#BP2016 | Fondazione Cariplo: evoluzione nel sostegno allo spettacolo dal vivo

Pubblicato il 24/02/2016 / di / ateatro n. #BP2016 , 157

cover-web-25anni Attualmente non ci sono, nel ventaglio di possibilità offerte da Fondazione Cariplo, strumenti dedicati esclusivamente allo spettacolo dal vivo, come è accaduto in passato in risposta a bisogni del territorio (ad es. il Progetto Etre sulle residenze teatrali in Lombardia), ma opportunità per il non profit culturale tutto.
In particolare i bandi recentemente pubblicati riguardano: la partecipazione culturale, la cultura sostenibile, il cofinanziamento di progetti europei sulle call di Europa Creativa e su alcune linee di Media e il patrimonio (buone prassi di conservazione e patrimonio culturale per lo sviluppo); in primavera si aggiungeranno funder35, il bando nazionale per l’impresa culturale giovanile, e innovazione Culturale, l’unico progetto di Fondazione Cariplo che si rivolge a team di persone e non, almeno inizialmente, a organizzazioni formalmente costituite.

Dando loro una rapida lettura potrete constatare che il decreto non ha influito:
# sulle politiche culturali della fondazione;
# sulle modalità di valutazione e selezione dei progetti e delle organizzazioni.

Il decreto ha però innescato una riflessione in seno agli organi, in particolare alla commissione cultura, in merito all’opportunità di migliorare ulteriormente l’accessibilità agli strumenti delle organizzazioni culturali con alcune delle seguenti caratteristiche:
# giovani/emergenti
# relativamente poco strutturate
# a carattere locale
# innovative
# a vocazione internazionale

non agendo in linea con la tendenza alla concentrazione del sostegno verso i soggetti beneficiari di contributo ministeriale nell’ambito del FUS, ma piuttosto puntando sull’efficace e concreta risposta a bisogni del territorio e anche/oppure sull’orientamento alla sostenibilità delle organizzazioni culturali.
Fondazione Cariplo continuerà quindi a dialogare con soggetti non FUS ma proponenti progetti di valore, sostenendo la diversificazione e il decentramento dell’offerta culturale, stimolando la domanda e contribuendo a facilitare l’innovazione del settore culturale.
Questo principalmente promuovendo azioni di capacity building, di stimolo all’imprenditorialità1, di incentivo alle collaborazioni e ai network, di audience development ed engagement, di sensibilizzazione al rendere conto e alla valutazione delle attività.
Tra gli obiettivi una maggiore permeabilità delle istituzioni all’innovazione culturale e alla collaborazione con soggetti giovani, l’adozione di modelli gestionali efficaci, l’apertura alla dimensione internazionale, lo sviluppo di ecosistemi vitali e dinamici.
Oltre il decreto è quindi assolutamente di attualità per Fondazione Cariplo, che ha investito e continuerà a investire nella cultura.
Vorrei segnalarvi alcune recenti azioni di valore messe in campo da Fondazione Cariplo:
# l’offerta di un percorso formativo abbinato al bando cultura sostenibile (per chi supera la prima selezione che ha per oggetto le proposte preliminari) che si occupa di temi quali: progettazione, pianificazione economico-finanziaria, presentazione progettuale, accesso al credito e marketing strategico e social media (dal 2015);
# l’ampliamento dei territori coperti dal bando Funder35, la conseguente crescita del budget (da 1 milione a 2,5 mio) e il disegno di servizi di accompagnamento;
# la firma del protocollo di intesa Acri – Funder35 – ABI (gennaio 2016) per facilitare l’accesso al credito delle imprese culturali non profit selezionate dal Bando, anche attraverso l’offerta di specifici servizi nelle aree incasso e pagamento, anticipazione di credito e finanziamento. Ad oggi hanno già aderito Banco Popolare, UniCredit, BPER Banca, Cassa di Risparmio di Ravenna, Banca Prossima (Intesa Sanpaolo). L’accordo, oltre a rappresentare una grande opportunità per Funder35, costituisce un primo importante segnale di attenzione nei confronti di un settore, come quello delle imprese culturali a carattere giovanile, sempre più strategico per lo sviluppo del Paese;
# l’organizzazione di un camp tra biblioteche, finalisti del bando CheFare e partecipanti al percorso di incubazione di IC sulle partnership (novembre 2015);
# il cofinanziamento di progetti presentati su call di Europa Creativa;
# la partecipazione a progetti di dimensione europea realizzati da partenariati di fondazioni dedicati alle organizzazioni culturali (Tandem Europe);
# il cofinanziamento del bando sulle residenze artistiche sostenuto da Regione Lombardia e MiBACT,

nonché la disponibilità all’ascolto che cerchiamo di offrire con costanza.
Nel 2016 il budget a disposizione dell’Area Cultura ammonta a 30 milioni di Euro, di cui 15,5 milioni per i bandi, oltre 3 per i progetti della Fondazione e poco meno di 2 per il progetto intersettoriale sulle periferie sociali che ha l’obiettivo di contribuire a migliorare la qualità della vita dei cittadini che vivono nei quartieri delle periferie urbane del territorio di riferimento di Fondazione Cariplo.

Attualmente le 4 sfide del settore cultura sono:
1. l’innovazione culturale e l’impresa giovanile, con al centro dell’azione l’offerta culturale emergente e come interlocutori le imprese culturali e creative;
2. il capacity building e l’internazionalizzazione, con al centro l’offerta culturale consolidata e come interlocutori le istituzioni e le imprese culturali per promuovere modelli gestionali sostenibili;
3. il patrimonio culturale e lo sviluppo locale, i cui interlocutori sono prevalentemente enti pubblici ed ecclesiastici per investire sulla cultura come fattore strategico di sviluppo economico e sociale;
4. la partecipazione culturale e la coesione sociale, con al centro dell’azione la comunità dei cittadini per promuovere la loro partecipazione attiva alla vita culturale.




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