formazione della spettacolarità contemporanea.
Oggi le banche dati rendono superflua l’arte della memoria eppure gli stimoli che ci si presentano devono invece richiamare un eccezionale impegno per rendere possibile, non soltanto in senso tecnico (l’informatica rende questo oggi possibile), ma in senso culturale, ‘interconnessione integrale delle reti informative che andremo a sviluppare.
Il problema della conservazione del sapere teatrale deve subire dei processi di aggiustamento su serie di relazioni con la società.
Diventa oggi estremante interessante stabilire quei processi che debbono, non dico selezionare, delimitare, ma porre in luce le diverse discipline che concorrono alla voce “teatro” ed in cui sempre più preminente aspetto assumono i mezzi di comunicazione di massa.
Anzi questi diventano essi stessi informazione e trasmissione di informazioni, mentre poderosi “aggiornamenti” nella innovazione tecnologica stimolano, non più ad aggiustamenti propositivi di ormai antiche tecniche di conservazione e trasmissione del sapere, ma ad una radicale “reinvenzione” di quelle tecniche.
” E’ bene che vi siano archivi di tutto, onde li si possa consultare in caso di necessità” (Voltaire “Nuove considerazioni sulla storia”). Oggi, la “necessità” è assoluta, quotidiana, se intendiamo, come noi intendiamo, la conservazione delle informazioni come un processo conoscitivo permanente, che sviluppa informazioni come presupposti creativi.
E’ evidente che per giungere ad un “progetto” che giunga a definire ciò che possiamo chiamare “Archivio”, “Biblioteca”, “Banca Dati”, “Centro di documentazione” noi dobbiamo, prima, pervenire a definire una serie di domande cui dare adeguate risposte.
“Ogni teatro ha costruito il proprio passato e non solo per legittimarsi ma, più sostanzialmente, per recuperare le possibilità stesse del teatro.”
(Cruciani-Savarese, Teatro, Guide
Bibliografiche Garzanti)
Preliminari al confronto tra i diversi canali usati da un gruppo per la trasmissione di un sapere sociale è la valutazione di un flusso di informazioni che , per tali canali, viene veicolato.
E la individuazione delle informazioni, la strutturazione della loro organizzazione resta il nodo centrale, in quanto la conservazione-trasmissione deve diventare tecnica di ricerca.
Tali problematiche, al di là del mondo universitario, dove si assiste ad una forte spinta innovativa, e mi piace ricordare i preziosi studi di Ferdinando Taviani sull’evoluzione storico-sociale del teatro italiano, forse poco interessano il congestionato mondo dell’attività teatrale.
Il “furore produttivo” che pare caratterizzare l’attuale politica teatrale nazionale nasce e si esaurisce nel montaggio, falsamente giuridico in quanto poi non realmente verificati e controllati nella sostanza oltre il formalismo delle dichiarazioni, di atti amministrativi di regolamentazione dei flussi contributivi pubblici in cui è preminente il dato burocratico, corporativo, assistenziale.
Eppure noi riteniamo quanto mai necessario un impegno di “ricerca applicata” che deve contraddistinguere la progettualità culturale della società dello spettacolo.
Gli “archivi”, centri di trasmissione del sapere, potranno essere colonne portanti della “neoprogettualità”, mentre la spettacolarizzazione sociale impedisce la rappresentabilità della società stessa.
Dal teatro di prosa a quello musicale, dalla mimesi attorale alla corporeità scenografica, dalla rappresentabilità tecnica alle trasmissibilità multimediali, dove spettacolo ed informazione possono congiungersi ed ambiguamente trasformarsi, vi è una esigenza selettiva di mutamento.
Gli ” archivi” di cui noi parliamo sono essi stessi spostamento in avanti della memoria, possibilità di macerazione e consunzione, di compressione ed espansione.
Essi, perché molti saranno gli “archivi” seppure tra essi strettamente interconnessi tramite l’informatica, onde consentirci di tracciare le interconnessioni “geografiche” dei rapporti di conoscenza , dovranno basarsi su una progettualità unitaria che va accompagnata da una approfondita elaborazione teorica con il contributo di discipline diverse. Vanno assicurate funzionali sinergie. Vanno elaborati i piani economici delle realizzazioni.
La costruzione della” memoria dello spettacolo” impone “lo spettacolo sul computer” ed un sistema di archivi elettronici che concorrono a formare una Banca Dati, meglio una Banca di Informazioni.
La scelta informatica che andremo a compiere non sarà facile in un mercato che soffre di una congestionata offerta di hardware e software mentre incessanti innovazioni aprono prospettive incredibili per lavorare sul futuro come noi vogliamo.
In questo senso l’Archivio Storico dello Spettacolo proposto dal CUT Bari si pone come una assoluta novità, foriera di profondo futuro.
Ecco allora, per toccare un attimo la concretezza di possibili, immediate ipotesi di lavoro, che andranno interessati a tale progettualità le Università ed Istituti ed Enti scientifici, C.N.R. fra tutti, per un progetto nazionale di ricerca che tenga in debito conto le esperienze internazionali.
Ho ritenuto, perciò, opportuno sottoporvi, in apertura del seminario stesso , queste riflessioni .
Rapporto dicembre 1990
1
1.1
L’ “ARCHIVIO STORICO DELLO SPETTACOLO, CENTRO DOCUMENTAZIONE” è stato attivato da Egidio Pani presso il CENTRO UNIVERSITARIO TEATRALE dell’UNIVERSITA’ di BARI, nel 1987.
Sono state invitate ed hanno aderito le Università di Bari, Cosenza, Lecce, Potenza, Salerno, l’Archivio di Stato di Bari e Lecce.
Finalità dell'”Archivio
A) creare le condizioni per la migliore fruibilità del patrimonio di conoscenza disponibile delle Università, dei Centri di ricerca, Biblioteche, Archivi di Stato in relazione a:
– storia dei teatri, dei luoghi teatrali;
– storia delle attività di spettacolo svoltesi nei Teatri e luoghi di spettacolo;
– storia delle Compagnie teatrali, di attori, registi, impresari;
– storia delle attività di folklore , di festa dell’area del Mediterraneo.
B) arricchire tale patrimonio.
Il progetto deve coinvolgere il pubblico più largo, oltre gli ambiente scientifici ed universitari che del progetto si fanno promotori e garanti.
L ‘A S S intende realizzare un processo conoscitivo ed informativo costante nella materia dello spettacolo come evento della rappresentazione comunicativa, come accadimento sociale, come storia delle strutture di spettacolo nell’organizzazione del territorio urbano.
2
L’Archivio Storico dello Spettacolo si configura come una Banca Dati cui concorrono diverse librerie di dati.
2.1
L’Archivio ha struttura policentrica in quanto articola i suoi poli operativi presso le diverse Istituzioni aderenti, in modo non gerarchico. Si può accedere alle informazioni e possono essere immesse informazioni presso tutte le suddette istituzioni.
In Puglia l’Archivio ha, attualmente, come sedi interconnesse : la sede del Cut Bari a Bari, l’Università di Lecce – Cattedra di Storia dello Spettacolo, la Biblioteca Provinciale di Brindisi.
2.2
I dati sono acquisiti in via informatica. Essi riguardano la schedatura, con rinvio alla locazione così come catalogata presso l’Ente proprietario, dei patrimoni esistenti delle biblioteche universitarie e pubbliche, dei fondi archivistici e documentari già esistenti ed eventualmente già classificati e schedati, sia i fondi che l’Archivio Storico dello spettacolo si può far carico di schedare (es. Fondo d’Amico presso Università di Lecce), sia il materiale posseduto dall’Archivio stesso e che quindi va schedato secondo procedure assimilabili.
3.
Le” Librerie di Dati” sono state individuate, secondo le specifiche sottoelencate.
3.1
Patrimonio librario delle biblioteche universitarie, e di altre biblioteche pubbliche esistenti nelle aree delle regioni aderenti:
– Libri – Riviste – Pubblicazioni varie regolarmente edite – Tesi universitarie – Manoscritti.
– emeroteche e raccolte di articoli di giornali, riviste, saggi.
3.2
Documentazione diverse delle attività di spettacolo posseduta dall’Archivio (repertori dell’attività) :
A) Nazionale
– Ritagli stampa – Programmi di sala – Locandine – Manifesti – Depliants- Fotografie – Documenti di politica teatrale di interesse a) nazionale b) regionale
B) Regionale
– presso ciascuna sede regionale vanno raccolti per ciascun Gruppo teatrale regionale. Ritagli stampa – Programmi di sala – Locandine – Manifesti – Depliants- Fotografie – Documenti di politica teatrale .
3.3
Fondi archivistici esistenti presso l’Archivio o presso altri fondi pubblici e privati:
– atti amministrativi e regolamentari dell’attività teatrale;
– attività dello spettacolo (locandine, permessi di singole rappresentazioni, autorizzazioni ad attori e impresari;
– documenti sulla storia dei teatri e dei luoghi di spettacolo.
– progetti costruttivi di luoghi teatrali. Specifiche
1 Nodo Lecce – Brindisi
Ai fini della catalogazione si è ritenuto che il Sistema Bibliotecario Nazionale offriva le maggiori garanzie scientifiche e tecniche per la catalogazione del patrimonio librario nella Banca dati dell’Archivio Storico dello Spettacolo, come sopra descritta.
In conseguenza, poichè il polo regionale individuato dal Ministero dei Beni Culturali nella Regione Puglia , è la Biblioteca Provinciale di Brindisi si è attivato un collegamento di adesione con detta Biblioteca Provinciale.
Tale collegamento ha configurato , di intesa con l’Università di Lecce- Cattedra di Storia dello Spettacolo – , la istituzione di nodo (Archivio residente ) della rete policentrica regionale .
L’attività si è così strutturata dal dicembre 1990 alla data del presente rapporto :
Coordinamento tecnico scientifico : dott. Luigi Zongoli, Direttore della Biblioteca Provinciale di Brindisi; prof. Nicola Savarese, docente presso il Dipartimento dello Spettacolo dell’Università di Lecce.
Lavori svolti ed in corso:
a) schedatura computerizzata del materiale (libri, riviste, giornali, manoscritti, locandine, manifesti, fotografie) d’argomento teatrale in possesso di biblioteche, archivi, associazioni esistenti nell’aera geografica dell’alto Salento;
b) stesura dell’inventario comprensivo di indici onomastici e topografici;
c) documentazione fotografica degli edifici teatrali.
d) schedatura del “Fondo D’Amico” della Università di Lecce .
Trattasi di un patrimonio librario – oltre 9000 volumi -di grande importanza che versa in grave stato di degrado e che dopo l’acquisizione a suo tempo effettuata dall’Ateneo salentino, non è stato mai catalogato.
2 Nodo Bari
a) Rilevazione schedari.
E’ stato proceduto ad una rilevazione dagli schedari delle Biblioteche delle Facoltà di Lettere e Filosofia, di Lingua e Letteratura Straniere , di Magistero dell’Università di Bari.
Detta rilevazione è stata finalizzata alla elencazione dei testi teatrali posseduti da dette Biblioteche con i riferimenti di schedatura.
b) biblioteca dell’Archivio esistente presso il CUT Bari.
Trattasi di un fondo librario che è stato adeguatemene potenziato con varie acquisizioni dirette alla realizzazione di una Biblioteca Specializzata su 1) Organizzazione Teatrale in Italia; 2) Tecnica e storia dell’arte dell’Attore; 3) Storia degli edifici teatrali.
Sono stati per ora soltanto inventariati oltre 600 volumi .
c) Emeroteca .
Comprende:
1) gli articoli a firma del suddetto critico teatrale dal 1964;
2) gli articoli a firma del critico Pasquale Bellini;
3) gli articoli a firma del critico Gaetano D’Elia.
4) gli articoli a firma di diversi critici teatrali apparsi su altri quotidiani o pubblicazioni varie in Italia dal 1950 in poi.
Queste le Tabelle:
I^
– SCHEDATURA SPETTACOLI
PRODPU trattasi di schedatura di articoli relativi alle produzioni di Compagnie pugliesi.
G1 trattasi di una tabella che raccoglie i dati di articoli relativi a spettacoli non prodotti in Puglia ma rappresentati nei teatri pugliesi.
NAPOLI. La tabella raccoglie tutti gli articoli di autori napoletani, attori, registi o relativi all’attività teatrale di Napoli in Puglia, particolarmente significativa per i costanti rapporti tra le due città.
DIVPROD. E’ la tabella che raccoglie articoli sulle diverse produzioni di spettacoli presentati in Puglia nel periodo 1950 1964 ed, in particolare, su tutti gli spettacoli teatrali di testi di Shakespeare rappresentati a Bari dal 1880 in poi.
Ciascuna di queste Tabella è composta da:
Data (di solito quella di pubblicazione del pezzo, in alcuni casi quella dell’effettivo debutto)
Città (luogo della rappresentazione)
Teatro (indicato con il numero riveniente dalla Tabella Teatri)
Compagnia (denominazione della formazione)
Autore Titolo Regista Attori Scenografo e Note
Nell’ambito di ciascuna schedatura si è proceduto alla seguenti ulteriori classificazioni, con particolare riferimento a personalità pugliesi, per :
– Gruppi e Compagnie Teatrali pugliesi
– attori, registi, autori (Carmelo Bene, Massimo Castri, Cosimo Cinieri, Leo De Berardinis, Luca De Filippo, Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo, Roberto De Simone, Pino Micol, Michele Mirabella, Maurizio Micheli, Walter Pagliaro, Armando Pugliese, Luca Ronconi, Giorgio Strehler, Maurizio Scaparro, Raffaele Viviani)
Si è provveduto alla schedatura di n.1694 spettacoli prodotti e/o rappresentati in Puglia dal 1950 in poi.
Ai sono schedati n. 69 Teatri pugliesi.
Gli Autori drammatici schedati sono oltre 500.
E’ stata realizzata una schedatura delle rappresentazioni di opere di Shakespeare rappresentate nei teatri di Bari dall’1880 in poi.
PRODUZIONI PUGLIESI
Tabella ” PRODPU” comprende:
– articoli dei critici Egidio Pani e Pasquale Bellini su spettacoli prodotti da formazioni pugliesi dal 1962 in poi;
– riferimenti di spettacoli prodotti e rappresentati in Puglia di cui si è avuta notizia certa antecedenti al 1962 o comunque non recensiti dai suddetti critici.
Totale rilevazioni n. 455
Totale ritagli stampa-schede n. 372 e conservati come da prospetto:
Crest e gruppi Taranto n. 12
La Tarumba n. 9
Corte del Catapano n. 8
Compagnia Ladogana n. 23
Koreja-Centro Azione Teatrale n. 5
Astragali n. 1
Teatro Sud n. 33
CUT Bari n. 43
Piccolo Teatro Bari n. 34
Purgatorio e spettacoli dialettali n. 43
Anonima G.R. n. 10
Puglia Teatro n. 15
Gruppi diversi n. 42
Ellisseo n. 7
Amici del Teatro Bari n. 10
Campi Elisi n. 2
Teatro Se – GET n. 9
Cosimo Cinieri Irma Palazzo n. 3
Rossano Antonio n. 4
Bagnato Enrico n. 2
Solfato Giuseppe n. 6
Abeliano 34
Gran Teatrino n. 1
Kismet n. 19
DifferAnce n. 7
PRODUZIONI TEATRALI NAZIONALI ed ESTERE
Tabella ” G1 “
Comprende articoli del critico Egidio Pani su spettacoli rappresentati in Puglia
Totale rilevazioni n. 621
Totale ritagli stampa- schede n. 612
PRODUZIONE SPETTACOLI DI AUTORI NAPOLETANI
Tabella ” NAPOLI” comprende i ritagli degli articoli su spettacoli rappresentati in Puglia, e alcuni ritagli per articoli redatti in occasione di Festival o particolari produzioni prodotti da Compagnie
napoletane , di autori napoletani.
Totale schede n. 108
Totale ritagli stampa n. 90
SPETTACOLI PRESENTATI IN PUGLIA
Tabella ” B” comprende i ritagli degli articoli redatti dal critico Pasquale Bellini dal 1982 in poi su produzioni di spettacoli non pugliesi.
Totale schede n. 110
Totale ritagli stampa n.110
PRODUZIONI TEATRALI NON PUGLIESI
Tabella ” DIVPROD” comprende la schedatura di spettacoli, non prodotti in Puglia, ma rappresentati in Puglia prima del 1963.
Totale schede n. 200
Totale ritagli stampa n. 73
Totale Generale
Totale schede (record ) n. 1694
Totale ritagli stampa n. 1186
Per quanto riguarda le voci di cui 3) e 4) gli articoli non sono stati ancora sottoposti a trattamento informatico.
Gli articoli di critica teatrale risultano redatti, tra gli altri, da: Guido Almansi, Alberto Arbasino, Alberto Blandi, Andrea Bisicchia, Guido Davico Bonino, Tommaso Chiaretti, Nicola Chiaromonte, Franco Cordelli , Sandro De Feo , Roberto De Monticelli , Guido Fink, Orazio Gavioli, Giuseppe Grieco, Gerardo Guerrieri, Elio Pagliarani, Renato Palazzi, Eligio Possenti, Giorgio Prosperi, Franco Quadri, Giovanni Raboni, Raul Radice, Angelo M. Ripellino, Aggeo Savioli, Giancarlo Vigorelli, Ugo Volli, Federico Zardi.
La raccolta comprende n.1863 ritagli-stampa ed è stata divisa e riordinata in diverse buste a seconda delle diverse nazionalità degli Autori drammatici e degli spettacoli oggetto degli articoli stessi. Si è, altresì, provveduto a ordinare e riunire i ritagli relativi a spettacoli dei registi: Castri, Cecchi, Pagliaro, Ronconi, Scaparro, Strehler e di altre personalità straniere: Kantor, Savary, etc. come dal seguente prospetto:
Classici 38
Napoli 71
Italia A – D 71
Italia F 31
Italia G – K 43
Italia M P 42
Italia S – V 116
Pirandello 92
Ibsen Strindberg 42
Polonia-Ungheria-Cecoslovacchia 22
Teatro lingua tedesca A- G 22
” Brecht 27
” H – L 36
” M – Z 57
Austria – Svizzera -Belgio 35
Teatro lingua inglese Anonimo – Odets 85
” Orton – Wobler 58
” Shakespeare 124
Francia A – D 54
D – V 100
Russia 72
Spagna 27
Stati Uniti 64
Brasile e altri Paesi 13
Teatro sperimentale 33
Attori 43
Ronconi 70
Scaparro – Micol 17
Strehler 44
Bene 52
Pagliaro 12
Perlini 71
Barba 18
Brook e altri 47
Castri 32
Cecchi 56
Teatro di rivista 26
Classici 38
Napoli 71
Italia A – D 71
Italia F 31
Italia G – K 43
Italia M 42
Italia S – V 116
Pirandello 92
Ibsen Strindberg 42
Polonia-Ungheria-Cecoslovacchia 22
Teatro lingua tedesca A- G 22
“ Brecht 27
” H – L 36
” M – Z 57
Austria – Svizzera -Belgio 35
Teatro lingua inglese Anonimo – Odets 85
” Orton – Wobler 58
” Shakespeare 124
Francia A – D 54
” D – V 100
Russia 172
Spagna 27
Stati Uniti 64
Brasile e altri Paesi 13
Teatro sperimentale 33
Attori 43
Ronconi 70
Scaparro – Micol 17
Strehler 44
Bene 52
Pagliaro 12
Perlini 71
Barba 18
Brook e altri 47
Castri 32
Cecchi 56
Teatro di rivista 26
II^
– Schedatura Teatri
TEATRI
raccoglie una schedatura dei Teatri della Regione Puglia. Ciascun Teatro assume, nella Tabella, un numero che sarà di riferimento nelle Tabelle successive.
La tabella comprende la denominazione del Teatro, la città ove è situato, il numero di riferimento, la data di costruzione del teatro, il numero dei posti, la indicazione della funzionalità.
Ma sui teatri, sul rapporto tra tipologia dei teatri e morfologia urbana (da Meldolesi- Taviani ” Teatro e spettacolo nel primo Ottocento” Laterza ) l’A.S.S. , di intesa col il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura, intende elaborare una proposta progettuale in fase di elaborazione.
L’Archivio Storico dello Spettacolo ha, come nucleo centrale di particolare rilevanza e novità della sua banca Dati, l’edificio teatrale nell’organizzazione del territorio urbano.
Da notarsi che il problema delle strutture teatrali, degli spazi della comunicazione multimediale (teatro, cinema, musica, video, etc, ) è all’attenzione nazionale delle forze di governo per un possibile ” piano pluriennale” di investimenti.
Il Mezzogiorno d’Italia – come già rilevato sin dal 1964 nella inchiesta sui “Teatri di proprietà comunale in Italia” (Quaderni del CUT Bari 1964) è assolutamente carente di strutture teatrali e di luoghi associativi.
Pare quanto mai urgente un piano nazionale di costruzione dei teatri, dei luoghi della nuova comunicazione sociale.
Di particolare rilievo, poi, in ogni Regione le situazioni specifiche.
La Puglia, ad esempio, nel patrimonio esistente tre strutture teatrali esemplari ( pur nella assoluta carenza di impianti funzionanti a norma):
il Teatro Petruzzelli di Bari (il teatro metropolitano),
il Teatro Comunale (ad esempio di Mola o altre cittadine medio piccole le cui classi dirigenti nell’800 vollero dotare la comunità di un Teatro), il Teatro Comunale di Brindisi: l’avveniristica struttura ancora non inaugurata.
La “lettura informatica” di un Teatro resa con i più sofisticati ed aggiornati strumenti della comunicazione-informazione : terrà conto delle ragioni:
– artistico culturali
– economico sociali
– architettonico-costruttive
della realizzazione del Teatro con le acquisite documentazioni archivistiche e storico-archivistiche relative a:
– documentazione giuridico amministrativa
– documentazione tecnivo-visiva.
La struttura teatrale va quindi identificata :
– per come è stata voluta dalle comunità e per come si è realizzata,
– per come si venuta modificando,
– per come attualmente è effettivamente,
– per come sarebbe potuta essere.
Sviluppo di modelli matematici sulle diverse ipotesi urbanistiche .
SCHEDE a compilarsi per
Archivio Storico dello Spettacolo
Da Attori, Registi, etc.
COGNOME
NOME
eventuale norme d’arte:
figlio d’arte: S N
(se N indicare l’attività svolta dai genitori):
anno di nascita: luogo:
titolo di studio:
ha seguito corsi di formazione allo spettacolo: S N
( se S quali)
ha debuttato il …………….in…………………….
a………..
Produzioni cui ha partecipato:
Prosa:
Cinema:
TV:
Altro: ( pubblicità ,doppiaggio, insegnamento, organizzazione, etc.)
Eventuali osservazioni:
Egregio Signore, siamo certi che in occasione della Sua permanenza in Puglia vorrà cortesemente compilare e lasciare nella allegata busta chiusa presso la Direzione del Teatro, il questionario che alleghiamo.
L’informativa ha carattere riservato e concorre alla formazione della Banca Dati già funzionante.
La salutiamo con molta cordialità e saremo contenti di incontrarla se Lei lo desidera.
Nota sul
CENTRO di DOCUMENTAZIONE
Considerazioni al 1990
1
L ‘Archivio Storico dello Spettacolo intende realizzare un processo conoscitivo ed informativo costante nella materia dello spettacolo come evento della rappresentazione comunicativa , come accadimento sociale , come storia delle strutture di spettacolo nell’organizzazione del territorio urbano.
1.1
L'”ARCHIVIO” e’ finalizzato a creare le condizioni per la migliore fruibilità del patrimonio di conoscenza a disposizione delle Università, dei Centri di ricerca, delle Biblioteche, degli Archivi di Stato in relazione a:
– storia dei teatri , dei luoghi teatrali,
– storia delle attività di spettacolo svoltesi nei Teatri e luoghi di spettacolo
– storia delle Compagnie teatrali, di attori, registi, impresari
– storia delle attività di folklore, di festa dell’area del Mediterraneo.
2
L’Archivio Storico dello Spettacolo si configura come una Banca Dati cui concorrono diverse librerie di dati.
2.1
L’Archivio ha struttura policentrica in quanto articola i suoi poli operativi presso le diverse Istituzioni aderenti, in modo non gerarchico. Si può accedere alle informazioni e possono essere immesse informazioni presso tutte le suddette istituzioni.
In Puglia l’Archivio ha come sedi interconnesse : la sede del CUT a Bari, l’Università di Lecce – Cattedra di Storia dello Spettacolo, la Biblioteca Provinciale di Brindisi.
2.2
I dati sono acquisiti in via informatica . Essi riguardano la schedatura , con rinvio alla locazione così come catalogata presso l’Ente proprietario , dei patrimoni esistenti delle biblioteche universitarie e pubbliche, dei fondi archivistici e
documentari esistenti ed eventualmente già classificati e schedati , sia i fondi che l’Archivio Storico dello spettacolo si può far carico di schedare (es. Fondo d’Amico presso Università di Lecce), sia il materiale posseduto dall’ Archivio stesso e
che quindi va schedato secondo procedure assimilabili.
3.
Le” Librerie di Dati” sono state individuate, secondo le specifiche sottoelencate.
3.1
Patrimonio librario delle biblioteche universitarie ,e di altre biblioteche pubbliche esistenti nelle aree delle regioni aderenti:
– Libri – Riviste – Pubblicazioni varie regolarmente edite ;
– Tesi universitarie- Manoscritti; .
– emeroteche e raccolte di articoli di giornali, riviste, saggi.
3.2
Documentazione diverse delle attività di spettacolo posseduta dall’Archivio (repertori dell’attività) :
A) Nazionale
– Ritagli stampa – Programmi di sala – Locandine – Manifesti –
Depliants- Fotografie – Documenti di politica teatrale di interesse a) nazionale b) regionale
B) Regionale
– presso ciascuna sede regionale vanno raccolti per ciascun Gruppo teatrale regionale
Ritagli stampa – Programmi di sala – Locandine – Manifesti –
Depliants- Fotografie – Documenti di politica teatrale .
3.3
Fondi archivistici esistenti presso l’Archivio o presso altri fondi pubblici e privati:
– atti amministrativi e regolamentari dell’attività teatrale;
– attività dello spettacolo (locandine, permessi di singole rappresentazioni, autorizzazioni ad attori e impresari;
– documenti sulla storia dei teatri e dei luoghi di spettacolo.
– progetti costruttivi di luoghi teatrali
Relazione
La seconda fase attuativa dell’Archivio Storico dello Spettacolo è stata organizzata sulla base delle esperienze compiute nella fase di avvio.
E’ risultato, infatti, evidente che per attivare diversi poli operativi presso le Università aderenti (Bari, Lecce, Cosenza, Salerno, Potenza) sono necessari forti investimenti sia dal punto di vista della dotazione delle attrezzature, sia per il numero di operatori da coinvolgere.
D’altro canto, dopo opportuni contatti con altre simili iniziative italiane, è parso evidente l’assoluto carattere di novità che viene a rappresentare l’Archivio Storico dello Spettacolo – Centro di Documentazione , nella informazione culturale.
Ne consegue una più alta responsabilità, in assenza di precedenti esperienze e quindi l’esigenza di procedere ad opportune, adeguate verifiche , per la messa a regime di moduli operativi estremamente funzionali , realizzati presso i poli operativi operanti sul territorio regionale pugliese, ma capaci di essere presi a modello di base per l’apertura di altri poli operatiti presso altre Regioni.
Obiettivi .
Patrimonio librario .
1
Ai fini della catalogazione si è ritenuto che il Sistema Bibliotecario Nazionale offriva le maggiori garanzie scientifiche e tecniche per la catalogazione del patrimonio librario nella Banca dati dell’Archivio Storico dello Spettacolo, come sopra descritta.
In conseguenza, poichè il polo regionale individuato dal Ministero dei Beni Culturali nella Regione Puglia , è la Biblioteca Provinciale di Brindisi si è attivato un collegamento di adesione con detta Biblioteca Provinciale .
Tale collegamento ha configurato , di intesa con l’Università di Lecce- Cattedra di Storia dello Spettacolo – , la istituzione di nodo (Archivio residente ) della rete policentrica regionale .
L’attività si è cosi’ strutturata dal dicembre 1990 alla data del presente rapporto :
Coordinamento tecnico scientifico : dott. Luigi Zongoli, Direttore della Biblioteca Provinciale di Brindisi; prof. Nicola Savarese , docente presso il Dipartimento dello Spettacolo dell’Università di Lecce.
Operatori impegnati con apposita convenzione : n.4. Corso di formazione gg.15.
Attrezzature fornit : 2 PC, completi di programmi SEBINA.
Lavori svolti ed in corso:
a) schedatura computerizzata del materiale ( libri, riviste, giornali, manoscritti, locandine, manifesti, fotografie) d’argomento teatrale in possesso di biblioteche, archivi, associazioni esistenti nell’aera geografica dell’alto Salento;
b) stesura dell’inventario comprensivo di indici onomastici e topografici;
c) documentazione fotografica degli edifici teatrali.
d) schedatura del “Fondo D’Amico” della Università di Lecce .
Trattasi di un patrimonio librario – oltre 9000 volumi -di grande importanza che versa in grave stato di degrado e che, dopo l’acquisizione a suo tempo effettuata dall’Ateneo salentino, non è stato mai catalogato.
E’ un importante obiettivo che sana una situazione di grave stato di quel ” Fondo” . Si ha ragione di ritenere che, entro il mese di giugno, il lavoro iniziato sarà portato a compimento.
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E’ stato proceduto ad una rilevazione dagli schedari delle Biblioteche delle Facoltà di Lettere e Filosofia, di Lingua e Letteratura Straniere, di Magistero. Detta rilevazione è stata finalizzata alla elencazione dei testi teatrali posseduti da dette Biblioteche con i riferimenti di schedatura.
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Biblioteca dell’Archivio esistente presso il CUT Bari.
Trattasi di un fondo librario che è stato adeguatamente potenziato con varie acquisizioni dirette alla realizzazione di una Biblioteca Specializzata su 1) Organizzazione Teatrale in Italia; 2) Tecnica e storia dell’arte dell’Attore; 3) Storia degli edifici teatrali.
Sono stati inventariati, su apposito programma informatico, oltre 500 volumi .
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Si è proceduto alla schedatura degli spettacoli teatrali tenutesi nella città di Bari sia sulla base di una schedatura operata sul quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno” dal 1949 al 1961, sia sulla base di altre informazioni e notizie.
Sono stati schedati n.300 spettacoli, con indicazioni complete (data, luogo di rappresentazione, Compagnia, autore, testo, regista, attori, collaboratori vari).
Informazioni su sede ,materiale in inventario.
Sede.
Per la migliore conservazione del materiale posseduto, già collocato in locali al piano terra del Centro Universitario di Santa Teresa dei Maschi rivelatisi umidi specie per le apparecchiature elettroniche, si è proceduto alla loro collocazione in sede idonea presso stabile in via Nicolai 63 ,vicina alle Facoltà universitarie .
Materiale inventariato.
I)
L ‘ “ARCHIVIO STORICO DELLO SPETTACOLO – CENTRO DI DOCUMENTAZIONE”, e’ stato attivato dal CENTRO UNIVERSITARIO TEATRALE dell’UNIVERSITA’ di BARI, nel 1987.
Sono state invitate ed hanno aderito le Università di Bari, Cosenza, Lecce, Potenza, Salerno, l’Archivio di Stato di Bari e Lecce.
La fase di avvio per la realizzazione dell’Archivio è diretta da un Comitato scientifico provvisorio, composto dof. Francesco Tateo, Preside della Facoltà Lettere Università Bari, Prof. Michele Dell’A, Preside Facoltà’ Magistero Università Bari.
Prof. Achille Mango, Preside Facoltà Magistero Università di Salerno, prof. Nicola Savarese, Cattedra di Storia dello Spettacolo Università d Lecce, Prof. Di Benetto Archivi di Stato, ed un host remoto centrale.
La rete è da prevedersi collegata in linea telefonica commutata.
E’ da ritenersi che, una volta attivato, l”Archivio” potrà valersi anche dei fondi che perverranno dalla utilizzazione della Banca Dati da parte di coloro i quali potranno usufruire dei servizi resi con un sia pur modico ” costo” per diritti di segreteria.
Per quanto riguarda il software esso deve rispondere alla filosofia del costituendo Centro di documentazione che intende non procedere ad una mera archiviazione di dati ma ad un processo conoscitivo e formativo al tempo stesso.
Preoccupazione degli analisti
preposti allo
sviluppo del Software è quella di rendere estremamente facile le procedure di accesso e di consultazione dei dati con percorsi agevolati e differenziati in ragione del grado di esperienza dell’utilizzatore.
Nello sviluppo del software si possono prevedere tre sezioni:
A) Materiale diverso posseduto sia dalla Sede centrale che da altre Istituzioni aderenti. A titolo indicativo si comunica che il materiale presso il Centro Universitario di Bari comprende :
1) manifesti : si intendono per ” manifesti” quegli annunci
cartacei minimo 50×60 che riguardano singoli spettacoli, festivals, rassegne, manifestazioni diverse.
2) locandine: gli annunci cartacei di misura inferiore al manifesto e che comprendono, solitamente, non soltanto indicazione dell’autore e dell’opera ma anche di tutti gli interpreti.
3) programmi di sala: normali programmi a volumetto, cartoline, pieghevoli
4) fotografie.
5) articoli estratti da quotidiani, pubblicazioni periodiche.
6) video, filmati, registrazioni che documentano spettacoli.
7) corrispondenza personale di attori, critici, registi.
8) atti amministrativi.
9) relazioni convegni.
10) copie film, video.
B) Catalogo completo di tutto il materiale librario relativo agli argomenti come individuati nella strutturazione dell’ Archivio.
C) Fondi degli Archivi Storici Statali o Comunali.
Trattasi di atti pubblici e documentazione diversa posseduta dalla Pubbliche Istituzioni che riguardano la costruzione di Teatri e tutto quanto riguarda la disciplina amministrativa e normativa delle attività dello spettacolo.
II)
La realizzazione.
Purtroppo la complessità della realizzazione progettuale a fronte della scarsità dei fondi disponibili offriva la scelta tra due ipotesi: o elaborare un progetto di fattibilità senza alcuna sperimentazione pratica o avviare concretamente una attività pratica finalizzata, anche se sperimentale, in una sola Regione: la Puglia. E’ stata effettuata questa seconda scelta, la più difficile per la complessità del lavoro da porre in essere nelle molte Puglie. Ma oggi si ha modo di verificare in concreto il conseguimento degli obiettivi raggiunti che sono di notevole interesse ed importanza.
L’elaborazione progettuale ha visto anche una fase di confronto con quelle istituzioni nazionali che possono rappresentare delle analogie con l’Archivio Storico Spettacolo: Museo dell’Attore di Genova, Biblioteca SIAE-Burcardo di Roma, Centro Studi Teatro Stabile di Torino, Archivio del Premio Riccione di Riccione.
Si è tenuto, in conseguenza, un seminario di studio presso la sede dell’Assessorato regionale alla Cultura in Bari con studiosi dell’Università di Bari e di Lecce e rappresentanti di quelle istituzioni culturali per un opportuno scambio di esperienze ed una verifica di un progetto comune.
Altra specifica riunione di studio si è tenuta presso la Facoltà di Lettere di Bari con la partecipazione di Carmelo Bene che ha in corso un progetto di ricerca, finanziato dal C.N.R., su “Teatro e nuove tecnologie”.
Nel corso di tali incontri di studio si è venuto rilevando la assoluta particolarità della proposta costituzione dell’Archivio storico dello spettacolo in quanto esso si profila come articolazione interregionale e connesso alla storia urbanistica e socioculturale delle città meridionali.
Le scelte definitive effettuate, fatta salva la validità del progetto generale studiato ed impostato, sono state finalizzate a :
1) catalogazione del Fondo D’Amico esistente presso l’Università di Lecce, in quanto tale patrimonio non risultava ancora essere stato catalogato.
Per la catalogazione si è ritenuto che il Sistema Bibliotecario Nazionale offriva le maggiori garanzie scientifiche e tecniche e che, la catalogazione stessa, dovesse avvenire ,oltre che con la stesura dell’inventario comprensivo di indici onomastici e topografici, con uno studio finalizzato alla realizzazione di un soggettario ragionato del Fondo stesso, utile alla ricerca ed allo studio biblioteconomico sui patrimoni librari dello spettacolo a livello internazionale.
In conseguenza, poichè il polo regionale individuato dal Ministero dei Beni Culturali nella Regione Puglia , è la Biblioteca Provinciale di Brindisi si è attivato un collegamento di adesione con detta Biblioteca Provinciale .
Tale collegamento ha configurato , di intesa con l’Università di Lecce- Cattedra di Storia dello Spettacolo – , la istituzione di nodo ( Archivio residente ) della rete policentrica regionale .
L’attività si è strutturata dal dicembre 1990 con il
Coordinamento tecnico scientifico: dott. Luigi Zongoli, Direttore della Biblioteca Provinciale di Brindisi; prof. Nicola Savarese, docente presso il Dipartimento dello Spettacolo dell’Università di Lecce. Il gruppo di lavoro ha anche curato una schedatura computerizzata del materiale (libri, riviste, giornali, manoscritti, locandine, manifesti, fotografie) d’argomento teatrale in possesso di biblioteche, archivi, associazioni esistenti nell’aera geografica dell’alto Salento;
2) Acquisizione, selezione, classificazione del materiale posseduto dal CUT Bari e realizzazione della Banca dati sperimentale sugli spettacoli di prosa in Puglia dal 1948 al 1992.
Banca Dati sugli spettacoli strutturata su tabelle del programma Paradox. Sono indicati in rilievo la denominazione delle
diverse Tabelle ( come sopra riferite :
PRODPU; G1 NAPOLI, DIVPROD
Conclusioni.
L’ampia relazione offerta, integrata dal volume sulla catalogazione del fondo D’Amico, degli elenchi del materiale consente una esame del complesso lavoro svolto .
Come può rilevarsi l’impostazione elaborata consentirà uno sviluppo progressivo e costante dell’Archivio e, una volta reperiti i necessari finanziamenti, anche la sua estensione e completamento. Ma per ciò oltre gli stessi finanziamenti sarà necessaria una
sempre più attiva partecipazione delle Istituzioni universitarie così da assicurare il necessario supporto scientifico e strutturale all’Archivio.
Appunto su iniziativa a realizzarsi dal Politecnico.
L’Archivio Storico dello Spettacolo ha , come nucleo centrale di particolare rilevanza e novità della sua banca Dati, l’edificio teatrale nell’organizzazione del territorio urbano.
Da notarsi che il problema delle strutture teatrali, degli spazi della comunicazione multimediale (teatro, cinema, musica, video, etc, ) è all’attenzione nazionale delle forze di governo per un possibile ” piano pluriennale” di investimenti.
E’ evidente che ai soli fini esemplificativi vengono indicati alcune emergenze della Regione Puglia perchè per ogni Regione vanno individuate le corrispondenti emergenze.
“La lettura informatica ” di un Teatro resa con i più sofisticati ed aggiornati strumenti della comunicazione-informazione :terrà conto delle ragioni:- artistico culturali – economico sociali
– architettonico-costruttive della realizzazione del Teatro con le acquisite documentazioni archivistiche e storico-archivistiche relative a:
– documentazione giuridico amministrativa
– documentazione tecnivo-visiva.
La struttura teatrale va quindi identificata :
– per come si è venuta realizzando,
– per come si venuta modificando,
– per come attualmente è effettivamente esistente ,
– per come sarebbe potuta essere.
Sviluppo di modelli matematici sulle diverse ipotesi urbanistiche .
Primo impegno è quello di arrivare ad un “progetto esecutivo” della ricerca cui debbono concorrere:
– architetti e ingegneri, urbanisti e sociologi, esperti di diritto e di amministrazione, storici del teatro, esperti in archivistica e storia delle fonti, informatici
Per arrivare al “progetto” definitivo è opportuno attivare una serie di seminari ed incontri di lavoro.
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